La mia terza visita nel Xinjiang
  2012-11-21 14:30:13  cri

Nel corso della mia seconda visita, nell'estate del 2007, sono stata nella zona nord, ossia al magnifico Lago Kanas, nella città di frontiera di Jimunai, prossima al Kazakistan, nella città di Altai, e nel sito nel deserto della Zungaria dove sono strate ritrovate le ossa e le uova di dinosauro e la foresta pietrificata.

Questa volta, a stupirmi, oltre alla bellezza dei paesaggi e all'aspetto moderno delle cittadine di frontiera, è stata la comodità degli spostamenti: non più vecchie corriere traballanti su strade dissestate, ma moderni e comodi autobus che percorrono ad alta velocità le nuove e scorrevoli strade statali 216 e 217, che da Urumqi permettono di raggiungere il nord della regione.

Vista la velocità supersonica a cui sta cambiando la Cina, non dubitavo di vedere delle cose straordinarie! Questa volta le nostre mete sono state le città di Urumqi, Changji e Shihezi.

Scesa al moderno aeroporto della città, il cui nome, Urumqi, in lingua mongola significa "magnifica prateria" (un ricordo del suo passato verdeggiante!), ho scoperto una città ammantata dei dolci colori dell'autunno, che spiccavano sullo sfondo del cielo azzurro: viali di pioppi dalle foglie dorate, e aiuole di fiori rossi e gialli lungo strade meno affollate di quelle di Beijing. La città è moderna, ma anche se i suoi quartieri periferici assomigliano, purtroppo, a quelli delle città dell'entroterra, con poche caratteristiche locali, il suo cuore è antico. Basta raggiungere la zona del bazar per capire che qui siamo in una realtà particolare, che qui vive gente con usi e costumi diversi: donne col capo coperto e uomini con in testa dei berrettini ricamati di vari colori.

Le donne, bellissime, hanno dei grandi occhi profondi: le giovani indossavano gonne e pantaloni, e le anziane dei lunghi abiti neri ed erano del tutto velate. Gli uomini, dal canto loro, hanno degli sguardi fieri e penetranti. Tutti passavano da un negozio all'altro per fare la spesa, o si sedevano alle bancarelle che vendono angurie e meloni (i più dolci del mondo!), ciotole di yoghurt (denso e gustoso), sciroppo di polpa di melograno (leggermente acido, ma piacevole), panini caldi arrostiti ripieni di carne e verdure, e le focacce calde rotonde "nang" tipiche dell'Asia centrale.

Ho scoperto che esistono anche delle versioni moderne del "nang" tradizionale, arricchite di verdure varie, ottime anche queste!

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