"Nel maggio del 2011, noi 15 genitori abbiamo fondato un'organizzazione, perché pensiamo di aver bisogno di un'opportunità del genere per aiutare i nostri bambini a stare insieme, organizzando delle attività nel weekend."
A parlare è Zhang Daxin, segretaria del dipartimento pubbliche relazioni dell'Organizzazione dei genitori di disabili mentali "Rongai Rongle" di Beijing.
Cari amici, ecco cosa ha scritto nel suo blog Wang Xiaogeng, la presidente dell'organizzazione, nell'agosto scorso:
Dal maggio del 2011, quando è nata, la nostra organizzazione di genitori di disabili mentali ha effettuato molte iniziative: attività sportive "one to one" (un volontario per ogni disabile), la corale dei genitori, la squadra di tamburini, e spettacoli di inclusione nella comunità. Alle attività di ogni fine settimana partecipano un centinaio di famiglie, con 500 volontari attivi per più di 1000 ore all'anno. Le nostre attività riuniscono molte positive energie sociali. Per continuare a sviluppare i risultati ottenuti, proteggere gli interessi fondamentali dei disabili mentali, e promuovere la loro inclusione sociale e i loro diritti, nel luglio del 2011 abbiamo registrato ufficialmente la nostra organizzazione di genitori, come organizzazione di pubblico interesse senza scopo di lucro. Il nome completo è "Organizzazione dei genitori di disabili mentali Rongai Rongle di Beijing".
Cari amici, nelle attività sportive "one to one", con l'aiuto di un volontario, ogni disabile mentale impara a giocare a pallacanestro, al calcio, a badminton e al volano. Dal settembre del 2011 ad oggi, i partecipanti ad attività del genere sono passati da 30 a più di 120. I volontari provengono da università, scuole superiori e aziende.
Dalle attività sportive, man mano si è passati alle attività artistiche, perché gli organizzatori hanno trovato che molti bambini sono sensibili alla musica, alla danza e al canto.
La signora Zhang Daxin, di "Rongai Rongle", ci ha detto:
"Abbiamo visto in TV uno spettacolo della troupe di anziani del quartiere di Jinsong, trovandolo ottimo, e ci siamo rivolti a loro per chiedere aiuto e appoggio. Hanno accettato con entusiasmo. Così adesso ogni weekend abbiamo delle attività, artistiche o sportive. I volontari anziani insegnano ai bambini a suonare il tamburo e a cantare."
Come si sentono i bambini che partecipano alle attività?
Per saperlo, ridiamo la parola alla signora Liu:
"Abbiamo un ragazzo che soffre di autismo. Quando sono iniziate le attività, aveva paura della gente, e all'arrivo dei volontari, scappava. Però poco per volta ha cominciato a comunicare, e adesso non ha più paura dei volontari e ama molto partecipare alle nostre attività. Ha imparato a suonare il tamburo. Un giorno sua madre mi ha detto eccitata: guarda, mio figlio suona il tamburo, con grande attenzione! Secondo me, è un importante cambiamento. I nostri ragazzi hanno bisogno di questo tipo di inclusione. Hanno i loro punti forti nella società. Basta che la gente dia un piccolo aiuto per far fare loro dei grandi progressi, e farli vivere in un modo più significativo come membri della società."
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