La strada più virtuosa, la strada più promettente
  2014-10-04 21:25:49  cri

Su invito del presidente cinese Hu Jintao, il presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano si è recato in visita ufficiale in Cina dal 24 al 30 ottobre del 2010. La sera del giorno 27 l'Associazione cinese dell'Amicizia con i Paesi stranieri ha tenuto a Beijing un ricevimento per celebrare i 40 anni dall'allacciamento delle relazioni Cina-Italia. Nell'intervista esclusiva rilasciata alla nostra rivista dopo il ricevimento, il presidente Napolitano ha apprezzato altamente lo sviluppo delle relazioni sino-italiane, sottolineando l'importanza dei rapporti tra Cina ed Europa.

Presidente, sappiamo che si tratta della sua prima visita in Cina dopo l'assunzione dell'incarico. Quali sono le sue impressioni sulla Cina e su Pechino e l'obiettivo principale della visita?

E' la prima visita nello svolgimento del mio mandato di Presidente della Repubblica ma non è la prima volta che vengo. Lo avevo già fatto come parlamentare italiano nel 1984. L'impressione che voglio comunicare a chi ci ascolta e ci segue concerne innanzitutto il profondo cambiamento che ho potuto percepire: ho trovato un'altra Pechino, un'altra Cina. Naturalmente nel 1984 le premesse per questo grande sviluppo erano già state poste, grazie alle riforme che allora si stavano avviando. Ma non c'è dubbio che nel corso dell'ultimo decennio sia poi avvenuta un'impennata straordinaria, che ha fatto della Cina una protagonista mondiale non solo della vita economica ma anche di quella politica. Lo scopo della mia missione è portare al più alto livello l'impegno di collaborazione tra i nostri due Paesi. Impegno di collaborazione per le relazioni bilaterali, economiche, commerciali, scientifico-tecnologiche e culturali; impegno su ciò che Italia e Cina possono insieme portare avanti nei fori internazionali di cui sono membri. La mia quindi è una missione di amicizia, di cooperazione e innanzitutto una missione che testimonia la nostra volontà di conoscere e comprendere meglio le trasformazioni che la Cina sta vivendo.

Sappiamo che negli ultimi due giorni lei ha avuto colloqui separati con il presidente Hu Jintao, il premier Wen Jiabao e anche Wu Bangguo. Dunque, lei è soddisfatto dei risultati raggiunti tra di voi?

Sono molto soddisfatto dei colloqui che ho avuto con il presidente Hu Jintao, il presidente dell'Assemblea e il Primo ministro. Naturalmente i rapporti tra i due Paesi si sviluppano attraverso i governi. Quando il primo ministro Wen Jiabao è venuto il 7 ottobre a Roma ha potuto firmare col Governo italiano accordi importanti per le relazioni economiche, commerciali e culturali tra i due Paesi. Ma ci tenevo a porre l'impegno della più alta istituzione della nostra Repubblica, cioè la Presidenza della Repubblica, al vertice di questo sforzo, che include tante istituzioni pubbliche e private e vede energie molto vive della società italiana già proiettate in un futuro di relazioni con la Cina ricche e molto articolate.

Quest'anno ricorre il 40mo anniversario dell'allacciamento dei rapporti diplomatici tra Italia e Cina. Quali sono le sue valutazioni sull'evoluzione dei rapporti in questi 40 anni?

Sono quarant'anni di relazioni tra la Nuova Cina e l'Italia, cioè tra la Repubblica Popolare di Cina e l'Italia, ma le relazioni tra i nostri due Paesi, portatori di antiche civiltà, e tra i nostri due popoli vanno molto più indietro nel tempo. Dicevo stasera, incontrando qui gli amici dell'Associazione che cura le relazioni amichevoli della Cina con i Paesi stranieri, che i primi ambasciatori dell'Italia in Cina furono Marco Polo e Matteo Ricci. Negli ultimi 40 anni con la Repubblica Popolare cinese abbiamo avuto un'evoluzione di relazioni via via sempre più intensa e adesso si stanno avvicinando ad un livello mai raggiunto. E soprattutto, grazie alla straordinaria crescita della Cina, questo è il momento in cui ci si aprono possibilità inedite di arricchire queste relazioni.

Tra la Cina e l'Europa, a suo giudizio, qual è la situazione attuale e quali le prospettive?

Nelle conversazioni che ho avuto qui ed anche nel discorso che ho tenuto alla scuola centrale del Partito ho dato molto spazio al tema dei rapporti tra l'Ue e la Cina. L'ho fatto perché sono un convinto europeista, perché l'Italia è stata uno dei Paesi fondatori della Comunità europea e quindi svolge ancora oggi un ruolo importante all'interno dell'Ue - che non è più la comunità dei sei Paesi di oltre 50 anni fa, ma è un'unione di 27 Stati membri, grandi, medi e piccoli. Sono convinto che l'Europa debba riuscire a parlare con una sola voce anche nel rapporto con la Cina. Il rapporto con la Cina è ormai diventato parte del futuro dell'Europa. In Europa si comprende - e mi auguro lo si comprenda sempre meglio - che nessun ostacolo e nessuna omissione devono ritardare lo sviluppo delle relazioni tra l'Ue nel suo insieme e la Cina.

Cina e l'Italia sono notoriamente due Paesi di antica civiltà, dicevamo. Pochi giorni fa è stato inaugurato l'anno culturale della Cina in Italia. Quale funzione potrebbe avere, secondo lei, questo Anno della cultura della Cina in Italia? Quali misure nuove potrebbe adottare il governo italiano per promuovere ancor più ampiamente la cooperazione culturale bilaterale?

Credo che esista un terreno ancora molto ampio da esplorare. Certamente siamo Paesi portatori di antiche civiltà. D'altra parte, ho saputo che qui a Pechino c'è stata un'esposizione dedicata ai due imperi, romano e cinese, riguardante la stessa epoca in cui fiorì l'Impero Romano. L'Anno della cultura cinese in Italia può avere una funzione molto rilevante nel far conoscere il passato e il presente della Cina e credo che ci sia bisogno di farli conoscere meglio entrambi, il passato e il presente... Naturalmente in Italia tutti sanno quale straordinario, incredibile, intensissimo sviluppo abbia avuto la Cina. Chi come me aveva potuto vedere Pechino nel 1984, oggi non ha quasi più potuto riconoscere la città. Potrei dire che ho individuato solo la Città proibita… tutto il resto è cambiato. Bisogna far capire meglio questo a tanti italiani, con le iniziative dell'Anno della cultura cinese in Italia. Attraverso immagini, mostre, dibattiti, sarà possibile diffondere questa conoscenza ed una migliore conoscenza è la base di una migliore amicizia.

Negli ultimi anni l'interscambio commerciale e gli investimenti reciproci fra Italia e Cina sono continuamente aumentati. Durante la sua recente visita in Italia anche il premier Wen Jiabao ha presentato l'obiettivo di raddoppiare l'interscambio commerciale. Quali sono a suo giudizio le prospettive della cooperazione economico-commerciale fra i due Paesi e quali i settori prioritari?

Le prospettive naturalmente sono affidate in buona parte anche all'iniziativa delle forze imprenditoriali. Contano gli accordi tra i governi ma conta anche moltissimo il modo in cui le imprese si muoveranno per mettersi in contatto tra loro. Questo già si sta facendo. Nel maggio scorso sono venuti in Cina 600 imprenditori italiani e hanno fatto moltissimi incontri, allo stesso tavolo c'erano un'impresa italiana e un'impresa cinese, in maniera da stipulare accordi concreti. In quali settori c'è maggiore possibilità di sviluppo? Io ritengo che da parte cinese si metta giustamente l'accento sulla necessità che l'Italia si impegni maggiormente nell'offrire beni e prodotti ad elevato contenuto tecnologico ed elevato valore aggiunto, realizzando il massimo della complementarietà tra l'economia italiana e la cinese ed in tal modo assicurando lo sviluppo dell'una e dell'altra. Credo che questa sia la strada più virtuosa, la strada più promettente. .

 Forum  Stampa  Email  Suggerisci
Messaggi
Dossier
• Concorso a premi sul tema "Amo studiare la lingua cinese"
Cari amici, con il continuo crescere della febbre per lo studio della lingua cinese, ora nel mondo coloro che tramite vari canali studiano la nostra lingua superano ormai i 40 milioni, ivi compresi molti italiani. La sezione italiana di RCI sta esplorando nuovi canali per aiutarvi ad apprendere e migliorare il vostro cinese in modo più facile e comodo...
Angolo dei corrispondenti
Foto
Eventi
• 60 anni della Nuova Cina
• Primo convegno letterario italo-cinese
• Amo il cinese
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040