Diario di un tombarolo
  2009-10-01 14:08:25  cri
Nanpai Sanshu

Diario di un tombarolo

Capitolo primo

Il cadavere insanguinato

Cinquant'anni fa, Changsha, Monte dei Dardi.

I quattro tombaroli, in silenzio, erano accovacciati sul tumulo di terra con lo sguardo fisso sulla pala di Luoyang.

Dalla punta sporca di terriccio vecchio gocciava un liquido rosso acceso, come se fosse appena stata immersa nel sangue.

"Stavolta sono guai – disse Cicca, il vecchio fumatore incallito battendo la pipa a terra - lì sotto c'è ancora il cadavere. Se non stiamo attenti faremo una brutta fine".

"Allora, ci muoviamo o no? Basta con le chiacchiere, decidiamoci, invece di farla tanto lunga! – disse Eryazi, il guercio – Tu che hai una certa età e sei impacciato nei movimenti, secondo me, dovresti lasciare il compito a me e mio fratello. Qualunque cosa ci sia là sotto noi la sistemiamo con una schioppettata".

Il vecchio gli sorrise senza scomporsi, poi si rivolse all'uomo con la barba: "Se questo sbruffone di tuo figlio non sta attento, una volta o l'altra gli capita una faccenda seria. Sarebbe il caso di insegnargli che in questo mestiere non basta una Mauser per stravolgere il Cielo".

L'uomo diede un'occhiataccia al ragazzo: "Canaglia, come ti permetti di parlare così a un anziano, quando lui ha cominciato a scavare nelle tombe tu stavi ancora nella pancia di tua madre a mangiare merda".

"Ho detto qualcosa di male? A detta dei nostri avi ogni cadavere era una cuccagna, dentro questa tomba i tesori senz'altro non mancano, vogliamo perderci quest'occasione d'oro?"

"Finiscila di mettere bocca!" L'uomo con la barba alzò la mano e stava per picchiarlo, ma il vecchio lo bloccò con il lungo cannello della pipa.

"Fermati, non eri anche tu così da ragazzino? Se è storta la trave come può essere dritto il travicello?"

A sentire suo padre che si beccava una ripassata, Eryazi il guercio chinò la testa e rise sornione, il vecchio tossicchiò e poi lo picchiò sulla testa con la pipa, in segno di monito: "Ridi? Un cadavere non è mica uno scherzo, l'altra volta tuo zio a Luoyang ne ha trovato uno e adesso è ancora fuori di testa, vai a capire che gli è successo. Io scendo per primo e voi mi venite dietro, Eryazi tu porti la 'talpa' e rimani per ultimo. Sanyazi, tu è meglio che rimani qui, se siamo in quattro all'occorrenza non facciamo in tempo a tornare indietro per metterci in salvo. Tu reggi la 'talpa' per la corda e se senti chiamare ci tiri fuori".

Sanyazi, che era il più piccolo, non ne voleva sapere: "Manco per niente, siete i soliti prepotenti, lo dico a mamma!"

Il vecchio scoppiò a ridere: "Sanyazi si è offeso, dai non fare i capricci che poi ti porto un coltellino d'oro".

"Posso andare a prendermelo da solo".

Eryazi si imbufalì e lo afferrò per un orecchio: "Smettila di fare casino, che sennò ti faccio vedere io!"

Il ragazzino, che doveva averle spesso prese di santa ragione, quando si accorse che il fratello si era arrabbiato ammutolì dalla paura e cercò il padre con lo sguardo, ma lui era già andato a preparare gli attrezzi. Sanyazi, gongolando, continuò: "Vedi che non ti si fila neanche papà, se continui a strillare ti annodo il pisello!"

Il vecchio diede qualche pacca sulle spalle del ragazzo e diede il comando: "Forza con gli attrezzi!" Subito iniziarono a lavorare usando la pala 'turbine'.

Passata mezz'ora, del buco non si vedeva già più il fondo e, a parte Eryazi che ogni tanto veniva su a riprendere fiato, non si sentiva neanche un rumore. Sanyazi che si era stancato di aspettare urlò dentro la breccia: "Nonno, siete passati dall'altra parte?"

Trascorsero alcuni secondi, prima che dal basso giungesse una risposta confusa: "Non... so, aspetta, tieni tesa... la corda!"

Era la voce del fratello, sentì il vecchio tossire e: "Zitto... ascolta! C'è qualcosa che si muove!"

Seguì un silenzio mortale.

Sanyazi aveva la netta sensazione che fosse successo qualche cosa, era paralizzato dal terrore, dal buco uscì una specie di borboglio, ricordava il gracidio di un rospo gigante.

Suo fratello lanciò un urlo: "Sanyazi, tira la corda!"

E lui, senza esitare, spinse i piedi a terra tirando con tutte le forze, dopo qualche metro fu come se la corda fosse stata addentata dal basso, una forza lo strattonò cogliendolo di sorpresa e stava quasi per finire nel buco. Poi concentrò le energie, si passò un giro di corda intorno alla vita e piegandosi all'indietro portò la schiena a un angolo di trenta gradi dal terreno. Era un trucco che aveva imparato giocando al tiro alla fune con gli altri ragazzi del villaggio, in quel modo poteva pesare con tutto il corpo sulla corda e sarebbe riuscito a opporre resistenza anche a un mulo.

Ora lui e la Cosa erano in una posizione di stallo, entrambi al limite delle proprie forze senza riuscire a spostare l'altro di un millimetro, dopo alcuni secondi si udì uno sparo e un grido del padre: "Presto, Sanyazi, scappa!" Sentì la corda che si allentava e la 'talpa' spuntò fuori dal terreno, gli sembrò che vi fosse appeso qualcosa. Allora senza pensare più a niente, con una mano agguantò l'attrezzo, fece dietrofront e si mise a correre.

Si fermò soltanto dopo aver fatto più di due miglia a perdifiato, si voltò e lanciò un grido di terrore, dalla "talpa" pendeva una mano grondante di sangue. La riconobbe, era quella di suo fratello, scoppiò a piangere, ora sapeva che come minimo era mutilato se non addirittura morto. A quel pensiero serrò i denti, doveva tornare indietro a salvarli, poi si accorse che acquattato dietro di lui c'era un ammasso rosso sangue, e lo fissava.

Sanyazi non era uno sprovveduto, alla ricerca di tombe con il padre ne aveva viste di tutti i colori, sapeva che sottoterra può annidarsi qualsiasi pericolo l'importante è non farsi prendere dal panico. Il più terrificante degli spettri non può competere con un uomo in carne e ossa e qualsiasi orrore nero o bianco che sia, deve rispettare le leggi della fisica. L'avrebbe fatto a brandelli con una sventagliata di proiettili e non ci sarebbe stato più nulla da aver paura.

Si fece coraggio, indietreggiò e la Mauser che portava infilata nella cintola apparve nella sua mano, sparò a raffica, se quell'affare era vivo lui l'avrebbe seppellito sotto una pioggia di proiettili. L'ammasso ad un tratto si tirò su in piedi, i capelli di Sanyazi si rizzarono e il suo stomaco si rivoltò, era un uomo scorticato! Il corpo completamente coperto di sangue come se fosse stato spremuto fuori dal suo involucro di pelle. Possibile che qualcuno in quelle condizioni riuscisse a camminare? Erano questi i morti viventi?

Mentre questi pensieri affollavano la mente di Sanyazi, il mostro si piegò e si lanciò in avanti, lui si ritrovò a fissarlo negli occhi, la maschera di sangue appiccicata sotto il suo naso, mandava un fetore acido. Mentre il ragazzo cadeva riverso, una sventagliata di proiettili colpì il mostro al petto, era talmente vicino che lo passarono da parte a parte, il sangue schizzò ovunque e l'impatto lo respinse indietro. Sanyazi segretamente gioì, mirò di nuovo questa volta alla testa, udì uno scatto, la pistola si era inceppata!

Il fratello di suo nonno aveva trovato l'arma nella tomba di un signore della guerra, inutilizzata da anni, si maledì per non aver avuto il tempo di pulirla sempre occupato com'era seguendo suo padre. Certo, non che avesse spesso avuto occasione di usarla. Chi poteva sapere che quella avrebbe deciso di incastrarsi proprio ora? Sanyazi non era un pivello, la pistola era inceppata allora lui fece roteare il braccio e la scagliò con tutta la forza addosso al cadavere, poi senza aspettare di vedere se l'aveva colpito se la diede a gambe. Questa volta non perse tempo a voltarsi indietro e, convito che la Cosa non sapesse arrampicarsi, corse in direzione di un grosso albero. Inciampò e, come un cane che si lancia sulla merda, finì a faccia avanti contro un ceppo di legno e si ritrovò il naso e la bocca pieni di sangue.

Cadde bocconi sbattendo forte le mani a terra, dannazione non gliene andava bene una.

A quel punto sentì il fischio del vento dietro le sue spalle, pensò ecco il demonio che viene a prendermi, coraggio, se è arrivata la mia ora tanto vale rimanere dove sono ad aspettarla. Inaspettatamente, il cadavere sanguinolento continuò per la sua strada e gli passò sopra senza accorgersi di lui, il piede gli lasciò un marchio sulla schiena e la sensazione di quell'orrido peso gli rempì la bocca di bile. La schiena nel punto su cui si era posato il piede gli bruciava orribilmente, e la sua vista si offuscò. Sentì di essere stato infettato da un veleno molto potente, poi confusamente vide che nella mano troncata era stretto qualcosa.

Aguzzò lo sguardo sbattendo con forza le palpebre, era un brandello di seta antica. Pensò che doveva essere qualcosa di speciale, se il fratello aveva rischiato la vita per portarlo fuori dalla tomba. Non so cosa sia successo ma è meglio tenerla in serbo, e se morirò e la troveranno sul mio cadavere, mio fratello non avrà perso la sua mano per nulla e io non sarò morto invano. Strisciò con difficoltà fino alla mano, la forzò aperta, prese il pezzo di stoffa e se lo infilò nella manica.

A quel punto un rombo gli riempì le orecchie, una cortina gli scese davanti agli occhi e le mani e i piedi cominciarono a raffreddarsi. Per quanto ne sapeva doveva essersela fatta sotto, quelli che morivano avvelenati dai miasmi dei cadaveri non erano un bello spettacolo, sperava soltanto che Er Yatou, la ragazza del villaggio vicino, non lo vedesse in quello stato.

Formulava pensieri confusi, il cervello non obbediva più ai suoi comandi, a quel punto udì di nuovo lo strano gorgoglio, che aveva sentito provenire dall'antro della tomba.

C'era qualcosa che non andava, mentre lottava con il cadavere sanguinolento non aveva emesso nessun rumore, allora da dove veniva quel suono? Forse quello che aveva visto prima non era un morto vivente, ma allora cos'era? Peccato che a quel punto non fosse più in grado di ragionare, l'istinto gli fece alzare la testa, un enorme viso mostruoso incombeva su di lui, fissandolo con gli occhi privi di pupille dallo sguardo senza vita.

南派三叔

《盗墓笔记》

 

 

第一章     血尸

        五十年前,长沙镖子岭。

  四个土夫子正蹲在一个土丘上,所有人都不说话,直勾勾地盯着地上那把洛阳铲。

  铲子头上带着刚从地下带出的旧土,离奇的是,这一坏土正不停地向外渗着鲜红的液体,就像刚刚在血液里蘸过一样。

  "这下子麻烦大喽。"老烟头把他的旱烟在地上敲了敲,接着道,"下面是个血尸嘎,弄不好我们这点儿当当,都要撂在下面噢。"

  "下不下去喃?要得要不得,一句话,莫七里八里的!"独眼的小伙子说,"你说你个老人家腿脚不方便,就莫下去了,我和我弟两个下去,管他什么东西,直接给他来一梭子。"

  老烟头不怒反笑,对边上的一个大胡子说:"你屋里二伢子海式撩天的,指不定什么时候就给翻盖子了,你得多教育教育,咱这买卖,不是有只匣子炮就能喔荷西天。"

  那大胡子瞪了那年轻人一眼:"你崽子,怎么这么跟老太爷讲话,老太爷淘土的时候你他妈的还在你娘肚子里吃屎咧。"

  "我咋说……说错了,老祖宗不说了嘛,那血尸就是个好东西,下面宝贝肯定不少,不下去,走嘎一炉锅汤。"

  "你还敢顶嘴!"大胡子举手就打,被老烟头用烟枪挡了回去。

  "打不得,你做伢那时候不还是一样,这叫上梁不正下梁歪!"

  那独眼的小伙子看他老爸被数落了,低下头偷笑,老烟头咳嗽了一声,又敲了那独眼的少年一记头棍:"你笑个啥?碰到血尸,可大可小,上次你二公就是在洛阳挖到这东西,结果现在还疯疯癫癫的,都不知道着了什么道。等一下我先下去,你跟在我后面,二伢子你带个土耗子殿后,三伢子你就别下去了,四个人都下去,想退都来不及退,你就拉着土耗子的尾巴,我们在里面一吆喝你就把东西拉出来。"

  年纪最小的那少年不服气了:"我不依,你们偏心,我告诉我娘去!"

  老烟头大笑:"你看你看,三伢子还怯不得子了,别闹,等一下给你摸把金刀刀。"

  "我不要你摸,我自己会摸。"

  那独眼老二就火了,一把揪住老三的耳朵:"你这杂家伙跟我寻事觅缝啰,招呼老子发宝气喃?!"

  那年纪最小的少年看样子平日挨过不少揍,一看他二哥真火了,就吓得不敢吭声了,直望着他爹求救,怎料他爹已经去收拾家伙去了。他二哥这下得意了:"你何什咯样不带爱相啰,这次老头子也不帮你,你要再吆喝,我拧你个花麻鸡吧!"

  老烟头拍拍老二的肩膀,大叫一声:"小子们,操家伙啰!"说完一把旋风铲已经舞开了。

  半个小时候后,盗洞已经打得见不到底了,除了老二不时上来透气,洞里连声音都听不清楚了,老三等得不耐烦起来,就朝洞里大叫:"大爷爷,挖穿没有?"

  隔了有好几秒,里面才传来一阵模糊的声音:"……知道,你……待在上面,拉好……好绳子!"

  是他二哥的声音,然后听到他那老烟头咳嗽了一声:"轻点声……听!有动静!"

  然后就是死一般的沉寂。

  老三知道下面肯定有什么变故,吓得也不敢说话了,突然他听到一阵让人毛骨悚然的咯咯声,好像蛤蟆叫一样的从洞里发出来。

  然后他二哥在下面大吼了一声:"三伢子,拉!"

  他不敢怠慢,一蹬地猛地拽住土耗子的尾巴,就往外拉,刚拉了几下,突然下面好像有什么东西咬住了,竟然有一股反力把绳子向盗洞里拉去,老三根本没想过还会有这种情况,差点就被拉到洞里去,他急中生智,一下子把尾巴绑在自己腰上,然后全身向后倒去,后背几乎和地面成了30度角,这个是他在村里和别的男孩子拔河的时候用的招数,这样一来他的体重就全部吃在绳子上,就算是匹骡子,他也能顶一顶。

  果然,这样一来他就和洞里的东西对峙住了,双方都各自吃力,但是都拉不动分毫,僵持了有十几秒,就听到洞里一声盒子炮响,然后听到他爹大叫:"三伢子,快跑!!!!!!"就觉得绳子一松,土耗子嗖一声从洞里弹了出来,好像上面还挂了什么东西!那时候老三也顾不得那么多了,他知道下面肯定出了事情了,一把接住土耗子,扭头就跑!

  他一口七跑出有二里多地,才敢停下来,掏出他怀里的土耗子一看,吓得大叫了一声,原来土耗子上勾着一只血淋淋的断手。他认得那手的模样,不由哭了出来,这手是分明是他二哥的。看样子他二哥就算不死也残废了。想到这里,他不由一咬牙,想回去救他二哥和老爹,刚一回头,却看见背后蹲着个血红血红的东西,正直勾勾地看着他。

  这老三也不是个二流货色,平日里跟着他老爹大浪淘沙,离奇的事情见过不少,知道这地底下的,什么事情都有可能发生,最重要的不是大惊小怪,而是随机应变,要知道再凶险的鬼也强不过一活人,这什么黑凶白凶的,也得遵守物理定律,一梭子子弹打过去,打烂了也就没什么好怕的了。

  想到这里,他把心一横,一边后退,一边腰上别着的一支匣子炮已经拽在手里,开了连发,只要那血红的东西有什么动静,就先给他劈头来个暴雨梨花。谁知道这时候那血红的东西竟然站起来了,老三仔细一看,顿觉得头皮发麻,胃里一阵翻腾,那分明是一个被剥了皮的人!混身上下血淋淋的,好像是自己整个儿从人皮里挤了出来一样。可是这样的一个人,竟然还能走动,那真是奇迹了,难道这就是血尸的真面目?

  想着,那血尸一个弓身,突然就扑了过来,一下子老三就和他对上眼了,那血淋淋的脸一下子就贴着他的鼻子,一股酸气扑面而来,老三顺势向后一倒,同时匣子炮整一梭子子弹全部近距离打在了那东西胸膛上,距离过近,子弹全部都穿了过去,把那东西打的血花四溅,向后退了好几步。老三心中暗喜,再一回手对准那东西的脑袋就一扣扳机,就听喀嚓一声,枪竟然卡壳了!

  这把老匣子炮是当年他二爷爷从一个军阀墓里挖出来的,想来也没用了多少年月,可惜这几年跟着他爹爹到处跑,也没工夫保养,平时候开枪的机会也少之又少,谁知道竟然在这节骨眼上卡壳了。那老三也真不简单,一看枪不好使唤,轮圆了胳膊用吃奶的力气把枪给砸了过去,也不管砸没砸到,扭头就跑。这次他连头也不敢回,看准前面一颗大树就奔了过去,寻思着怎么着它也不会爬树吧,突然脚下一绊,他一个狗吃屎,整张脸磕在一树墩上,顿时鼻子嘴巴里全是血。

  老三狠狠一巴掌拍在地上,心里那个气啊,妈的怎么就这么背。

  这时候听到后面风声响起,知道阎王爷来点名了,心一横,死就死吧,索性就趴在地上不起来了。没成想,那具血尸好像没看到他一样,竟然从他身上踩了过去,那血淋淋的脚板马上在他背后印下一个印子,这血尸出奇的重,一脚下去,老三就觉得嗓子一甜,只觉胆汁都被像踩吐了出来,而且背上那被踩过地方马上一阵奇痒,眼前马上朦胧起来,他马上意识到自己可能中毒了,而且毒性还非常的猛烈,恍惚间他看到不远处的地方,他二哥的那只手里好像还握着什么东西。

  他用力眨了眨眼睛,仔细一看,原来是一块古帛片。他心想,自家二哥拼了命都要带出来的东西,肯定不是寻常东西,现在又不知道他们怎么样了,我好歹得把东西收好,万一我真的死了,他们找到我的尸体,也能从我身上找得着,那二哥的这只手也不算白断了,我也不至于白死。他一边这么想着,一边艰难地爬过去,用力掰开二哥紧握的手把那帛片从掌心里拿出来,塞进了自己袖子里。

  这个时候他的耳朵也开始蜂鸣了,眼睛就像蒙了一层纱一样,手脚都开始凉起来。按他以往的经验,现在他裤裆里肯定大小便一大堆,中尸毒的人都死得很难看,他现在最希望的是不要给隔壁村的二丫头看见自己这个样子。

  他就这么混混着胡想,脑子已经不怎么听他使唤了,这时候他又开始隐隐约约地听到他在盗洞口听到的那种咯咯怪声。

  老三隐约觉得一丝不对,刚才和血尸搏斗了这么些时候,也没听它叫过一声,现在怎么又叫起来了?难道刚才的那只并不是血尸?那刚才看到的又是什么东西呢?可惜这个时候他已经基本无法做思考了,他条件反射地抬起头看了一下,只见一张巨大的怪脸正俯下身子看着他,两只没有瞳孔的眼睛里空荡荡地毫无生气。

 

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