
Il 13 agosto, sono iniziate via via le gare di scherma delle Universiadi di Shenzhen, gare tecniche, emozionanti, appassionanti in modo diverso dal calcio, ma che fanno ugualmente impazzire. Gli azzurri, favoriti come al solito, parteciperanno alle competizioni delle tre armi, ossia fioretto, sciabola e spada. In occasione, il capo della delegazione di scherma italiana, Ezio Rinaldi, ha rilasciato un'intervista esclusiva a RCI, in cui ha parlato dell'obiettivo della nazionale italiana di questa avventura, dell'organizzazione delle Universiadi e delle sue prime impressioni sulla città di Shenzhen.
Parlando dell'obiettivo dell'Italia nella scherma, Rinaldi punta sempre al podio: "Sicuramente arrivare al podio, quantomeno il podio primo, secondo e terzo posto, poi si vedrà tra i primi quattro, quando si disputeranno semifinali e finali cosa succede, comunque puntiamo lì."
Per quanto riguarda la qualità degli altleti italiani portati a Shenzhen, Rinaldi nutre una grande speranza: "Sono eccelenti atleti, sono il futuro della scherma italiana, quindi cerchiamo di portarli in Cina per rendergli onore in questa manifestazione, quanto di meglio di livello giovanile quanto potessimo arrivare."
L'impianto? "Finora non ho trovato un impianto migliore di questo, grandi spazi, non lo faccio per politica o per diplomazia. Lo dico perchè lo penso, un grande impianto, una gran bella organizzazione, quindi vedremo delle gran belle gare."
Le prime impressioni sulla città di Shenzhen: "Ma intanto è una città moderna, soprattutto. Quindi ho trovato non la tradizionale Cina, con le pagode e con le altre cose di cui gli europei, comunque gli stranieri si aspettano. Ho trovato una città estremamente dinamica, molto bella, e soprattutto un'organizzazione eccellente, quindi questa Universiade, rispetto a Daegu, dove io ho fatto anche il capo della delegazione, rispetto a Belgrado, questa ha fatto un salto di qualità, molto molto bello, fatto molto bene, sicuramente. Ieri mi sono divertito alla cerimonia dell'inaugurazione, e sono stato bene insieme a tutti i miei atleti, quindi, grazie a Shenzhen e grazie alla Cina per quello che hanno fatto."
Secondo il signor Rinaldi, l'Universiade lo fa ringiovanire: "l 'atmosfera delle Universiadi è sempre bellissima, perchè abbiamo sempre fatto con i giovani, quindi si fa amicizia, anche per chi è come me che ha una certa età, però è come se si ritornasse bambini, e si sta insieme ai ragazzi, vent'anni, ventidue anni, quindi si sta bene."