Jixi, una meraviglia della cultura di Huizhou
  2013-06-19 12:33:12  cri

Cari amici, oggi, vi porteremo in visita a Jixi, una zona impregnata di cultura di Huizhou, che ha dato i natali a numerose celebrità della storia cinese.

Prima di cominciare il nostro viaggio, vi presentiamo le due domande del programma di oggi, le cui risposte si trovano di seguito:

1) Qual è la superficie del tempio ancestrale della famiglia Hu?

2) Qual è il cognome della maggior parte degli abitanti del villaggio di Longchuan?

"Entrare in un villaggio è come aprire un libro di storia; una pietra calpestata a caso racconta la storia di una dinastia." Così gli abitanti di Jixi descrivono la loro terra natale, tratteggiando anche un rustico quadro per chi non è mai stato sul posto.

Parlando di Jixi, i locali non dissimulano il loro orgoglio. Yang Shuangji, nato e cresciuto qui, ci ha così descritto il suo fascino:

"La più grande attrazione di Jixi è la cucina dell'Anhui, che è nata proprio qui. Ha anche dato i natali a molte celebrità, ed è un esempio tipico di architettura dell'Anhui e il luogo di origine dell'inchiostro di Huizhou, il che è molto interessante".

Il distretto di Jixi si trova nel sud della provincia dell'Anhui, a un'ora d'auto dalla città di Huangshan. Uno dei sei distretti dell'antica Huizhou, Jixi è la culla della cultura di Huizhou ed è nota come la "culla della cucina e dell'inchiostro Hui". La cultura di Huizhou, una delle tre principali culture regionali della Cina, interessa ampi settori: l'economia, la società, l'educazione, la letteratura, l'arte, l'artigianato, l'architettura e la medicina. Dal punto di vista geografico, Jixi si trova nella cintura centrale della cultura di Huizhou, che a sua volta è ricchissima di "elementi di Jixi".

Entrati a Jixi, i vicoli sono impregnati dell'aria del passato, e sotto le mura di separazione ondulate si percepisce il passare del tempo. Accanto ai maestosi templi ancestrali, si percepisce ovunque una cultura millenaria. Dalle pareti annerite trapela il profumo dei secoli. Nella quieta campagna, calpestando una lastra di pietra si risvegliano infinite memorie storiche.

Longchuan è un antico villaggio del distretto di Jixi abitato dal clan di cognome Hu. Camminando al suo interno, compaiono ovunque rustici archi commemorativi, templi ancestrali, antichi ponti, strade curve lungo i canali, e residenze civili nello stile di Huizhou, al pari di un vero e proprio museo folcloristico.

"Il villaggio che stiamo visitando si chiama Longchuan, e risale all'epoca dei Jin orientali, quindi ha una storia di oltre 1600 anni. E' abitato da circa 400 famiglie, per un totale di circa 1300 persone, più del 90% delle quali di cognome Hu. Solo una famiglia ha il cognome Ding."

Longchuan abbonda di antichi siti culturali, di cui circa 300 in ottimo stato di conservazione. Il più tipico è il tempio ancestrale della famiglia Hu, risalente all'epoca Song, dedicato a Hu Fu, ministro dell'Interno della dinastia Ming, Hu Zongxian, ministro della Difesa della dinastia Ming, e Hu Guangyong, mercante-funzionario della dinastia Qing.

Il tempio ancestrale è un prodotto del sistema patriarcale dell'antica Huizhou volto a unire la casata e a mantenere l'ordine al suo interno. Per suo tramite, si commemoravano gli avi, si elogiava la virtù, si guidava la formazione morale e si rettificavano gli altri e se stessi. Le regole e gli insegnamenti familiari scritti nei templi ancestrali o nelle genealogie miravano ad educare figli e nipoti alla morale sociale, familiare, politica e commerciale.

Nell'antichità, Jixi era famosa per "due massimi", ossia per l'alto numero di funzionari e di mercanti, il che si deve all'antica cultura del tempio ancestrale. A parte gli anziani, l'ingresso nel tempio era permesso solo a chi aveva dei meriti, così da incoraggiare lo studio e il valore e dar lustro agli antenati, da cui la messe di talenti della famiglia. Il tempio ancestrale della famiglia Hu di Longchuan ne è un esempio tipico. Dal villaggio sono uscite decine di "jinshi" e di "juren", ossia di vincitori dell'esame nazionale e provinciale. Per un piccolo villaggio, la comparsa di così tanti letterati è davvero ammirevole.

I templi ancestrali sono delle sedi rituali, ma molti si rivelano anche delle vere opere d'arte. Il tempio ancestrale della famiglia Hu, rivolto verso sud, copre una superficie di 1564 mq. La struttura della costruzione principale presenta le caratteristiche dell'epoca Ming, mentre le decorazioni interne sono nello stile dell'epoca Qing. In legno e mattoni, le decorazioni interne sono raffinate, soprattutto le sculture in legno, perfettamente conservate, al punto da essere chiamate il "tesoro della scultura in legno di Huizhou" e una "meraviglia degli antichi templi ancestrali cinesi". In particolare, per il loro peculiare stile artistico, le sculture decorative su legno sono considerate una "perla" dell'arte della scultura.

Le sculture in legno del tempio ancestrale si trovano sulla porta di ingresso e sulle porte-finestre della sala principale, con temi diversi: drago, fenice, storia, opera tradizionale, letteratura, paesaggio, fiori e uccelli, tutti idealizzati. La tecnica è una combinazione di bassorilievo e di intaglio, quindi le immagini risultano vividissime.

Attraversato il cortile, si arriva alla sala principale del tempio, dove il capo famiglia tiene le cerimonie rituali. Le sculture decorative ai due lati sono uniche e colme di significato.

"Qui tutte le sculture in legno hanno come tema il loto. La prima presenta il loto e il granchio, in cinese 'hexie', che significa anche 'armonia', una speranza per la società. La società è una grande famiglia, quindi la concordia della piccola famiglia è chiamata 'hemei', come 'il loto e le anatre mandarine' del secondo motivo. Il terzo presenta una coppia di gamberetti, che nell'antichità significavano successo, quindi 'heshun'. Nel quarto una coppia di rane gracidano sotto un fiore di loto, ossia 'heming' , l'accordo. Messi insieme, i quattro motivi indicano l'armonia della società, la concordia della famiglia e la pace tra le persone."

Una visita al tempio ancestrale della famiglia Hu permette di ammirare un capolavoro d'arte delle epoche Ming e Qing e di godere dell'antica cultura di Huizhou, sempre più affascinante col passare del tempo.

Huizhou è la culla dei mercanti Hui, come dice il detto "non c'è città senza mercanti di Huizhou così come non c'è strada senza mercanti di Jixi". Wang Jinsong, un abitante di Jixi, ci ha detto:

"Nelle epoche Ming e Qing la maggior parte dei mercanti di Huizhou erano originari di Jixi. Molti operavano a Tunxi e a Hangzhou. Ovunque arrivavano, nascevano dei piccoli mercati, che pian piano si trasformavano in strade commerciali".

Jixi, appartenente a Huizhou da millenni, ha dei rapporti profondi e intrinseci con la cultura di Huizhou. Uno degli aspetti più evidenti è la cultura mercantile. In epoca Song, i mercanti di Jixi erano già molto influenti, si occupavano di inchiostro, di tè, di ristorazione e di articoli locali, ed erano attivi ovunque nel paese e addirittura nel sud-est asiatico, in Europa e in America. Al tempo della Repubblica Nazionale, il 25% della popolazione di Jixi faceva del commercio all'esterno, arrivando a un massimo annuale del 30%.

Oltre ai mercanti di Huizhou, Jixi è anche famosa per il suo inchiostro, da cui il detto che "Jixi è il centro dell'industria dell'inchiostro". L'inchiostro è uno dei "quattro tesori dello studio del letterato", e quello di Huizhou rappresenta una meraviglia dal punto di vista della tecnica di produzione. Tra i quattro maestri dell'inchiostro dell'epoca Qing, due sono originari di Jixi, ossia Wang Jinsheng e Hu Kaiwen, in particolare quell'ultimo è famoso ancora oggi sia in Cina che all'estero. Hu Kaiwen ebbe numerosi discendenti, che hanno sviluppato e innovato la tenica avita di produzione dell'inchiostro. Oggi, Jixi, come "patria dell'inchiostro di Huizhou", lavora con il massimo impegno per la tutela della tecnica tradizionale e lo sviluppo del settore, in modo da dare nuovo splendore al "tesoro statale" dell'inchiostro di Huizhou.

Per via della prosperità culturale, Huizhou vanta anche una straordinaria cultura gastronomica. La cucina dell'Anhui è una delle otto grandi cucine regionali cinesi. I mercanti di Huizhou amavano molto i gusti nostrani, che si portavano con sé ovunque arrivassero, a dimostrazione del loro amore per la terra natale. I piatti dell'Anhui hanno dei sapori particolari, che oltre al piacere del palato, destano ammirazione per l'unicità della cultura locale.

Anche gli spuntini di pasta di Huizhou sono particolari. Jixi è considerata la "culla della cucina dell'Anhui", e le sue specialità sono i ravioli di zucca bianca e i "taguo". I ravioli di zucca al vapore hanno un ripieno di carne e zucca bianca, e visto che la zucca bianca contiene molta acqua, si aprono in caso di cottura non appropriata. Nei banchetti, fra le portate principali non possono mancare un cestino di ravioli di zucca bianca e uno di ravioli di zucca gialla, che servono sia a cambiare gusto che ad aiutare a bere. La zucca bianca e la zucca gialla sono prodotti verdi dal gusto naturale e fanno bene alla salute, quindi sono molto apprezzate.

Parlando degli spuntini più famosi di Jixi, sono sicuramente i "taguo". Camminando per le strade, davanti a tutte le trattorie si vedono delle pentole di ferro dove cuociono delle focacce della grandezza di un CD: sono i "taguo". Come si preparano? Ce lo ha spiegato un'anziana impegnata nella preparazione:

"Si stende la pasta, si inserisce il ripieno e si richiude. Assaggiateli! Tutti quelli che l'hanno fatto dicono che sono deliziosi!"

Il ripieno dei "taguo" è molto vario: sedano, filamenti di zucca gialla e di rapa, e verdure salate, mescolati a carne. L'involucro di farina è molto sottile, e dopo la cottura alla piastra si presenta di un bel giallo dorato, molto croccante. I "taguo" hanno una lunga storia: nell' antichità, la gente lavorava sui monti a raccogliere legna e tè e a tagliare alberi, e non poteva tornare a casa per pranzo, per cui si portava dietro delle paste secche, e i "taguo" erano perfetti. Anche i mercanti di Huizhou, che per dei giorni interi viaggiavano sui monti per andare a fare i loro affari altrove, li amavano molto, perché il ripieno di verdure secche e salate si conserva bene a lungo. Oggi, nei menù dei ristoranti locali figurano sempre i "taguo di Jixi". Quando li assaggiano, i turisti penetrano naturalmente nell'incanto della cultura dell'Anhui.

Cari amici, vi ricordiamo le due domande di oggi:

1) Qual è la superficie del tempio ancestrale della famiglia Hu?

2) Qual è il cognome della maggior parte degli abitanti del villaggio di Longchuan?

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