Viaggi reali, virtuali, alla ricerca di se stessi e del mondo...
  2012-06-28 14:47:02  cri

 

 Qian: Radio Globale, cari amici, ben tornati a EasyCafe. QianCan vi saluta da Beijing...

Gabri: ... insieme a Gabriella.

Qian: È arrivata l'estate, la stagione dei viaggi, vero Gabriella?

Gabri:Certo, ed era ora! Io sono un'appassionata di viaggi, quindi sto programmando qualche uscita interessante. Adesso è facile, non come anni, o secoli fa.

Qian: Certo! Per l'ambiente culturale e per le difficili condizioni dei trasporti, in passato pochi si spostavano da casa, e chi lo faceva aveva scopi commerciali, oppure era costretto ad emigrare o ad andare in guerra. Il concetto di viaggio di piacere, per conoscere, era ristretto alla fascia degli intellettuali e degli amanti dell'avventura. In Cina, per fare qualche esempio, lo scienziato Xu Xiake, il poeta romantico Li Bai e il letterato Su Dongpo percorsero in lungo e in largo la Cina, e il navigatore Zheng He si lanciò nei mari dell'Asia, raggiungendo addirittura le coste orientali dell'Africa.

Gabri: Per non parlare di Marco Polo, che lasciò Venezia insieme al padre mercante per raggiungere il Catai, la Cina attuale, dove rimase per ben 17 anni.

Qian: Gabriella, so che ami molto viaggiare, perché?

Gabri:Viaggio per conoscere il mondo e la sua gente e me stessa. Trovo molto vero il detto che la partenza presuppone il ritorno e quindi la riscoperta delle proprie radici grazie al paragone con l'esterno, il diverso. Quindi il viaggio fisico è anche e soprattutto un viaggio dell'anima.

Qian: Diversamente da te, io sono una pantofolaia, ossia preferisco rimanere a casa, il che in cinese si dice"zhai". Che ne dici, Gabriella? È incredibile, no? 

Gabri: Beh, non c'è niente di male a stare a casa. Si possono scoprire molte cose anche lì, se non di geografia, di relazioni interpersonali. Si può leggere, pensare, cucinare, insomma, vivere...

Qian: Il problema è che conosco le meraviglie del viaggio, ma ho paura dell'affollamento!

Gabri: Hai ragione, però dipende da dove vai. Io sono appena arrivata da Xilinghaote, in Mongolia interna, dove le verdi praterie sono solitarie, l'aria è fresca e la gente fantastica! Io però viaggio da sola, e non in gruppo.

Qian: Brava! Invece molti cinesi viaggiano in gruppo, con le agenzie, il che provoca un enorme affollamento nei maggiori punti turistici. Le agenzie offrono dei pacchetti economici che attirano masse di viaggiatori, che spesso non capiscono nulla dei posti che visitano, visto che privilegiano pranzi e cene e divertimenti vari.

Gabri:Hai ragione! In Cina si dice "viaggiare vuol dire dormire sull'autobus e fotografare una volta scesi", il che è l'opposto di quello che faccio io!

Qian:Hai ragione! Per questo non mi piacciono i viaggi di gruppo, perché sono sempre frettolosi e veloc

i, anche in città tranquilla come Lijiang.

Gabri:E' vero, in maggio sei andata a Lijiang, un posto splendido nello Yunnan! Che cosa ci dici?

Qian:E' stato meraviglioso, ma ve ne parlerò dopo l'intervallo muscicale!

Gabri: A tra poco!  

Gabri: Radio Globale, Easycafè, cari amici, ciao a tutti da Gabriella...

Qian:...e da Qian Can.

Gabri: Qian Can, sono curiosissima di sapere qualcosa del tuo viaggio a Lijiang! Sei andata con un gruppo?

Qian: No, con un amico, ma ci siamo appoggiati a un'agenzia per prenotare l'hotel e la macchina. A proposito, uno dei motivi della mia disaffezione per i viaggi è che non amo la geografia: anche a Beijing, dove vivo da circa dieci anni, e a Nantong, dove sono nata, mi perdo spesso...

Gabri:Che roba! Io invece ho sempre amato la geografia, e mi piace esplorare i posti. Trovo la direzione guardando il sole, e faccio attenzione alle indicazioni stradali. Ma è la curiosità che mi salva.

Qian:Quando eravamo ai piedi del Monte Yulong, a Lijiang, ho sentito dire che certe agenzie di viaggio consigliano di rimanere lì soltanto 40 minuti, perchè la tappa successiva sarebbe più bella! Ma non è vero! Il paesaggio del monte è meraviglioso, e 40 minuti non sono sufficienti, anche perché per la sindrome da alta montagna tutti camminano più adagio.

Gabri:Che disastro! Il monte Yulong è bellissimo per le sue nevi eterne, quindi 40 minuti per fare due passi alle falde mi sembra ridicolo!

Qian: Credo che le agenzie non portino i turisti allo stagno Lashihai e all'antica Via carovaniera del tè e dei cavalli perché occorre troppo tempo e non ci sono negozi...E infatti i turisti che abbiamo incontrato laggiù erano tutti autonomi.

Gabri: Le agenzie di viaggio sono una leggenda: se ne sentono di tutti i colori! Quindi è meglio armarsi di carta geografica, GPS e zaino e mettersi in strada da soli! Cosa ci dici della carovaniera del tè e dei cavalli?

Qian: E' veramente un'esperienza indimenticabile! Era usata nell'antichità per trasportare il tè, ed è chiamata così perché il trasporto avveniva con i cavalli. La strada è stretta e immersa nelle foreste sul monte, ed è sconnessa per la presenza di massi e pietre. Si può immaginare la fatica di chi la percorreva a cavallo per dei giorni! Io ho provato per due ore, e anche se mi sono stancata molto, è stato entusiasmante!

Gabri:Certo, sono le avventure impegnative che danno il tono ai viaggi e anche alla vita!

Qian: Sicuro! Cari amici, è arrivato il momento del nostro intervallo musiciale.

Gabri: Dopo nella rubrica "Alla scoperta della Cina", vi parleremo ancora della carovaniera del tè e dei cavalli.

Gabri: La carovaniera del tè e dei cavalli è un'antica strada che da qualche anno è diventata un'attrattiva molto popolare. Vi passava il commercio internazionale, ed è situata nel sud-ovest della Cina. Allora i mercanti trasportavano le merci sui cavalli, da cui il nome.

Qian: In realtà si tratta non di una strada, ma di un'estesa rete di trasporto con tre itinerari principali, Sichuan-Tibet, Yunnan-Tibet e Qinghai-Tibet, che si estendeva poi verso il centro dell'Asia e l'Europa.

Gabri: La strada era usata per lo più per trasportare il tè sui cavalli. Quanto al suo nome, ascoltiamo cosa dice il professor Mu Jihong, direttore dell'Ufficio di ricerche sulla cultura della carovaniera del tè e dei cavalli dell'Università dello Yunnan, che l'ha proposto per primo:

"Nel 1987 ho fatto un'indagine sul dialetto della Prefettura di Diqing. Molti locali dicevano che nell'antichità di qui passava una strada per l'India che serviva a trasportare il tè sui cavalli, che loro chiamavano 'Via della Seta meridionale'. Ma secondo me, non è appropriato, perché su questa strada, diversamente dalla vera Via della Seta, il tè e i cavalli sono i protagonisti."

Qian: Certo, la Via della Seta serviva a trasportare soprattutto la seta, ma la carovaniera del tè e dei cavalli privilegiava il tè. Quindi, secondo il professor Mu, considerando il contributo del tè cinese al mondo, e che i cavalli erano i principali mezzi di trasporto, il nome della strada deve comprendere sia il tè che i cavalli. Da cui il nome di carovaniera del tè e dei cavalli.

Gabri: Mi sembra giusto.

Qian: Cari amici, è arrivato il momento del break musicale, dopo continueremo a parlare della carovaniera del tè e dei cavalli.

"La carovaniera del tè e dei cavalli ha permesso la conciliazione etnica, e l'integrazione e la comunicazione culturale. I grandi viaggiatori Xu Xiake e Marco Polo comunicarono la cultura tramite questa strada. In questo sta la sua grandezza."

Gabri: E' davvero una strada significativa come la Via della Seta, che ha svolto un ruolo importante per gli scambi fra la Cina e l'estero. Allora, Qian Can, quali sono le maggiori città dello Yunnan lungo la carovaniera del tè e dei cavalli?

Qian: Sono Wenshengjie a Dali, l'antica cittadina di Shuhe  a Lijiang e lo Shangri-La, nella prefettura di Diqing.

Gabri: Entrati nel villaggio di Weishengjie, si vede una strada lunga 800 metri, lastricata di pietre al centro e ai lati di grossi sassi. Le lastre di pietra sono chiamate "Yinmashi", pietre su cui passano i cavalli, e sopra si trovano ancora le tracce lasciate dai loro zoccoli.

"Wenshengjie era una tappa obbligata verso l'ovest dello Yunnan, dove i mercanti alloggiavano per una o due notti, per cui è diventata un'importante centro commerciale."

Qian: I mercanti e i loro cavalli se ne sono andati, ma questi antichi centri sono sempre vitali, come afferma Tseri Yangzom, del museo dell'antica cittadina di Dukezong:

"La carovaniera del tè e dei cavalli è stata la via di comunicazione della civiltà e della cultura a maggiore altezza nel mondo, percorsa da mercanti ed esploratori. Sebbene abbia perso il ruolo del passato, il suo spirito e il suo patrimonio culturale possono ancora offrire delle brillanti prospettive al sud-ovest della Cina."

Gabri: Sono d'accordo. Spero anch' io di percorrerla un giorno, ed auguro anche al nostro pubblico di poterlo fare in un futuro non troppo lontano.

Qian:Radio Globale, cari amici, ben ritrovati a EasyCafe, sono Qian Can.

Gabri: Ciao a tutti anche da Gabriella.

Qian: Gabriella, sai quando è iniziato il turismo vero e proprio in Cina?

Gabri: No, quando?

Qian: All'epoca della Republica di Cina. Nell'agosto del 1923, il direttore della Banca di Shanghai, Chen Guangfu, fondò il dipartimento del turismo della banca, il che aprì ufficialmente il settore turistico cinese. Dopo quasi un secolo, il turismo interno alla Cina ha visto uno sviluppo di massa, con milioni di persone che si spostano nell'immenso territorio del paese.

Gabri: Però, come abbiamo detto all'inizio del programma, il viaggio non è solo fisico, ma anche spirituale, più si ama viaggiare, più occorre fermarsi a riflettere su quello che si vede..

Qian: Allora che paesaggio si deve guardare nel corso del viaggio?

Gabri: Il paesaggio naturale e il paesaggio culturale, umanistico. Io li apprezzo entrambi. Molte volte il paesaggio puro mi ispira molto, il silenzio della natura parla al mio cuore e mi dà molta gioia.

Qian: Hai ragione, la nostra terra ha già 4 miliardi e 600 milioni di anni, ma l'uomo al massimo arriva a vivere cent'anni. Rispetto all'età della terra, conosciamo chiaramente i nostri limiti. Il pianeta presenta una varietà di paesaggi, ma abbiamo solo un paio di occhi e un tempo limitato a disposizione.

Gabri: C'è anche gente che fa del viaggio la sua vita. Fra poco l'uomo potrà viaggiare sulla luna e nello spazio, con l'apertura dei viaggi spaziali commerciali, ma questo non potrà renderlo felice. I viaggi non devono essere delle fughe, perché spostandosi i nostri problemi non si risolvono, ce li portiamo appresso ovunque. Anche al Polo Nord e sulla luna...Però è vero che chi sa viaggiare, può scoprire le meraviglie della civiltà umana, in Cina e nel resto del mondo. La sapienza dell'uomo e la bellezza della natura, ovunque...

Qian: Esatto! Cari amici ascoltatori, ricordate ancora il nostro recente programma sui villaggi vicino a Wenzhou? Le case popolari raccontano le vicissitudini della storia e i segreti della cultura tradizionale. Quindi chi ha cuore, sa godere a fondo delle scoperte del viaggio.

Gabri:Eccome. Nutrendo curiosità per il mondo e per l'umanità che lo popola, non si rimane mai delusi...

Qian: Cari amici, termina qui la prima parte del nostro programma di oggi, nella seconda vi parleremo di microviaggi! Ciao a tutti!

Gabri: A tra poco!

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