Russia: pressioni sull'Ucraina attraverso l'aumento del prezzo del gas naturale
  2014-04-08 14:24:30  cri

 

Il 3 aprile, in occasione dell'incontro tra il premier della Russia, Dmitry Medvedev,con il presidente della Compagnia di gas naturale russa, Alexey Miller, è stata decisala cancellazionedi tutte le agevolazioni sul prezzo del gas naturale concesse all'Ucraina. A partire dal mese di aprile, il prezzo del gas naturale esportato dalla Russia all'Ucraina aumenterà a 485 dollari per mille metri cubi. Questo è il secondo aumento di prezzo deciso dalla Russia nell'arco di due giorni, e riguardante le forniture di gas naturale all'Ucraina.

Il 3 aprile è giunta a Mosca una delegazione ucraina con a capo il nuovo presidente della Compagnia petrolifera e di gas naturale del paese, Andrey Kobolev, per negoziare sul rimborso del debito sul gas naturale da parte della Compagnia russa. Questa negoziazione è stata molto importante ai fini dello stabilimento del prezzo del gas naturale tra Russia e Ucraina, ed è stata l'evento del giorno di cui tutti hanno parlato. Mentre i media erano in attesa di conoscere gli sviluppi della trattativa, è giunta la notizia da parte del governo russo, secondo cui durante l'incontro tra il premier Dmitry Medvedev e il presidente della Compagnia di gas naturale della Russia, Alexey Miller, è stata annunciata la cancellazione di tutte le agevolazioni sul prezzo del gas naturale fatte precedentemente all'Ucraina. Su questo tema, ascoltiamo le parole del premier russo:
            
"Considerato che gli accordi inerenti non hanno più base legale e che sono decaduti, ho deciso di cancellare la 291esima ordinanza firmata dal governo russo il 30 aprile 2010. La Compagnia di gas naturale russa dovrà rispettare le tariffe d'esportazione del gas naturale fissato dalle due parti e cancellare tutti gli sconti e i prezzi preferenziali. "
  
L'accordo cancellato, di cui ha fatto menzione Dmitry Medvedev, è quello di Kharkiv,che prevedeva tariffa zero per l'esportazione di gas naturale in cambio del prolungamento fino all'anno 2042 del periodo di stanza a Sebastopoli della Flotta Russa del Mar Nero. Pochi giorni fa, la Duma e il Consiglio della Federazione hanno adottato rispettivamente una serie di decreti sulla cancellazione degli accordi bilaterali tra Russia e Ucraina, riferendosi anche all'accordo di Kharkiv.

Il primo aprile, la Compagnia industriale di gas naturale russa ha cancellato l'accordo preferenziale sul prezzo del gas naturale raggiunto con l'Ucraina alla fine del 2013, alzando le tariffe sulle forniture di quasi il 44% - da 268,5 dollari a 385,5. In soli due giorni, la Russia ha esercitato nuove pressioni sull'Ucraina, dichiarando di essere intenzionata a cancellare la "tariffa zero" per l'esportazione di gas naturale verso il paese confinante, e alzando il prezzo a 485 dollari per mille metri cubi.

Il presidente della Compagnia di gas naturale russa, Alexey Miller ha espresso la speranza che l'Ucraina paghi al più presto i suoi debiti.
Riportiamo di seguito le sue parole:

"A marzo, la Russia ha fornito 1 miliardo e 956 milioni di metri cubi di gas naturale all'Ucraina, ma finora, non abbiamo ricevuto alcun pagamento. Il debito dell'Ucraina è lievitato a 2 miliardi e 200 milioni dollari, e ci auguriamo che questa possa rimborsarlo al più presto. Tuttavia, secondo le nostre osservazioni, la situazione non ancora visto un miglioramento, anzi, è peggiorata".

Medvedev ha indicato che l'Ucraina dovrà cercare i fondi necessari per rimborsare il debito e pagare le spese correnti.

"Oltre a questo, non c'è alcun altro modo di cooperare. È cosi nel settore del gas naturale, come anche in altri settori. Le diverse parti ucraine, soprattutto quelle che stanno prendendo le necessarie misure per risolvere il problema, dovranno comprendere queste ragioni."

Proprio nel momento in cui la Russia sta usando il "grosso bastone" dell'energia per esercitare pressioni sull'Ucraina, sembra che le sanzioni degli Usa contro quest'ultima stiano andando ben oltre la sfera politica ed economica. Secondo il rapporto dei media russi, sulla pagina Facebook della NASA, è stata dichiarata la sospensione temporanea della cooperazione e dei contatti in molti settori con l'Agenzia Spaziale russa, senza però annunciare la fine della collaborazione sulla stazione spaziale internazionale.

L'accademico dell'Istituto scientifico della Russia, Caras, ritiene che questa dichiarazione non tocchi i contenuti fondamentali. Il suo significato è più simbolico che pratico, e la Russia non ha bisogno rispondere con delle ritorsioni.
              
"Certamente, la Russia potrebbe cogliere l'occasione per alzare il prezzo di trasferimento degli astronauti americani sul razzo vettore Soyuz, tuttavia questa mossa porterà certamente un danno all'immagine della Russia come partner e cooperatore. Credo che la migliore risposta sia che il paese conti sulle proprie forze e svolga una serie di programmi aerospaziali su larga scala, mostrando agli altri che è in grado di completare in modo indipendente i suoi grandi progetti. Credo che, in quel momento, saranno gli altri a chiederci spontaneamente di partecipare ai nostri progetti o potranno invitarci, come partner, per lavorare insieme ad altri piani."
      
 
 

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