Xinjiang, una regione desertica un tempo attraversata dalla Via della Seta, adesso è legata al resto della Cina da strade, ferrovie e collegamenti aerei velocissimi. La scorsa volta ho raccontato di Urumqi, il capoluogo, del suo straordinario bazar e della zona di sviluppo economico e tecnologico di Toutunhe. Però una visita a Urumqi è incompleta senza incontrare una gloria locale e nazionale, il famoso funambolo Adili.
Adili, nato a Yingjisha, una cittadina presso Kasghar, nell'ovest del Xinjiang, famosa per l'artigianato dei coltelli, si è aggiudicato ben 5 primati Guinness: per la velocità con cui ha percorso sulla fune la vallata delle Tre Gole, per la lunghezza totale del percorso, per la massima pendenza della fune, per la più lunga permanenza sulla fune in un solo giorno e per la più lunga permanenza consecutiva (25 giorni di seguito).
Ho incontrato Adili a Urumqi, nella palestra della Compagnia Acrobatica del Xinjiang, di cui fa parte, e per cui ha formato decine di allievi che ora si esibiscono con lui nell'antica arte uygura del Dawatz. Il Dawatz in origine consisteva nel camminare e fare evoluzioni a grandi altezze su delle corde fatte di peli di coda di cavallo, che però adesso sono state sostituite da funi di acciaio. Per dare un'idea della fama goduta dall'arte, un avo di Adili si esibì addirittura davanti all'imperatore Qianlong alla corte di Beijing, meritandosi dei grandi elogi.
Adili, che è nato nel 1971, si è dedicato al Dawatz dopo la morte del padre, che era contrario, considerandola un'arte troppo faticosa e incapace di generare introiti per mantenere la famiglia. Ma lui ha voluto continuare la tradizione familiare, e l'ha fatto alla grande: ha attraversato sulla fune, a decine di metri di altezza (più di 60!), delle intere vallate in varie parti della Cina, fra cui quella della diga delle Tre Gole, e intende continuare! Fra i suoi futuri progetti figura la traversata dello stretto di Taiwan e di quello di Messina, in Italia, quindi allora anche gli italiani potranno ammirare da vicino questo campione di coraggio.
Ho visto Adili da vicino, è di statura media, modesto e simpatico, e ha delle ferite su ogni parte del corpo. Verso i vent'anni è anche caduto dalla fune, che non era stata tesa bene, ed è rimasto in ospedale a lungo, ma ha deciso di continuare per la profonda passione che nutre per l'arte. A volte Adili scompare nella nebbia delle vallate, impensierendo il pubblico in basso, e naturalmente la moglie e le tre figliolette che lo attendono a casa. Nella palestra, Adili ci ha dato una breve dimostrazione della sua bravura camminando e saltando su una fune, sulla quale si è anche allungato, quasi volesse dormire! Per mantenere l'equilibrio, regge fra le mani una lunga sbarra di metallo pesante 40 kg, che gli ha deformato le braccia. Un allievo gli camminava sul ventre mentre lui era disteso sulla fune.
Per il futuro, Adili intende esibirsi per altri 6 anni, fino a quando la seconda figlia, che adesso studia alla Scuola di Acrobazia di Shanghai, avrà 18 anni. Allora le passerà il testimone, e si ritirerà nella sua città natale, Yingjisha, dove ha aperto da poco una scuola di Dawatz. Come ho detto poco fa, anche le donne praticano il Dawatz, un'altra prova del coraggio che caratterizza l'etnia Uygur.
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