Attualmente, i paesi europei sono preoccupati per la carenza di gas, ma la difficoltà più grande è ancora nel futuro. La parte russa ha recentemente affermato che a causa di vari malfunzionamenti delle apparecchiature, il gasdotto “Nord Stream 1” interromperà completamente la trasmissione del gas fino a quando i guasti saranno aggiustati.
La carenza di gas ha anche causato il rapido aumento del prezzo dell’energia. Ad agosto scorso il prezzo dell’energia nell’area Euro è aumentato fino al 38,3%. Il tasso generale di inflazione ha raggiunto il 9,1%, il più alto sin dall’introduzione della moneta unica. Dalle esigenze quotidiane alle fabbricazioni industriali, gli europei stanno soffrendo di grave difficoltà.
Tuttavia, gli europei hanno scoperto che il loro alleato che si trova dall’altro lato dell’Oceano Atlantico non ha fornito alcun’assistenza. La segretaria all’Energia degli Stati Uniti, Jennifer Granholm, ha recentemente inviato una lettera ad alcune importanti imprese di raffinazione del petrolio statunitensi, chiedendo di non aumentare le esportazioni di carburante e di concentrarsi a breve termine sull’incremento delle riserve negli Stati Uniti.
È abbastanza chiaro che la crisi energetica in tutta Europa è il risultato di diversi turni di sanzioni adottati da quest’ultima contro la Russia – in seguito a quelle decise dagli Stati Uniti. Dallo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina, gli Stati Uniti hanno importato costantemente petrolio e altri prodotti energetici dalla Russia.
Le imprese statunitensi guadagnano, in media, più di 100 milioni di dollari da ogni nave carica di gas naturale liquefatto e inviata in Europa. Gli Stati Uniti fingono il ruolo di “salvatore”, ma in realtà guadagnano enormi profitti attraverso la vendita di gas naturale ai paesi europei. Agli Usa non importa molto di ciò che pensano i paesi europei, né della loro sorte.
In questa crisi energetica ci sono molte cose su cui l’Europa dovrebbe riflettere. Una è se dovrà continuare a seguire gli Stati Uniti in futuro. I politici europei dovrebbero pensare meglio a quale strada deve scegliere l’Europa nel proprio interesse.