L'ulivo "cresciuto" durante l'Expo del 2010 rimane sotto il cielo del campo di grano rivoltato a sottolineare la continuità con il grande evento internazionale. È un'esplosione di colori e forme che hanno come tratto narrativo comune il piacere dell'abbondanza, della ricchezza di immagine, dell'accumulazione numerica. Le superfici verticali della sala sono grandi librerie che parlano dei temi cari alla cultura della terra, della tavola e dell'alimentazione. Ognuna è segnata da un'invenzione scenica: l'accumulazione degli oggetti del mondo del design per la tavola che dialoga con l'immagine classica dei pranzi formali, la tecnologia della produzione della pasta che ne svela il segreto della forma, i colori dei vini che rivelano una cultura millenaria, il multiforme disegno delle pentole che ci svela il mondo della cucina. Il risultato è una ricchezza di stimoli visivi che immerge il pubblico in una dimensione quasi straniante che ci parla di cultura, ricchezza e qualità della vita.