Ucraina: Yatsenyuk alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu
  2014-03-17 14:05:41  cri

Il pomeriggio del 13 marzo il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito per la sesta volta per discutere della situazione in Ucraina. Il premier, Arseniy Yatsenyuk, ha partecipato al meeting per chiedere il sostegno della comunità internazionale mentre nel frattempo il parlamento ucraino approvava una proposta di legge presentata dal presidente del Parlamento,Aleksandr Turchinov, sul ripristino della "guardia nazionale".

Nel corso della riunione Yatsenyuk ha criticato la Russia per quello che ha definito un comportamento irragionevole negli ultimi tempi che ha violato non solo molti trattati bilaterali e multilaterali, ma anche le disposizioni della "Carta delle Nazioni Unite." Yatsenyuk ha quindi chiesto alla Russia di ritirare il proprio esercito dalla Crimea e aprirsi al dialogo. Per quanto riguarda il referendum che si svolgerà a breve in Crimea, Yatsenyuk ha commentato dicendo che "non lo riconosceremo mai". Il rappresentante permanente russo all'Onu, Vitaly Churkin, nel suo discorso ha affermato che "un comportamento quale il rovesciamento violento di un regime è illegale" e che i cittadini della Crimea "hanno il diritto di decidere il proprio destino" .

Durante la riunione del Consiglio di Sicurezza il rappresentante permanente cinese, Liu Jieyi, ha ribadito ancora una volta la posizione della Cina la quale ritiene che al momento la cosa più urgente sia che le parti mantengano la calma e la moderazione, ed evitino un'ulteriore escalation delle tensioni. Liu Jieyi ha aggiunto che al momento il quadro ucraino è molto complesso e sensibile e che la parte cinese mantiene sempre un atteggiamento obiettivo ed equo. La Cina spera che le parti interessate possano gestire correttamente le divergenze attraverso il dialogo e il coordinamento e tengano in considerazione la tutela degli interessi fondamentali dei cittadini ucraini e il mantenimento della pace e della stabilità nella regione.

In Crimea i preparativi in vista del referendum procedono senza intoppi. Il 13 marzo un 1 milione e 550 mila schede elettorali che verranno utilizzate nelle votazioni sono già state inviate alle 27 circoscrizioni elettorali e i 1204 seggi sono entrati in funzione. Finora 50 osservatori provenienti da 21 paesi tra cui Stati Uniti, Francia, Italia e Israele, si sono iscritti e il numero potrebbe aumentare col passare dei giorni. Gli osservatori che supervisioneranno il referendum inizieranno a lavorare dal 15 fino alla fine delle votazioni e si prevede che il risultato verrà pubblicato il 17.

Per affrontare il referendum, il 13 il Parlamento ucraino ha approvato una proposta di legge presentata dal presidente del Parlamento, Turchinov, sul ripristino della "Guardia nazionale". In conformità alle disposizioni della proposta di legge, l'Ucraina formerà la guardia nazionale sulla base delle truppe del Ministero degli Affari Interni ucraino, il comandante sarà nominato dal presidente ed esaminato e approvato dal Parlamento. La Guardia Nazionale sarà composta da 60 mila persone ma potrebbe ampliarsi in seguito a seconda delle necessità. Con la creazione della Guardia Nazionale ucraina si intende garantire l'ordine interno del paese e in caso di invasione militare essa parteciperà alla difesa dei confini nazionali. Il 13 marzo Turchinov, che svolge le funzioni di presidente, ha affermato che l'esercito è pronto ad affrontare un eventuale guerra, che il governo sta facendo il possibile nella speranza che l'esercito sia in grado di difendere il paese, ma che allo stesso tempo spera ancora di risolvere il problema tramite una via pacifica.

Per quanto riguarda l'attuale situazione ucraina, la sera del 13, ora di Mosca, il presidente russo Putin ha convocato una riunione sulla sicurezza nazionale e ha avuto delle consultazioni su alcuni problemi ad essa legati. Putin ha sottolineato in modo particolare che tali problemi sono emersi a causa dei conflitti in Ucraina e non a causa di errori da parte della Russia. Putin ha aggiunto che la Russia non sa come mai è stata coinvolta in questa controversia, cosa della quale è molto dispiaciuta.

Alcune fonti hanno rivelato che il governo russo sta cercando di mitigare l'atteggiamento di opposizione nei confronti dei paesi europei coinvolti e degli Stati Uniti sul problema ucraino. Per il momento i vari dipartimenti russi stanno svolgendo delle consultazioni con i paesi coinvolti. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, è partito per Londra per un colloquio con il suo omologo inglese, William Hague, e con il segretario di stato americano, John Kerry, che avrà luogo il 14. Il 13 marzo, Lavrov ha telefonato a Kerry in merito a queste questioni mentre il Capo di stato maggiore russo, Valery Gerasimov, ha telefonato al presidente della Commissione militare della Nato, Knud Bartels, per discutere delle relazioni bilaterali e della situazione ucraina.

Di fronte alle continue minacce di sanzioni dei paesi europei coinvolti e degli Stati Uniti, il Ministero dello Sviluppo Economico russo ha espresso la speranza che le sanzioni vengano limitate solo al campo politico. Una volte che questi paesi avvieranno delle sanzioni economiche, la Russia prenderà immediatamente le dovute contromisure.

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