yǒng liǔ hè zhī zhāng
咏 柳 贺 知 章
bì yù zhuāng chéng yī shù gāo
碧 玉 妆 成 一 树 高 ,
wàn tiáo chuí xià lǜ sī tāo
万 条 垂 下 绿 丝 绦 。
bù zhī xì yè shuí cái chū
不 知 细 叶 谁 裁 出 ,
èr yuè chūn fēng sì jiǎn dāo
二 月 春 风 似 剪 刀 。
He Zhizhang (659-744) è un poeta della dinastia Tang, originario della provincia del Zhejiang, già famoso sin da giovane per le sue composizioni. Amava bere, e insieme a Li Bai, Zhang Xu e altri, fa parte degli "otto immortali amanti del vino". Le sue poesie sono fresche, luminose e interessanti.
I primi due versi esprimono profondamente le caratteristiche del salice. Agli occhi del poeta, il salice è la personificazione di una bella fanciulla. L'alto tronco è come la sua figura snella, e i rami volti verso il basso sono come i nastri di seta della sua gonna. Qui il salice è donna e la donna è salice. Tra i due non sembra che ci sia alcuna differenza. Inoltre anche il termine "giada" ha un doppio senso. Letteralmente corrisponde al colore smeraldo del salice, ma indica anche una bella fanciulla. I seguenti due versi sono ancora più straordinari: prima di He Zhizhang, chi mai aveva pensato che il vento primaverile somigli a delle forbici? La trasformazione da informale a formale del freddo vento di primavera ne dimostra la magica agilità.