
Da Damiani a Lamborghini, numerose aziende italiane di primordine annunciano l'apertura di nuovi negozi a Pechino e dintorni.
Sono sempre di più le aziende italiane dei settori del lusso e della moda che decidono di aprire stores in Cina.
Guido Damiani, dell'omonimo gruppo di gioielleria, ad esempio ha annunciato di voler aprire almeno dieci negozi nei prossimi due anni.
Lo seguirà a ruota il gruppo Tonino Lamborghini, il quale punta sui segmenti smartphone e hotel per incrementare il proprio mercato cinese. Lamborghini lancerà a luglio, in anteprima mondiale, il nuovo smartphone Spyder. Di recente il gruppo ha inaugurato a Suzohou, un prestigioso hotel che prende il nome di Library Boutique: sorto nei pressi di una biblioteca cinese, ristrutturata mantenendo intatto lo stile originale, oggi il Library Boutique è un hotel a cinque stelle.
Entrambi i gruppi hanno firmato un accordo con prestigiosi marchi cinesi. Damiani ha stretto un patto con Hengdeli, mentre Lamborghini si è accordato con Join-in Group, per l'apertura di hotel con il proprio marcio nel sud-est asiatico.
Anche Armata di Mare si aggrega al carrozzone delle aziende italiane presenti sul territorio cinese. Lo annuncia l'amministratore delegato Massimo Cortesi, il quale ha stretto un accordo di licenza per la produzione e la distribuzione lungo due stores del brand in Cina.