Cina: è in grado di raggiungere l'obiettivo di crescita del Pil del dodicesimo piano quinquennale
  2014-01-24 14:31:36  cri

 

In base ai dati macroeconomici pubblicati recentemente dalla Cina, il tasso di crescita del prodotto interno lordo (PIL) della Cina nel 2013 ha raggiunto il 7,7%, pari a quello del 2012, ma marcatamente inferiore a quello del 2011 e 2010. Secondo quanto affermato da un responsabile della Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e la riforma, la Cina non avrà problemi a raggiungere l'obiettivo – proposto nel dodicesimo piano quinquennale – di una crescita media annua del Pil del 7%. I giornalisti hanno intervistato parecchi economisti cinesi e stranieri e loro si sono detti ottimisti sulla situazione economica cinese di quest'anno, formulando attivamente delle proposte in merito.

Il rallentamento della crescita del Pil cinese ha destato continua attenzione in tutti gli ambienti. Il direttore del Dipartimento per lo sviluppo e la pianificazione della Commissione nazionale cinese per lo sviluppo e la riforma, Xu Lin, ha affermato che l'obiettivo della crescita economica durante il dodicesimo piano quinquennale cinese sarà sicuramente raggiunto.

"Dal punto di vista degli obiettivi, quasi tutti i 24 obiettivi principali proposti nel dodicesimo piano quinquennale sono stati portati a termine in maniera migliore di quanto era stato previsto. L'obiettivo di crescita del Pil, ad esempio, era uno di questi obiettivi. Per quanto riguarda la crescita media annua, l'obiettivo proposto nel piano era del 7%, e negli ultimi tre anni, la crescita del Pil ha raggiunto rispettivamente il 9,2%, il 7,7% e il 7,7%. In base all'attuale tendenza di sviluppo economico, l'obiettivo di una crescita media annua del Pil del 7% – quale proposto nel dodicesimo piano quinquennale – può essere raggiunto senza problemi."

In merito al controllo macroeconomico, il vice direttore del Dipartimento Generale dell'economia nazionale della stessa commissione, Cong Liang, ha concentrato il suo discorso sulla teoria della "zona razionale". Egli ritiene che il Paese, reduce dall'anno appena trascorso durante il quale l'economia cinese ha sopportato una forte pressione al ribasso, sia riuscito a indurre una stabilizzazione del funzionamento economico e una sua tendenza al miglioramento grazie al rinnovamento delle modalità di controllo macroeconomico e a una determinazione scientifica degli intervalli

"Per garantire la piena occupazione, la velocità di crescita economica ha bisogno di una linea di base oltre la quale non può scendere. Al di sopra della linea di base, è necessario condurre con maggiori sforzi un adeguamento e una riforma strutturali. Si deve anche stabilire un limite superiore così da prevenire un aumento eccessivo dei prezzi al consumo. Un limite superiore e un limite inferiore sono rispettivamente equivalenti a un soffitto e un pavimento, e tra il soffitto e il pavimento si mantiene la stabilità di base dell'intera politica macroeconomica, pre-aggiustando e aggiustando poi in modo moderato."

Dopo la pubblicazione dei dati economici dello scorso anno, vi sono state continue interpretazioni da parte degli economisti cinesi e stranieri. Il presidente dell'azienda americana "Red Pagoda Resources", Andy Mok, ritiene che anche se le politiche economiche adottate dal nuovo governo cinese abbiano in superficie rallentato la crescita del Pil, esse saranno di grande beneficio per lo sviluppo economico a lungo termine.

"Il nuovo governo cinese in carica sta tentando di controllare il livello di debito, ma quelli precedenti non lo hanno voluto fare per paura di rallentare la crescita economica. Abbiamo visto che nel 2013 la crescita economica cinese è davvero rallentata. Credo che questo non solo sia vantaggioso per lo sviluppo a lungo termine dell'economia, ma invii anche un segnale, e cioè che il nuovo partito e governo cinese hanno la fiducia necessaria per affrontare direttamente le sfide poste dalle nuove politiche."

La fiducia è solo un aspetto, essenziali sono anche una calma osservazione e riflessione. L'economista americano Einar Tangen ritiene che l'eccesso di capacità e i problemi del settore finanziario e bancario meritino una certa attenzione, tuttavia, egli è ottimista che quest'anno la Cina possa dare un contributo significativio alla ripresa economica mondiale.

"Per la Cina, questo sarà un anno in cui l'economia crescerà rapidamente. A mio parere, nell'anno del cavallo, ci saranno molte buone notizie relative all'economia, che consentiranno alla Cina di poter continuare a promuovere la riforma e prestare attenzione e affrontare i problemi della sovra capacità e del settore finanziario e bancario, tra cui il sistema bancario ombra. Secondo la Banca mondiale, quest'anno la crescita dell'economia globale raggiungerà il 3,3%, e credo che la Cina sia in grado di contribuire a questa crescita per l'8-10%."

Secondo gli esperti, la ripresa dell'economia mondiale di quest'anno fornirà delle condizioni esterne più favorevoli alla crescita economica della Cina.

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