G20: promuovere una crescita econimica più forte
  2014-02-25 14:26:58  cri

 

Il pomeriggio del 23 febbraio, la conferenza 2014 dei ministri della Finanze e dei governatori delle banche centrali del G20, che è durata due giorni, si è conclusa a Sydney. Secondo il rapporto congiunto rilasciato durante la conferenza, i membri del G20 si dedicheranno alla promozione della crescita, stabilendo l'obiettivo di aumentare il PIL dei paesi del G20 del 2% entro 5 anni, in base alle previsioni attuali.

Nella conferenza dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del G20 conclusasi poco fa, si è discusso dell'attuale situazione economica globale, degli investimenti di lungo termine, della strategia di crescita globale, della riforma del FMI, della riforma dei dipartimenti finanziari e della cooperazione internazionale sul fisco, ed è stato pubblicato un rapporto congiunto. Il ministro della Finanza cinese, Lou Jiwei e il governatore della Banca Popolare cinese, Zhou Xiaochuan hanno partecipato alla conferenza.

Il presidente di turno del G20, il ministro del Tesoro australiano, Joe Hockey ha presieduto alla conferenza, tenendo successivamente una conferenza stampa. Rispetto all'attuale situazione economica globale, Hockey ha affermato che, secondo le stime positive della conferenza, le ecnomie emergenti, tra cui la Cina, continueranno a crescere stabilimente e l'economia dei paesi sviluppati è relativamente migliorata. Ma nello stesso tempo ha indicato che l'economia globale non ha ancora realizzato una crescita forte, sostenibile ed equilibrata. Ascoltiamo le sue parole:

     

"Anche se recentemente sono comparsi dei segni di miglioramento, siamo tutti d'accordo che l'economia globale stia ancora affrontando il problema della debole domanda del mercato e la crescita sia ancora inferiore al livello minimo in grado di sostenere l'occupazione. Esistono ancora delle sfide. Come ho detto prima, non bisogna essere soddisfatti dell'attuale situazione ."

Egli ha aggiunto che il G20 si dedicherà ad adottare azioni concrete e a promuovere la crescita economica, stabilendo degli obiettivi in merito:

"Durante la conferenza è stato deciso che i membri del G20 stabiliranno delle politiche ambiziose e concrete al fine di aumentare del 2%, rispetto alle previsioni attuali, il totale del Pil, entro 5 anni."

 

Secondo il rapporto congiunto rilasciato alla coferenza, entro quest'anno, il G20 stabilirà un piano di crescita globale e il Piano d'azione di Brisbane per realizzare la ripresa economica sostenibile e la crescita eocnomica globale e prepararsi al summit del G20 che si terrà a metà novembre di quest'anno. Hockey ha aggiunto:

"I paesi del G20 stabiliranno delle politiche concrete per promuovere nuovi investimenti, soprattutto quelli nelle infrastrutture. Dobbiamo aumentare l'occupazione e la partecipazione all'occupazione, soprattutto l'occupazione delle donne. Ci dedicheremo ad aumentare il commercio e la competizione su scala globale e all'interno del nostro paese. Ci concentremo a rafforzare questi settori, perché questi non solo hanno la capacità di promuovere la crescita economica del paese, ma sono anche in grado di creare delle ripercussioni positive. "

Il governatore della Banca Popolare Cinese, Zhou Xiaochuan, nel suo discorso alla conferenza, ha presentato l'attuale situazione economica, indicando che nel 2013, la crescita economica cinese è rallentata relativamente e il Pil ha realizzato una crescita del 7,7%, leggermente inferiore rispetto al livello medio degli ultimi dieci anni. Inoltre, la crescita dell'Indice dei prezzi al consumo è stata del 2,7%, inferiore rispetto alle previsioni precedenti, ma migliore rispetto alla situazione delle altre economie emergenti. Il numero dei nuovi posti di lavoro è pari a 13 milioni, ed anche questa è una cifra incoraggiante. Con l'avanzare della riforma strutturale, il peso del settore dei servizi nel Pil ha superato quello del settore manifatturiero. Zhou Xiaochuan ha aggiunto che anche se il rallentamento del settore manifatturiero ha un certo impatto sull'economia globale, l'impatto complessivo è limitato.

Egli ha dichiarato che il governo cinese continuerà a promuovere la riforma strutturale, in base alla promessa fatta nella terza sessione plenaria del 18° Comitato Centrale del PCC, al fine di creare una forza endogena per la crescita economica.

Nella conferenza, il ministro della Finanza cinese, Lou Jiwei ha affermato che attualmente, la Cina affronta alcune sfide tra cui, l'invecchiamento, la limitatezza delle risorse e il costo della manodopera. Il governo cinese continuerà a mantenere una stabile crescita economica, la creazione della piena occupazione, il mantenimento della stabilizzazione dell'inflazione, garantendo al contempo, la stabilità e lo sviluppo a lungo termine della società. A questo proposito, il governo cinese approfondirà le riforme in accordo con la risoluzione presa nella terza sessione plenaria del 18° Comitato Centrale del PCC.

 

Per quanto riguarda le osservazioni fatte dai rappresentanti di alcuni paesi a proposito dell'impatto che il calo dell'indice del settore manifatturiero cinese ha sull'economia globale, Lou Jiwei ha affermato che l'industria manifatturiera occupava circa il 60% del Pil cinese e il suo contribuito alla crescita economica globale superava il 50%, il che non è sostenibilie. Nel 2013, questa percentuale è diminuita, e il settore dei servizi ha raggiunto il 46%, superando quella del manifatturiero, il che è ragionevole.

Egli ha aggiunto che in futuro la Cina promuoverà con vigore lo sviluppo del settore dei servizi. In questo processo, la percentuale del settore manifatturiero diminuirà continuamente. Il prossimo passo consisterà nel realizzare una crescita economica sostenibile tramite la riforma, soprattutto tramite gli investimenti e i bisogni di consumo legati all'urbanizzazione.

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