cóng jūn xíng wáng chāng líng
从 军 行 王 昌 龄
qīng hǎi cháng yún àn xuě shān
青 海 长 云 暗 雪 山 ,
gū chéng yáo wàng yù mén guān
孤 成 遥 望 玉 门 关 。
huáng shā bǎi zhàn chuān jīn jiǎ
黄 沙 百 战 穿 金 甲 ,
bù pò lǒu lán zhōng bù huán
不 破 楼 兰 终 不 还 。
Le nuvole grigie del Qinghai ricoprono i monti innevati,
in piedi nella città solitaria, guardano lontano il passo di Yumen.
Sulla sabbia dei campi di battaglia, elmi e corazze logori,
senza conquistare Loulan, non tornano a casa.
I primi due versi descrivono le nuvole grigie del Qinghai che ricoprono il cielo, e oscurano anche i monti innevati che si estendono per centinaia di chilometri. Gli ufficiali e i soldati a difesa dei confini, in piedi nella città solitaria, guardano vigili nelle quattro direzioni. Gli ultimi due versi descrivono il pericolo in cui si trovano i soldati. Il vento di sabbia dei campi di battaglia basta già a logorare elmi e
corazze, mentre in infinite battaglie i coltelli e le spade dei nemici non minacciano ancora di più la loro vita? Nonostante ciò, si lanciano avanti incuranti di tutto, giurando di non tornare a casa prima di aver sconfitto il nemico. La poesia, che inizia dal paesaggio naturale delle zone di confine dell'ovest e finisce con l'eroismo indomabile degli ufficiali e soldati a difesa delle frontiere, integra sentimento e paesaggio e utilizza in modo ingegnoso metafora ed enfasi, raggiungendo un livello artistico molto commovente.