La foresta di pietra si trova
nella provincia cinese sud-occidentale dello Yunnan. Per arrivarci ci
vogliono tre ore e mezzo di pullman da Kunming, capoluogo della
provincia. Lungo il percorso, si possono vedere villaggi abitati dalle
minoranze etniche e incontrare di tanto in tanto giovani e donne della
nazionalit¨¤ Sani che nei loro costumi nazionali lavorano i campi. Il
paesaggio ¨¨ pittoresco e l¡¯aria ¨¨ pura.
Quando ci si avvicina alla met¨¤,
si vede da lontano un mare di fantastici picchi grigiastri che si
stagliano fitti fitti contro il cielo e sembrano una vera e propria
foresta. E molto esatto chiamar ¡° foresta¡± questo mare di picchi
bizzarri.
Questa foresta di pietra copre
una superficie di 30 mila ettariç 270 milioni di anni fa, qui
c¡¯era il mare. Grazie ai mutamenti geologici che si sono verificati in
seguito, il fondo marino divent¨° terra emersa e le
pietre sosstoposte al lungo assalto delle acque marine vennero
alla luce del sole. Formando cos¨¬ la meraviglia di oggi. Dalle vasta
forresta di pietra sono attualmente aperti alle visite turistiche
soltanto 80 ettari.
Ci sono quattro itinerari
turistici che partono dall¡¯albergo che ha lo stesso nome: Foresta di
pietra¡±, ci inoltriamo nel fitto della foresta e subito siamo
circondati da massi bizzarri. Il considdetto¡± Portone della foresta di
pietra ¡° assomma in s¨¨ al massimo grado le caratteristiche di questa
foresta. Sulla quattro facce delle steli di roccia sono incise molte
poesie scritte dai poeti antichi dopo la loro visita per elogiare la
magnificanza e la peculiarit¨¤ del paesaggio natuale della foresta di
pietra.
A un tratto tra i turisti
scoppia un¡¯esclamazione di merviglia: Un grande macigno sospeso tra due
spuntoni di roccia sembra dover cadere dal cielo al primo soffio di
vento. Ma in realt¨¤ non ci si deve preoccupare : esso sta cos¨¬ da
millenni ed ha un nome simbolico molto bello ¡° Qian Jun Yi Fa¡±, che
in cinese significa 2Mille chili appesi ad un capello¡±.
Dopo aver salito degli scalini,
sempre di pietra, ci inoltrimao in un susseguirsi di
picchi e caverne. Incontriamo tante stradine serpeggianti; ma
anche se non siete pi¨´ giovanissimi, non dovete aver paura di stancarvi
troppo, perch¨¨ lungo la strada ci sono numerosi tavoli e sedili di
pietra. Questi picchi hanno nomi molto bielli, che simboleggiano le
peculiarit¨¤ del paesaggio, come ¡°Stagno delle
spade¡±, ¡° Mare dell¡¯amore¡±, lago della felicit¨¤¡±.
A volte i turisti devono
infilarsi nelle fessure delle rocce e ce n¡¯¨¨ cos¨¬ strettea che
per passarvi una pesrsona grossa deve cercare con tutte le forze
di assossigliarsi il pi¨´ possibile. Camminare nella foresta di pietra ¨¨
come entrare in un labirindo. Tutti devono stare disciplinatamente
in gruppo , altrimenti ci si perde.
Mentre amminiamo, siamo
affascinati dalle tante sculture naturali.
Un elefante di pietra sta in
piedi sopra una sorta di piattaforma. Possa la proboscide a terra e le
due orecchie sembrano muoversi leggermente. Sembra proprio un vero
elefante, da qualsiasi angolazione lo si guardi.
Ancora pi¨´ interessante ¨¨ il
picco ¡°l¡¯Imbeccata¡±. I becchi sottili di due uccelli, uno grande e
uno piccolo, si congiungono come se l¡¯uccello-madre desse da mangiare
al suo figlioletto.
Dopo un¡¯altro tratto di
strada, siamo saliti sul punto pi¨´ alto della foresta di pietra: il
Chiosco del belvedered. Una dolce brezza asciuga il sudore e si pu¨°
ammirare il panorama della foresta di pietra estendersi per decine di
chilometri quadrati. Ogni picco ha una sua forma bizzara. Uno si chiama
¡°la toeletta della Fenice¡± e assomiglia molto ad una fenice che volga
il collo all¡¯indietro per lisciarsi col becco le piume delle ali.
Alcuni picchi sembrano fironi di loto sbocciati, altri grandi funghi.
Dopo una vreve soste sul belvedere, torniamo in albergo per una
scorciatoia.
La maggior parte degli abitanti
che vivono nei pressi della foresta di pietra appartengono alla minoranza
etnica sani. I sani fanno parte della nazionalit¨¤ Yi; Essi sono
laboriosi. Coraggiosi e intelligenti, sanno cantare e danzare. Le donne
Sani sono abili ricamatrici. Nei negozi, o direttamente dalle mani delle
ragazze Sani, si possono comprare copricapi e cinture ricamate dalle
caratteristiche nazionali o oggetti d¡¯arredamento dai disegni
bellissimi.
La festa delle fiaccole, che
ricore ogni anno il giugno secondo il calendario lunare, ¨¨ la festa
tradizionale della etnia Sani. Allo spuntare della luna, in ogni
famiglia, ai piedi della collina o sulla sua cima, si accendono e ardono
dei fal¨°. Guardando da lontano, sembra che le stelle del cielo siano
cadute sulla terra. Ognuno tiene una fiaccola
per scambiarsi festosi saluti. La folla in allegria si mette a
danzare attorno ai fal¨° e a cantare gioiosamente. La festa delle
fiaccole ha una storia millenaria. Si dice che la popolazione Sani si
serviva delle fiaccole per vincere il Re dei emoni falefici e i despoti
locali. Si tratta di una bella leggenda.
La giornata turistica termina
con una bella serata artistica. I giovani sani danzano allegri al ritmo
della musica nazionale.
E¡¯ una serata di danze e
canti organizzata dai giovani Sani per salutare gli ospiti venuti da
lontano. I loro movimenti rapidi e graziosi e gesti allegri e sinceri
delle loro mani affascinano i presenti.