tí xī lín bì sū shì
题 西 林 壁 苏 轼
héng kàn chéng lǐng cè chéng fēng
横 看 成 岭 侧 成 峰 ,
yuǎn jìn gāo dī gè bù tóng
远 近 高 低 各 不 同 。
bù shí lú shān zhēn miàn mù
不 识 庐 山 真 面 目 ,
zhǐ yuán shēn zài cǐ shān zhōng
只 缘 身 在 此 山 中
Questa è una poesia di paesaggio, ma anche con un contenuto filosofico, espresso nella descrizione del paesaggio del monte Lushan. Fra la fine della primavera e l'inizio dell'estate dell'anno 1084, Su Shi visitò il monte per una decina di giorni, rimanendo molto attratto dal suo maestoso paesaggio. Di conseguenza scrisse una decina di poesie in lode del monte, fra cui questa. I primi due versi descrivono i cambiamenti del suo aspetto: guardandolo di fronte appare serpeggiante, mentre di profilo le cime paiono ondeggiare e penetrare fra le nuvole. Visti da vicino e da lontano, i colori e l'aspetto del monte risultano diversi. Gli ultimi due versi descrivono la sensazione dell'autore dopo la riflessione: la diversità di impressione secondo l'angolazione visuale si deve al fatto che "trovandosi al suo interno, non si riesce a capire il vero aspetto del monte". Ossia solo lontani e al di fuori del suo riparo è possibile padroneggiarne la vera fisionomia. Questi due versi traboccanti di profondo significato filosofico sono diventati aforismi ampiamente diffusi fra la popolazione.