Ning: In ambito globale, il prolungamento dell'età pensionabile è ormai una tendenza inevitabile. I più di 170 paesi del mondo che hanno stabilito e adottato da tempo il sistema di assicurazione di vecchiaia hanno di fronte una grave crisi di pagamento. La maggior parte ha scelto di ritardare gradualmente l'età pensionabile legale a 65-67 anni. Con il miglioramento delle cure mediche, la gente può lavorare più a lungo, quindi risulta naturale ritardare l'età della pensione.
Gabri: Secondo l'attuale politica cinese sull'età della pensione, stabilita negli anni '70, gli uomini vanno in pensione a 60 anni, le donne a 50, e le dirigenti a 55. Quando è stata stabilita questa politica, la vita media della popolazione cinese si aggirava sui 50 anni. Oggi invece, a seguito dello sviluppo economico e sociale, arriva a 73.5 anni, raggiungendo il livello dei paesi medio-sviluppati.
Ning: Secondo le statistiche, fino al 1999, fra i 165 paesi e regioni del mondo dove si applicano le assicurazioni pensionistiche, solo in 9 si andava in pensione a 50 anni. A livello internazionale, l'età pensionabile delle donne supera i 60 anni. In molti paesi, il ritardo dell'età della pensione è un'importante misura per affrontare l'invecchiamento della popolazione ed equilibrare i fondi pensione.
Gabri: Di fronte alla realtà dell'invecchiamento della popolazione in Cina, il direttore dell'Istituto di ricerche sulla previdenza sociale del Ministero delle Risorse umane e della previdenza sociale, He Ping, afferma che la Cina deve prolungare gradualmente l'età pensionabile, portandola nel 2045 a 65 anni sia per gli uomini che per le donne.
Ning: Il direttore dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e sull'economia del lavoro dell'Accademia di Scienze sociali, Cai Fang, propone che vista la tendenza alla graduale riduzione della popolazione in età lavorativa, la Cina prolunghi gradualmente l'età pensionabile e rafforzi nel contempo la formazione degli anziani, così da creare le condizioni per prolungare l'età pensionabile.
Gabri: Cai Fang afferma francamente che in Cina i più anziani hanno anche il livello di istruzione più basso, perciò adesso non esistono le condizioni per prolungare l'età pensionabile.
Ning: Egli propone anche che per l'età pensionabile si adotti un sistema flessibile, utilizzando a fondo il capitale di risorse umane di alta capacità e qualità. Nel contempo, nei confronti dei lavoratori comuni con un'educazione insufficiente, si può rafforzare la formazione degli anziani per elevare il loro livello di istruzione e la loro capacità di servizio sul posto di lavoro.
Ning: Anche in Francia il prolungamento dell'età pensionabile è considerato una misura per affrontare l'invecchiamento della popolazione. Ma come funziona il sistema pensionistico in Francia? Il dottore in sociologia,Wang Kun, dell'Università di lingue straniere di Beijing, ci ha detto:
"Il sistema pensionistico francese, stabilito nel dopoguerra, è migliorato nel trentennio di rapido sviluppo economico del paese, diventando completo, ma anche complesso e polivalente. Con un alto livello di previdenza in un'ampia sfera, garantisce fondamentalmente ai pensionati una capacità di consumo e un livello di vita paragonabili a quelli dell'età lavorativa. Un sistema di welfare del genere ha come premessa la stabilità dello sviluppo economico e un buon mercato finanziario. Oggi, invece, la crisi presenta una tendenza a lungo termine, e iniziando dalla prima crisi del petrolio, il sistema ha cominciato a presentare le sue carenze. Con il tasso di nascite in continuo declino e gran parte della popolazione invecchiata, di pari passo con la depressione economica, il continuo elevamento del tasso di disoccupazione e del deficit finanziario nazionale, in aggiunta ai danni arrecati all'economia reale del paese dalla globalizzazione delle catene settoriali e alla crisi finanziaria del 2008, il sistema pensionistico francese soffre di un forte debito, a cui il governo non riesce a far fronte. Alla fine Sarkozy ha avanzato la mozione di portare l'età pensionabile a 67 anni, da applicare in 5 anni, scontrandosi però con l'energica opposizione del pubblico, che ha effettuato continue proteste e scioperi. L'amministrazione Sarkozy ha sempre mantenuto un fermo atteggiamento in merito, il che però ha anche contribuito alla sconfitta della destra alle elezioni presidenziali del 2012."
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