Home>Panorama cinese>Letteratura>Poesie>Li Bai
Presentazione Li Bai Du Fu Bai Juyi Altri                        
 

Offrendo il vino

Difficile è la strada per Shu

Guardando la cascata a Lushan

Partenza mattutina dalla città di Baidi

 

 



 

Guardando la cascata di Lushan

 

Dall’Incensiere in pieno sole

s’innalzano vapori purpurei,

di fronte, in lontananza,

la cascata sospesa come un torrente.

Il corso d’acqua volante precipita giù per tremila piedi,

 come se dal cielo cadesse la Via Lattea.

 

 

Guardando la cascata di Lushan

Li Bai è stato spesso ispirato dalla bellezza dei monti e dei fiumi della patria. Le peregrinazioni che costellarono il corso della sua vita fecero nascere in lui una grande passione per la natura che egli descrisse poi con tinte romantiche, non solo per esprimere il suo incantesimo ma anche per dare sfogo ai propri sentimenti. “Guardando la cascata a Lushan” e “Partenza mattutina dalla città di Baidi” esprimono compiutamente queste due tendenze. Si tratta di composizioni nello stile “Qi Jue”, una delle forme dell’antica metrica cinese, consistente in quattro versi di sette caratteri ciascuno.

“Guardando la cascata a Lushan” è una famosa poesia scritta da Li Bai durante una visita nella località, posta nella provincia del Jianxi, nella Cina sud-orientale e costeggiata a nord dal Fiume Azzurro e a sud dal Lago Poyang. Sin dall’antichità il monte era famoso per la bellezza dei suoi paesaggi carattarizzati da numerosi picchi scoscesi. Nel componimento il poeta descrive la maestosa veduta della cascata che scende dalla Vetta dell’Incensiere del Monte Lushan.

Nel primo verso con il termine di “Incensiere” si intende la vetta del monte, simile in lontananza ad un vero e proprio incensiere posto tra le nubi, da cui masse di vapore bianco si innalzano lentamente alla luce del sole, originando riflessi purpurei. Questo spettacolo naturale sotto la penna di Li Bai acquista colori ancora più incantevoli.

Il secondo verso è ispirato da un’altra immagine: il poeta guarda in lontananza la cascata che si infrange sui precipizi, simile ad un lungo fiume sospeso alla parete del monte. Ovviamente Li Bai decanta qui la forza affascinante della natura.

Quando si avvicina alla cascata, questi ha una percezione ancora maggiore della sua imponenza, da cui il terzo verso “il corso d’acqua volante precipita giù per tremila piedi”. La vivida descrizione dà impressione al lettore non solo di avere di fronte a sé i dirupi del monte ma anche di sentire il rimbombo della cascata contro le rocce.

Ma il poeta non si ferma qui ed inserisce ancora il paragone: “come se dal cielo cadesse la Via Lattea”. Nella Cina antica, si riteneva che nei cieli esistesse un fiume denominato “fiume d’argento”, il corrispondente della Via Lattea dell’Occidente. Con questa descrizione, non si può fare a meno di pensare che la galassia precipiti realmente dal cielo! Questo verso iperbolico e spontaneo non solo colpisce profondamente i lettori, ma ne stimola anche l’immaginazione. È proprio questo lo stile di Li Bai, percepibile anche nella famosa espressione: “Dopo diecimila li[1], intatto si mantiene l’impeto delle acque”.


[1] Li: Unità di lunghezza cinese, eqivalente a 500 metri.

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Copyright © CRI Online, 1998-2002 All Rights reserved.