CPI della Cina, aumento del 2,5% a gennaio
  2014-02-17 14:44:08  cri

Il 14 febbraio l'Ufficio Nazionale di Statitstica cinese ha pubblicato i dati economici di gennaio che dimostrano un aumento del 2,5% del CPI e un calo del PPI dell' 1,6%, in negativo ormai da 23 mesi. Alcuni esperti hanno dichiarato in un'intervista a CRI che la stabilità costante del CPI è un fenomeno positivo, ma che il continuo calo del PPI, invece, ha ricordato al governo di dover prestare maggiore attenzione alla sopravvivenza delle imprese.

A fine gennaio con le vacanze del Capodanno cinese le spese per le feste sono state molto elevate e i prezzi dei prodotti alimentari sono saliti rispetto al mese scorso, in particolare per frutta e verdura il cui prezzo è aumentato del 10% rispetto a dicembre. A differenza degli anni scorsi, il prezzo della carne suina ha registrato una flessione e una riduzione rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, l'Ufficio Nazionale di Statitstica ritiene che questo sia dovuto a un controllo degli sprechi da parte dei consumatori quindi a una riduzione della domanda e,di conseguenza, a un calo della domanda di carne suina rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Anche Chen Fengying, direttore dell'Ufficio di Economia Mondiale dell'Istituto di ricerca sulle Relazioni Internazionali Moderne, ritiene che la tendenza dei prezzi dei giorni a cavallo di Capodanno è stata diversa rispetto agli scorsi anni, dimostrando una tendenza per lo più stabile:

"L'anno scorso il Capodanno cinese è caduto nel mese di febbraio quando si è registrato un aumento del CPI del 3,2%, rispetto al 2% del mese precedente. Quest'anno invece il CPI del mese di Capodanno è stato lo stesso del mese di dicembre, il che è un fenomeno estremamente positivo poichè dimostra di non avere subito gli effetti delle feste. Nonostante l'aumento dei prezzi di frutta e verdura, i prezzi di beni di lusso quali alcolici e tabacco sono scesi e i prezzi sono rimasti generalmente stabili grazie al rafforzamento della lotta alla corruzione e alla campagna per un "Capodanno trasparente e onesto", e questo è il primo fattore. Inoltre non vi è stata alcuna pressione sull'inflazione internazionale e i prezzi delle merci sono scesi senza alcuna pressione inflazionistica importante."

Sempre il 14 l'Ufficio Nazionale di Statistica ha anche diffuso i dati del PPI, in continuo calo da marzo 2012, fattore che ha attirato l'attenzione degli economisti. L'indice è in grado di dirci se la domanda del settore produttivo è forte, in particolare in campo industriale. Zhang Ping, vice direttore dell'Istituto di ricerca economica dell'Accademia cinese di Scienze Sociali, ritiene che nel 2014 il PPI sarà ancora in negativo a dimostrazione dell'entità dei danni subiti dai produttori e della deflazione dell'economia reale, laddove soltanto il settore immobiliare continua a prosperare.

Wang Yuanhong, capo economista del dipartimento di previsioni economiche del Centro Nazionale d'Informazione cinese, ha commentato:

"Il continuo calo del PPI da oltre 20 mesi dimostra che la situazione generale della produzione industriale non è positiva. Se si considerano tutti i dati del PMI di gennaio si osserva una pressione al ribasso nell' economia. La capacità produttiva in eccesso in molti settori e alcuni problemi strutturali hanno portato a pressioni piuttosto forti sul settore produttivo. Gli alti costi e le difficoltà nel reperire i finanziamenti sono più evidenti nelle PMI che subiscono grandi pressioni sulla produzione e le operazioni d'impresa."

Secondo le statistiche sui prezzi di fabbrica diffusi dall'Ufficio nazionale di Statitstica, di 30 industrie principali 16 hanno avuto un aumento stabile dei prezzi mentre le restanti 14 hanno avuto un calo.

Secondo Chen Fengying, direttore dell'Ufficio di Economia Mondiale dell'Istituto di ricerca sulle Relazioni Internazionali Moderne, il calo dell'indice si riferisce ai prezzi ridotti delle merci internazionali. Anche se il problema non è grave, la crescita in negativo a lungo termine ha ricordato al governo che occorre prestare attenzione alla sopravvivenza delle imprese.

"Dobbiamo prestare attenzione al PPI, verificare che non vi sia possibilità di deflazione e che non vi sia inefficienza e aumento del costo del lavoro aziendale. Le condizioni di sopravvivenza delle aziende sono molto difficili e il governo deve occuparsene. Per il momento l'indice è in calo per via dei prezzi delle merci internazionali, avrà la pressione nimore sul CPI. Occorre prestare attenzione a questo fattore, ma non è un grosso problema."

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