Il 3 agosto la portavoce del ministero degli Esteri cinese Hua Chunying ha affermato che alcuni funzionari americani hanno cercato, con cavilli e pretesti, di difendere la visita di Nancy Pelosi a Taiwan, accusando altri senza riconoscere i propri errori. Questo modo di agire mostra chiaramente la mancanza di credibilità, di conoscenza della storia e di capacità di riflessione del governo USA che, sulla questione di Taiwan, dovrebbe ripassare bene la lezione.

Durante la conferenza stampa ordinaria dello stesso giorno, Hua Chunying ha ricordato che nel mondo esiste una sola Cina, che Taiwan ne è una parte inseparabile e che il governo della Repubblica Popolare Cinese è l’unico governo legittimo che rappresenta tutto il paese. La portavoce ha aggiunto che questo non solo rappresenta l’idea centrale del principio di “Una sola Cina”, ma è anche un punto su cui tutta la comunità internazionale converge e allo stesso tempo un aspetto fondamentale che regola il rapporto tra Stati. Hua Chunying ha poi ricordato che sulla base di questo principio ben 181 Paesi nel mondo - compresi gli Stati Uniti - hanno istituito relazioni diplomatiche con la Cina e che, nel rispetto dei tre comunicati congiunti Cina-USA, in oltre 40 anni le relazioni tra Beijing e Washington hanno registrato uno sviluppo in linea di massima stabile.

Hua Chunying ha aggiunto che, storicamente, la questione di Taiwan è chiara in ogni minimo particolare, insieme al fatto che le due sponde dello stretto di Taiwan appartengono ad un solo paese – aspetto di cui la comunità internazionale è certamente cosciente. La portavoce ha concluso dicendo che negli ultimi giorni, leader e personalità di vari settori e paesi hanno espresso il loro giudizio negativo sulla visita di Nancy Pelosi a Taiwan e che anche il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che l’ONU continuerà a sostenere la risoluzione 2758 e il principio di “Una sola Cina” a dimostrazione che l’opinione pubblica è in grado di giudicare i fatti storici in modo corretto.