Dopo i miei giorni di lavoro presso la famiglia Chen, nel villaggio di Cimuqiao, a ovest di Hangzhou, ho voluto visitare il villaggio di Longjing, con il monastero omonimo, considerato il più antico centro della coltivazione del tè Longjing. Si trova in una stretta vallata, circondata da alti monti, sulle pendici dei quali si trovano le piantagioni, in un paesaggio di grande bellezza. Prima abbiamo visitato la sede della Compagnia del tè Longjing, diretta dal signor Qi Guowei, a cui appartengono la maggior parte delle piantagioni locali. Un suo parente e compagno di scuola è il vivacissimo Qi Bangyou, il custode dei 18 arbusti di tè dell'imperatore Qianlong, all'ingresso del monastero, che ci ha fatto da guida.
"I 18 arbusti sono originali, perché qui la natura è adatta alla coltivazione del tè, ci sono l'illuminazione e l'umidità giuste. Il tè Longjing ha una storia di 1200 anni e questi arbusti sono il loro simbolo. Nel 18° secolo, l'imperatore Qianlong venne qui ai 18 cespugli, e dopo il 1949 anche molti leader cinesi, perché il posto fa parte della cultura cinese. Questo è il sito del vecchio monastero di Longjing. Sono un coltivatore di tè e il guardiano dei 18 arbusti, abito qui vicino e ho un rapporto speciale col monastero".
Il sito è davvero magnifico. I 18 arbusti di cui parla Qi Bangyou dettero le foglioline di tè molto apprezzate dalla consorte dell'imperatore Qianlong, che in seguito ordinò che fossero riservate alla corte. Gli arbusti sono circondati da un recinto circolare di pietra, da cui parte una gradinata che porta al soprastante monastero di LaoLongjing, immerso fra antichi alberi di canfora, di prugno e di acero, e fra camelie e azalee in fiore. Lungo la parete del monte spicca una sorgente, in cui l'acqua esce dalla bocca di un drago di pietra e finisce in uno stagno. Sopra si trova l'antica scritta "LaoLongjing", ossia antico pozzo del drago. Davanti si trova uno piazzuola. Ma ridiamo la parola al custode Qi Bangyou:
"Qui si trovava il padiglione dove l'imperatore Qianlong bevve il tè durante la visita".
Secondo Qi Bangyou, il famoso poeta di epoca Song Su Dongpo (1037-1101), al tempo governatore di Hangzhou, venne qui in visita al maestro, l'abate del monastero, e per commemorare l'incontro scrisse i tre caratteri, scomparsi nel tempo e ripristinati negli anni ottanta. Ma ora ridiamo la parola a Qi Bangyou:
"Non esiste alcun pozzo, ma la zona di Longjing ha la forma di un bacino, di un pozzo, da cui il nome. A Su Dongpo si deve solo la scritta, il termine Longjing esisteva già prima".
Gli edifici del monastero sono stati da poco ripristinati a scopi turistici, ed ospitano case da tè e mostre di pitture e di teiere. In alto troneggia il Picco del leone, Shizifeng, sulla cui cima cresce dell'ottimo tè selvatico, che il nostro Qi Bangyou va a raccogliere per i suoi clienti più affezionati. Infatti ha anche un suo marchio di tè, Xiaobian, che vuol dire treccina. Sentiamo la sua spiegazione in merito:
"Sono qui da 50 anni, da quando ne avevo 8. Abito nel villaggio vicino. Da piccolo avevo un nomignolo, Xiaobian (treccina): quando sono nato, mia nonna aveva già 80 anni, allora mi portarono al monastero in segno di buon augurio, e come monachello mi raccolsero i capelli in una treccina. Allora qui c'era un grande monastero, poi andato distrutto, ma adesso vogliamo ripristinarlo, perché è troppo importante: è la culla del tè Longjing!"
Qi Bangyou ha ragione! Il sito del monastero va preservato, con le sue piantagioni di tè, le cui foglioline tenevano svegli i monaci durante le lunghe ore di meditazione e di preghiera. Ora del sito originale rimane solo un'imponente porta di ingresso in muratura, nel giardino, presso la sorgente con la scritta "LaoLongjing".
Lasciato il monastero di LaoLongjing, abbiamo imboccato la strada che porta nella valle, molto stretta, delle piantagioni di tè. Qui la vista è magnifica! Monti sui mille metri con le pareti ricoperte di piantagioni, fra cui si inerpicano dei sentieri serpeggianti, percorsi dalle raccoglitrici. Il fondovalle è boscoso, la strada a curve riserva infinite sorprese, quindi una camminata a piedi è davvero piacevole.
Chi ha tempo e vuole capire tutte le procedure di lavorazione del tè Longjing può pernottare in una delle molte locande aperte dai locali, tutti piantatori di tè, delle belle case tradizionali, ma dotate di tutte le comodità, con le pareti bianche e le tegole nere, in mezzo a giardini e boschetti lussureggianti.
La Compagnia del tè Longjing qui possiede il suo centro di lavorazione del tutto manuale del tè, che abbiamo visitato, assistendo alla dimostrazione di un anziano maestro, erede di quest'arte, che in Cina è ormai un patrimonio culturale immateriale di livello statale.
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