A seguito del “Dialogo 2+2” che si è tenuto il 29 luglio tra il Segretario di Stato USA Antony Blinken e la segretaria al Commercio Gina Raimondo e i loro omologhi giapponesi Yoshimasa Hayashi e Hagiuda Koichi, e dopo le dichiarazioni di Blinken a margine dell’incontro, il primo agosto il portavoce del Ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian ha ricordato che la Cina ha assunto da sempre i concetti di apertura, inclusione e mutuo beneficio, portando avanti la realizzazione di un’economia mondiale di apertura e condividendo con i vari paesi del mondo diverse opportunità di sviluppo. Il portavoce ha affermato che la Cina non ha mai esercitato alcuna ingerenza in case altrui, non ha provocato i conflitti commerciali né esercitato coercizioni per ostacolare aziende di altri paesi. Il portavoce ha ricordato che, al contrario, se si guardano gli Stati Uniti, essi hanno spesso usato la coercizione economica, hanno adottato quasi ogni tipo di sanzione economica, blocchi tecnologici ed attacchi ad imprese terze. Zhao Lijian ha aggiunto che le coercizioni economiche americane hanno lo scopo di salvaguardare la propria egemonia economica, violano non solamente le regole del mercato, ma anche le norme del commercio internazionale e che l’aspetto più ironico è che il Giappone è già stato vittima delle coercizioni economiche USA.