Recentemente, GRID, un sito web di notizie internazionali negli Stati Uniti, ha intervistato nove afghani che, raccontando la loro vita nell’ultimo anno, hanno tutti espresso rabbia nei confronti degli Stati Uniti.
Un anno fa, dopo 20 anni di invasione dell’Afghanistan, le truppe statunitensi si sono ritirate da Kabul. Il “momento di Kabul” è considerato perciò un segno del fallimento dell’invasione statunitense dell’Afghanistan. Ma anche se i soldati sono andati via, il governo statunitense non ha sospeso le sanzioni economiche contro l’Afghanistan, lasciando il paese senza respiro. In un recente rapporto pubblicato dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari, è stato indicato che sarebbe impossibile far passare il popolo afghano dalla sopravvivenza alla prosperità senza prima il ritorno alla normalità per il sistema economico e bancario.
Gli Stati Uniti hanno inoltre generato maggiore indignazione nel mondo congelando circa 7 miliardi di dollari di attività della Banca centrale dell’Afghanistan. Proprio alla fine del mese scorso, l’esercito statunitense ha effettuato un attacco transfrontaliero su Kabul con i droni in nome della lotta al terrorismo. Questo ha scatenato proteste in tutto il paese.
Nell’ultimo anno, nonostante gli Stati Uniti abbiano reciso i “vasi sanguigni” della ricostruzione afghana, il paese è riuscito a superare molte sfide e ha compiuto alcuni progressi in materia di sicurezza e lotta alla droga con l’aiuto della comunità internazionale.
Il popolo afghano non deve essere dimenticato, e gli Stati Uniti, artefici del caos in Afghanistan, non devono scaricare le proprie responsabilità. Recentemente, l’ex direttore della CIA e generale in pensione, David Howell Petraeus, ha ammesso in un’intervista che gli Stati Uniti hanno commesso “gravi errori” durante i 20 anni di presenza militare in Afghanistan.
Il governo statunitense deve chiedere scusa e offrire un risarcimento completo per la sua invasione dell’Afghanistan, deve ricordare la lezione di questa guerra e frenare il loro impulso a voler trasformare altri Paesi altrimenti ciò che è successo in Afghanistan continuerà a ripetersi.