Una galleria di personaggi di assoluta originalità, la tradizione secolare dei massaggi e della cura del corpo, il miraggio travolgente della ricchezza per tutti, nel cuore della Cina che cambia: questo è "I maestri di tuina", scritto da Bi Feiyu, vincitore del premio Mao Dun 2011, il maggiore riconoscimento letterario nazionale.
Nel novembre scorso, "I maestri di tuina" è stato pubblicato in Italia da Sellerio, e tradotto da Maria Gottardo e Monica Morzenti.
Fra gli scrittori cinesi contemporanei più premiati e amati in patria, Bi Feiyu ha vinto per due volte il prestigioso premio Lu Xun per la Letteratura. Il suo romanzo più recente, "I maestri di tuina" è attualmente considerato la sua opera maggiore e sta catturando l'attenzione anche del pubblico internazionale.Bi Feiyu nasce nel 1964 nella provincia cinese del Jiangsu. Le sue opere comprendono novelle, racconti brevi e romanzi, uno dei quali è stato adattato per la sceneggiatura del film di Zhang Yimou "Shanghai Wangshi" (La triade di Shanghai), candidato al Golden Globe del 2006.
"I maestri di tuina" è un sorprendente racconto che ci offre uno spaccato della Cina contemporanea, della sua complessa originalità, del sottile umorismo di tutti i giorni. Tui na è un tipo di massaggio che si basa sui principi della medicina tradizionale cinese, ed è effettuato normalmente da massaggiatori ciechi. A Nanchino, in un centro tui na, lavora uno dei migliori, il dottor Wang, che ha la fortuna di vivere in un momento speciale, quello che a tutti sembra un'epoca d'oro: l'epoca dei desideri e dei soldi, della possibilità di una vita nuova, perché la Cina, in pochi anni, è cambiata per sempre. Hong Kong è stata appena riannessa e i suoi facoltosi abitanti si riversano nelle città del continente, attratti dalla convenienza di un paese dove la manodopera costa meno di una ciotola di riso. Dalle sale di un centro massaggi il dottor Wang e i suoi colleghi osservano la tumultuosa crescita economica del loro paese e cominciano a covare sogni che finalmente sembrano potersi realizzare. Nel salone c'è una ragazza cieca dalla nascita, pianista dotatissima, che ha rinunciato alla carriera di concertista dopo la sua prima esibizione. Un ragazzo prova il rimpianto di non poter percepire cosa sia la bellezza, e ha la costante sensazione di essere in qualche modo una vergogna per la famiglia. Un altro suscita l'ilarità dei colleghi ogni volta che apre bocca, a causa del suo pesante accento del Nord, ma questo non impedisce che la nuova massaggiatrice si invaghisca di lui dopo appena due giorni. In questo libro si narrano fantasie taciute, speranze a un passo dall'essere realizzate, e delicatissime storie d'amore.
"Al contrario di quanto avvenuto negli altri paesi europei, la versione italiana è uscita nel novembre dell'anno scorso, dunque relativamente tardi. "I maestri di tuina" è una storia di massaggiatori ciechi, ed è il mio primo romanzo pubblicato in Italia. In Cina, sono oltre 40 milioni i ciechi che scelgono di dedicarsi alla professione di massaggiatore tui na; è un gruppo tanto numeroso quanto la popolazione di un paese europeo, ma anche se disabili - dunque fascia debole della popolazione - non ricevono molte attenzioni da parte della gente. Mi reputo molto fortunato per la mia familiarità nei confronti di questo grande e ancora poco conosciuto gruppo di persone, e spero di poterlo mettere in luce, mostrandolo al grande pubblico. Nel romanzo racconto anzitutto la loro vita quotidiana, il dolore, le ansie, e le loro condizioni di lavoro."
Il racconto "I maestri di tuina" descrive la vita di questi massaggiatori ciechi, ma come ha potuto avere una conoscenza così approfondita su di loro?
"Penso che non sia difficile comprendere gli altri. A volte non capiamo le altre persone perché semplicemente non prestiamo loro attenzione. Sono convinto che puoi comprendere la tua ragazza, perché le presti attenzione. Sicuramente, se c'è una persona che chiede l'elemosina di fronte alla porta dell'università, potrai dire che non la comprendi, anche se in realtà potresti farlo. Se dedicassi anche solo un decimo del tuo tempo per prendere in considerazione quella persona, potresti sicuramente comprenderla. Quindi la capacità di scrivere è secondaria per uno scrittore. La prima cosa che conta è l'amore, e la seconda è il desiderio di comprendere."
Bi Feiyu è uno scrittore molto attivo, tra le sue opere più note ci sono – dico i titoli delle traduzioni inglesi - "Three Sisters", "The Moon Opera", "The Plain" e il suo ultimo libro, finalmente tradotto in italiano, "I maestri di tuina". Ogni suo romanzo descrive una storia che ruota intorno al sentimento del dolore. Ascoltiamo insieme il motivo per cui l'autore ha scelto di parlare di questo.
"Il dolore non è una parola chiave intorno alla quale decido di iniziare a scrivere un romanzo, piuttosto un termine di cui ho realizzato la presenza costante guardando indietro ai miei racconti scritti nelle ultime decadi. Anche se i personaggi, i sentimenti e i soggetti delle mie opere sono diversi, vi è un punto comune a tutte: il dolore.
Il mio interesse nei confronti di questo tema è senza dubbio collegato al periodo in cui sono nato, alla mia crescita, alla mia famiglia e all'opinione che ho della società cinese. Sia durante il movimento politico degli anni sessanta, che nel nuovo periodo di riforma e apertura verso il mondo - in cui lo sviluppo economico procede a velocità folle - mi sembra che i cinesi tendessero, e tendano ancora all'infelicità. In generale, sia i cinesi che hanno vissuto nella storia che quelli di oggi, hanno condotto e conducono la loro esistenza con un livello di felicità piuttosto basso. Nei nostri cuori, la percezione del dolore è sempre presente. Ognuno aspira alla felicità ed io, come autore, desidero descrivere quest'aspirazione; sono però uno scrittore cinese, dunque non posso negare la presenza di questo dolore, né evitarlo, chiudendo gli occhi mentre scrivo le mie storie. Ciò spiega il motivo per cui le mie opere, dall'inizio alla fine, sono pervase da un sentimento di dolore."
Sebbene abbia scritto molti racconti sul tema del dolore, Bi Feiyu si considera un semplice scrittore che non può far nulla per cambiare questa realtà. L'unica cosa che può fare è continuare a raccontarla attraverso la letteratura.
"So bene di essere solo uno scrittore, non sono un giudice, né un governo. In altre parole, uno scrittore non ha la possibilità di risolvere i problemi della società, e questo è chiaro. Qual'è dunque la sua responsabilità? È quella di trovare degli argomenti e narrarli, come, per esempio, parlare dei ciechi, delle fasce deboli della popolazione e dei loro dolori. Il nostro compito è quello di percepire la loro realtà, e di dare ad essa piena voce; tuttavia, questa percezione ed espressione non potranno alla fine risolvere un problema sociale, per cui è necessario rivolgersi alla legge o al governo. Ovviamente, la funzione del romanzo è anche quella di rivolgere un appello, dunque lo scrittore ha una parte di responsabilità nei confronti della società. "
Nato in un villaggio della provincia del Jiangsu, Bi Feiyu ha trascorso la sua infanzia in una zona rurale, e questo gli ha conferito una notevole esperienza per poter rappresentare, nelle sue opere, la vita delle campagne. Secondo lui, questo è molto importante poiché gli consente di descrivere una Cina più vera, ed è questa una capacità che manca ai giovani odierni.
"Il tema delle campagne è molto ampio. Fino ad oggi la Cina ha sperimentato molti anni di apertura ed ha assistito ad uno sviluppo drastico dell'urbanizzazione; tuttavia, la popolazione e la cultura delle campagne occupano ancora un posto di rilievo nel paese. Ho avuto esperienze di vita rurale, grazie alle quali sono divenuto capace di raccontare le storie delle campagne. Se un giorno mio figlio diverrà uno scrittore, non sarà in grado di fare questo, poiché la sua storia e la sua vita mancano di questo tipo di esperienze. Per me non è così. "
Secondo i critici letterari cinesi, lo stile linguistico di Bi Feiyu è straordinario e inimitabile. La sua opera rappresentativa "Three Sisters", che ha vinto il Man Asian Literary Prize, ne è un esempio. Qui fanno la comparsa iperboli, metafore e prosopopee tanto da raggiungere un effetto ricco di humour, inoltre, nelle sue opere sono rappresentate e usate forme dialettali, in modo da creare un'atmosfera rustica.
"Lo stile linguistico si sviluppa gradualmente, insieme alla scrittura del romanzo, ma cosa significa "stile"? In parole povere, lo "stile" rappresenta le caratteristiche della persona. So bene che le mie piacciono a qualcuno e ad altri no, forse perché il mio stile è penetrante e tagliente. Certamente, questi aspetti emergono dai miei scritti, e il detto cinese secondo cui "lo stile rispecchia lo scrittore", è sempre veritiero. Solo se ci rilassiamo, i nostri sentimenti naturali affioreranno. Se non giochi con la letteratura o la utilizzi come uno strumento, ma la consideri come un qualcosa che si sviluppa nel tuo cuore, alla fine ciò che scriverai somiglierà molto a te stesso. Tutti gli scrittori cinesi che conosco hanno uno stile differente, devi solo rimanere fedele a quello che scrivi, e rivelerai quello che hai nel cuore. In questo modo, tutto sarà diverso."
Bi Feiyu non è solo uno scrittore prolifico, ma ha anche ottenuto diversi riconoscimenti. Le sue opere rappresentative, "The Moon Opera" e "Three Sisters" gli sono valse il conferimento rispettivamente dell'Independent Foreign Fiction Prize e del Man Asian Literary Prize per il racconto breve 2010. In Cina, ha ottenuto due volte il premio letterario Lu Xun, e nel 2011, con la sua novella "I Maestri di Tuina" ha vinto il Dun Prize, uno dei premi letterari più prestigiosi del paese. Per quanto riguarda il legame tra lo scrittore e i premi letterari, Bi Feiyu si è espresso in questo modo:
"Sono una persona cui piace abbastanza ricevere dei premi, e il motivo è semplice: vincere un premio è come ricevere un mazzo di fiori o degli applausi. Tutti dicono che nessun autore scrive con questo obbiettivo, ed è vero. La mia esperienza di scrittura ha dimostrato che questo è giusto; non voglio però far finta di negare che sono stato molto felice tutte le volte che ne ho vinto uno, sia nazionale che estero, anche quando ho ricevuto premi minori, o perfino il riconoscimento da parte di due o tre amici in una caffetteria."
Bi Feiyu considera ogni sua opera come una cosa viva. Ci ha spiegato che ogni scrittore è in qualche modo ambizioso, e si augura che i suoi scritti abbiano una lunga vita, come le persone. Come si fa? Secondo Bi Feiyu, la cosa più importante è la qualità, ma questa come si garantisce?
"Prima di tutto viene l'amore per la scrittura, e dopo il lavoro costante. Lo scrittore deve vivere con il cuore, ma cosa significa questo? Non devi perdere tempo, e ogni qual volta entri in contatto con le persone o ti occupi di alcune cose, le fai penetrare a fondo nel tuo cuore. Dopo, certamente, qualcosa resterà. La vita non è come acqua pura che scorre e non lascia tracce. Alla fine, probabilmente, non è tanto la capacità di scrivere l'unica cosa che distingue uno scrittore dalle altre persone, quanto il suo atteggiamento nei confronti della vita. Credo che il mio sia attivo e sano."
Inoltre, Bi Feiyu ha affermato di non desiderare che i lettori occidentali comprendano la Cina attraverso la sua opera. È fermamente convinto che nessun autore possa riuscire a scrivere un'opera che possa rappresentare l'intero paese poiché la Cina è molto grande, e la sua cultura molto diversificata. In realtà, non è la comprensione da parte del pubblico che gli sta a cuore, piuttosto è l'impressione. In merito, ci ha fatto un esempio molto interessante.
"Nel 2008 a Londra, una signora si è alzata e mi ha criticato perché in uno dei miei racconti ho descritto una storia d'amore fra un ragazzo e una ragazza, e dove quest'ultima chiamava il suo innamorato "gege", ossia "fratello". La signora mi ha detto che questo modo di esprimersi è troppo esagerato. Io le ho risposto che in realtà non è così. Shakespeare, nel momento in cui scrive l'"Amleto" descrive la relazione amorosa tra la madre e lo zio come una "goccia di rugiada". Quando l'ho letto da giovane, pensavo fosse una cosa molto molto strana perché secondo i cinesi, la rugiada è qualcosa di molto pulito, tuttavia, non l'ho criticato perché semplicemente so che nella concezione di una ragazza e un ragazzo, la modalità di esprimersi può essere totalmente diversa. I paesi occidentali si fondano sulla legge, e tra sorelle e fratelli, non ci sono relazioni amorose. Quindi, nel contesto occidentale, una relazione amorosa tra loro sicuramente non è una cosa positiva. Tuttavia, la società cinese si basa sui sentimenti invece che sulla legge. In caso di relazioni amorose, l'uso di termini come "sorella" e "fratello" non ha nulla a che fare con la consanguineità; è piuttosto un modo di esprimere intimità. Ogni volta che i lettori occidentali si impressionano per alcuni aspetti dei miei racconti non mi agito, anzi, sono molto contento, perché attraverso di loro posso osservare delle differenze culturali."
Quindi secondo Bi Feiyu, l'incontro tra diverse culture è molto importante, anche se lo scopo di questi scambi culturali non è l'omologazione, piuttosto quello di stimolare l'amicizia e l'interesse reciproco tra culture differenti e distinte. Parlando della letteratura italiana, si è espresso così:
"Mi vergogno di non conoscere molto la letteratura italiana, ma questo è dovuto anche alla mancanza, da parte dell'Italia, di un'attività di promozione della sua letteratura. Tuttavia, indipendentemente da quanto io ne sappia di questo argomento, c'è Italo Calvino, che per me è già sufficiente. Non si può pretendere che da una nazione emergano numerosi grandi scrittori nell'arco di 20 o 30 anni. Credo che, nelle ultime decadi, l'Italia abbia dato i natali ad un autore come Calvino, capace di portare il romanzo ad un livello così alto, e gli italiani dovrebbero essere soddisfatti di questo."