Roma: aperta a Palazzo Venezia la mostra "Le leggendarie tombe di Mawangdui"
  2014-07-07 14:11:51  cri


 

Il 3 luglio a Roma si è aperta la mostra "Le leggendarie tombe di Mawangdui", che presenta 76 reperti, soprattutto oggetti di lacca e stoffe di seta, che illustrano la vita e l'arte della Cina nelⅡ secolo a.C., e rifletteno i risultati della sviluppo della civiltà dell'epoca Han. La mostra durerà fino al 16 febbraio 2015.


Anche se i reperti delle tombe Han di Mawangdui sono già stati esposti in Italia nella "Mostra delle culture Qin e Han e dell'antica Roma", e nella "Mostra dei reperti della Via della Seta", solo questa volta vengono completamente presentati gli scavi e i principali risultati collegati dal punto di vista delle grandi scoperte archeologiche cinesi del XX secolo, offrendo al pubblico una visione pressoché completa. Circa la mostra, il vice direttore del Museo della Provincia dello Hubei, Li Jianmao, ha detto:


"La spedizione di Zhang Qian nelle regioni occidentali di più di duemila anni fa ha aperto la famosissima Via della Seta, lungo la quale la seta cinese è arrivata in occidente, fino a Roma. Questa volta abbiamo portato a Roma, per via aerea, della splendida seta, ancora più antica di quella dell'epoca di Zhang Qian. Spero che anche questa mostra sia bene accolta dai romani!"


Secondo quanto emerso, la mostra si suddivide in tre parti, "La leggenda di Mawangdui", "I segreti delle tombe millenarie" e "Risultati archeologici che hanno scosso il mondo". I 76 preziosi reperti comprendono terrecotte, oggetti di lacca, sete, e scritte e dipinti su seta, che riflettono completamente la principale scoperta archeologica cinese del XX secolo e la vita sociale, la cultura e l'arte, ricche e diversiticate, dell'epoca Han.


Nella conferenza stampa che ha preceduto l'apertura della mostra, il direttore generale della valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero dei beni e delle attività culturali italiano, Anna Maria Buzzi, ha espresso una positiva valutazione dei lavori di scavo delle tombe di Mawangdui e dei risultati ottenuti, e la speranza che tramite la mostra gli italiani possano conoscere meglio la cultura dell' antica Cina. Ha detto:


"Sono frutto del rinvenimento di tombe di epoca Han a Mawangdui e rappresenta una delle grandi scoperte appunto della Cina ci sono dei particolari, per esempio la salma completamente integra venne ritrovata e ha fatto si che gli esperti paragonassero questa scoperta alla tomba di Tutankamon in Egitto. Non vi nascondo che anche io sono particolarmente…non ho visto ancora la mostra e quindi ansiosa anche io come voi di assistere a questa scoperta quasi con lo stesso sentimento di rispetto che si deve quando si vedono delle cose che erano relegate a dover esser viste soltanto da coloro che accompagnavano il morto nella vita dell'aldilà".


La mostra sulle leggendarie tombe di Mawangdui è la seconda tenuta in Italia della serie di mostre sulla cultura cinese. Il 7 ottobre 2010, l'Amministrazione statale dei beni culturali cinese e il Ministero dei beni e delle attività culturali italiano hanno firmato un memorandum d'intesa per stimolare la cooperazione nella tutela del patrimonio culturale, secondo cui le due parti si scambiano degli spazi espositivi permanenti e promuovono l'amicizia tra i popoli dei due paesi tramite gli scambi culturali.


La Cina e l'Italia sono due paesi di antica civiltà, la cui lunga storia culturale è apprezzata dal popolo della controparte. La prima mostra della serie sulla civiltà cinese organizzata dalla Cina in Italia, "La Cina arcaica", ha ottenuto un grande successo, e anche la prima mostra organizzata dall' Italia in Cina, quella sul Rinascimento, è stata molto apprezzata dal pubblico cinese.  Nell'attuale fase, la mostra "Roma∕Seicento: verso il barocco" è in corso al Museo Nazionale della Cina. In merito, Daniela Porro ha detto:


"L'Italia ha presentato a Pechino, dapprima la mostra organizzata dalla sovraintendenza di Firenze dedicata al Rinascimento italiano, e da fine aprile di quest'anno è aperta la mostra dedicata al Barocco romano. In questa mostra abbiamo voluto, portando sculture del '600, opere di Bernini, di Algardi, di Cozza di Mattia Preti…".


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