Nato sul versante sud dei Monti Minshan, nella prefettura autonoma tibetana di Aba, nella provincia del Sichuan, per la sua portata d'acqua il fiume Minjiang è il maggiore affluente del corso superiore del più lungo fiume della Cina, il Fiume Azzurro, di cui un tempo era considerato la sorgente. Entrato da nord nel bacino del Sichuan, a nord del Monte Qingcheng, antica sede taoista, il fiume è diviso nel fiume interno e in quello esterno dal progetto idraulico di Dujiangyan, il più famoso della Cina, che ha permesso la nascita e il fiorire di Chengdu (la capitale celeste). Per la loro lunga storia culturale, nell'anno 2000 il progetto idraulico di Dujiangyan e il Monte Qingcheng sono stati inseriti nella lista del Patrimonio Culturale Mondiale.
La pianura di Chengdu, situata nell'ovest della Cina, è ricca di corsi d'acqua, sia nelle campagne che nelle città, il che costituisce la maggiore caratteristica geografica ed anche la fonte della prosperità locale. L'acqua ha creato una splendida tradizione culturale e una notevole ricchezza. Tutto ciò si deve a un'opera idraulica costruita 2350 anni fa, che suddivide e conduce l'abbondante acqua del fiume Minjiang nella pianura di Chengdu. L'opera esprime pienamente la filosofia e la saggezza dell'oriente, e ancora oggi continua a favorire i locali. Si tratta del progetto idraulico di Dujiangyan.
Alla fine del 4° secolo a.C., la Cina si trovava alla vigilia dell'unificazione, ossia nel periodo dei Regni Combattenti, in cui i vari stati feudali lottavano fra loro per espandere i propri territori. Nel più forte regno del nord, quello di Qin, il re Huiwenwang e i suoi funzionari tennero un famoso dibattito storico, dopo di che il re accettò la proposta di Sima Cuo che la conquista del regno di Shu significava la conquista del regno di Chu, e la scomparsa di Chu avrebbe permesso l'unificazione del paese.
Così le truppe di Qin eliminarono il regno di Shu nel 316 a.C., e 36 anni dopo, nell'autunno dell'anno 280, il generale Sima Cuo riunì 100 mila soldati a Chengdu, capitale dell'ex-regno di Shu, e partito dal corso superiore del fiume Minjiang con 10 mila navi da guerra, entrò nel Fiume Azzurro per attaccare Chu, nel sud, allo scopo di realizzare la conquista di Chu dal fiume Minjiang.
Tuttavia, dopo aver occupato la città di Shangyu, l'attuale Fuling, a Chongqing, nel regno di Chu, per l'impossibilità di rifornire i soldati di generi alimentari, l'esercito Qin fu costretto a rimanere a Shangyu, senza poter penetrare nel regno di Chu. La sconfitta mise in evidenza il difetto della strategia di usare Shu come base per attaccare il grande regno di Chu.
Nel 272 a.C., su ordine del re Qin Zhaowang, in qualità di nuovo governatore, il 30enne Li Bing raggiunse l'ex-regno di Shu. Secondo la tattica bellica di Sima Cuo, il giovane governatore doveva rendere Shu una base strategica per l'unificazione della Cina da parte di Qin. Quindi deviare il fiume Minjiang e introdurne l'acqua verso Chengdu, rendendolo una via di approvvigionamento bellico, diventò il suo compito storico. Arrivato sul posto, Li Bing fece un viaggio di circa 350 km lungo il fiume Minjiang, raggiungendone la sorgente. Per far arrivare continuamente e stabilmente l'acqua del fiume nella pianura di Chengdu, senza bloccare la via fluviale e minacciare le campagne e le città nella stagione delle inondazioni, la costruzione di un'opera di induzione e controllo dell'acqua diventò il lavoro principale di Li Bing.
Tre anni dopo, venne elaborato un piano straordinario, secondo il quale prima di costruire un canale fluviale a Chengdu, occorreva erigere un'opera idraulica in grado sia di condurre l'acqua che di prevenire le inondazioni. Il progetto era la chiave per creare una linea di approvvigionamento in vista della guerra.
Il fiume Minjiang, nato sul monte innevato Minshan, al confine tra il Sichuan e il Gansu, per la lunghezza e la portata d'acqua, è il maggiore affluente del Fiume Azzurro. Uscito dalle valli, il fiume creava alvei instabili e biforcazioni, con un flusso molto varibile. Per controllare meglio la quantità d'acqua, era necessario trovare un'ottima posizione per la costruzione del progetto.
Dopo attente ricerche, Li Bing scelse Dujiangyan, nel punto di demarcazione tra i monti e la pianura, così da restringere la gola del fiume Minjiang. Alla guida di decine di migliaia di lavoratori, egli iniziò i lavori sulle rive del fiume. Gli operai costruirono delle lunghe gabbie piene di sassi, che trasportarono poi al centro del fiume. Dopo 4 anni, riuscirono a costruire una diga spartiacque simile alla bocca di un pesce, che divide il fiume nelle parti interna ed esterna. Il fiume interno è un canale che devia l'acqua a Chengdu. Allora Li Bing incontrò un grande problema: l'acqua del fiume era bloccata dal monte Jianshan, a nord-ovest di Chengdu, un paravento naturale che impediva di condurre l'acqua nella pianura di Chengdu.
Allora egli decise di spaccare il monte. Nella Cina di allora, più di duemila anni fa, senza la polvere da sparo inventata circa mille anni dopo, la decisione di Li Bing significava spaccare il monte con dei semplici martelli di pietra, per cui l'impresa avrebbe richiesto almeno 30 anni, mentre l'unificazione del paese da parte di Qin era molto urgente.
Ancora oggi, l'intelligenza dimostrata da Li Bing è ammirevole: egli decise di bruciare la roccia del monte con della legna, e poi di spaccarla versandovi sopra dell'acqua fredda. Dopo l'espansione e contrazione termica, la roccia diventa infatti più debole. Con delle funi di sicurezza legate alla vita, gli operai si arrampicarono sull'enorme masso calcareo Hutou (della testa della tigre), battendolo coi martelli, il che accelerò molto il processo dei lavori.
Otto anni dopo, il monte Jianshan fu finalmente spaccato, un canale largo 20 metri attraversò il masso Hutou, permettendo all'acqua del fiume Minjiang di dirigersi verso la città di Chengdu. Per ricordare l'intelligenza di Li Bing, i locali chiamarono "bocca del vaso prezioso" il punto di ingresso dell'acqua. Da allora in poi, il fiume ha irrigato la pianura di Chengdu.
Nel 256 a.C., dopo 14 anni di lavori, l'opera idraulica di Dujiangyan fu completata, iniziando la sua benefica influenza sulla pianura di Chengdu, che continua fino ad oggi. Nel 223 a.C., un milione di soldati di Qin partirono da Chengdu lungo il fiume Minjiang e poi il Fiume Azzurro, conquistando facilmente il regno di Chu. Due anni dopo, l'esercito Qin unificò l'intero paese, costituendo il primo impero centralizzato nella storia cinese.
Duemila anni dopo, l'aspetto originale del progetto idraulico di Dujiangyan è ancora visibile. Un'opera costruita all'inizio per motivi militari, oggi svolge il ruolo di deviare le inondazioni e di irrigare la pianura, espressione di una profonda filosofia e di una splendida cultura. Quali sono i segreti della sua costruzione?
Li Bing scelse di costruire il progetto in una curva del fiume Minjiang, perché voleva condurre naturalmente l'acqua nell'opera, suddivisa in tre parti: la diga spartiacque a forma di bocca di pesce, la "bocca del vaso prezioso" e la diga di sabbia Feisha.
La diga spartiacque divide il fiume in due parti: interno ed esterno. Di solito il 60% dell'acqua viene condotta nel fiume interno, così da garantire il trasporto fluviale e l'irrigazione nella pianura di Chengdu, mentre d'estate, al tempo delle inondazioni, la diga può far passare il 60% dell'acqua nel fiume esterno, per poi farla confluire nel Fiume Azzurro, così da proteggere la pianura di Chengdu dalle inondazioni. Nel frattempo la "bocca del vaso prezioso", dove il fiume interno entra nella pianura, può controllare l'acqua eccessiva, che è costretta ad oltrepassare la diga Feisha, rientrando nel fiume esterno. A Dujiangyan è anche stato perfettamente risolto il problema della sabbia, che disturba ancora oggi tutti i progetti idraulici del mondo. Alla bocca spartiacque a forma di pesce, il letto del fiume interno è più profondo di quello esterno, perché, secondo la regola dei flussi in curva, i flussi di superficie vanno in profondità e quelli inferiori in superficie. Quindi la maggior parte dei sassi e della sabbia portati dalle inondazioni viene trasportata dai flussi inferiori al fiume esterno.
Una parte dei sassi e della sabbia penetra comunque ancora nel fiume interno, in questo caso la forza dei flussi spirali, suscitata dall'urto dell'acqua sulla parete del monte, riesce a spingerla verso la diga Feisha. Maggiori sono le inondazioni, più alto è il tasso di presenza di sassi e sabbia, con un massimo del 98%. Le tre parti dell'opera idraulica di Dujiangyan lavorano di concerto, esercitando il ruolo di protezione dalle inondazioni e dalla sabbia. Per questo principio, l'opera è famosa nella storia idraulica mondiale.
Dopo la costruzione dell'opera di Dujiangyan, Li Bing stabilì anche la regola della manutenzione annuale del canale. Ogni anno, le autorità locali ne organizzano la pulitura nella stagione secca. La pulizia deve raggiungere una certa profondità, ma con quale standard? Li Bing sistemò un cavallo di pietra sotto il letto del fiume interno, davanti alla "bocca del vaso prezioso". Quando gli scavi raggiungono la profondità che permette di vedere il cavallo, il lavoro è finito. Infatti una profondità eccessiva permette che troppa acqua entri nel fiume interno, minacciando i campi, mentre una profondità insufficiente riduce la quantità normale d'acqua, provocando siccità. La manutenzione annuale comprende anche il riaggiustamento all'altezza della diga Feisha, per garantire l'espulsione della sabbia e lo scarico dell'acqua d'inondazione. La pratica di "scavo in profondità del letto del fiume e costruzione di una diga bassa" è ormai diventata un classico in più di duemila anni di lavori idraulici.
Già nell'antichità i cinesi sapevano padroneggiare le inondazioni senza bloccarle, osservando le caratteristiche naturali dell'acqua. Il fondatore del Taoismo Li Er, avanzò il concetto di seguire le regole della natura, il che è riflesso chiaramente nella costruzione dell'opera di Dujiangyan, diventando il principio più importante per il controllo delle inondazioni. Diversamente dai principi di costruzione delle moderne opere idrauliche occidentali, Li Bing non decise di costruire un'alta diga per bloccare semplicemente l'acqua, ma usò delle gabbie di bambù piene di sassi per resistere alle correnti, e utilizzò la curva e l'angolazione delle parete del monte per controllare naturalmente la quantità e la direzione dei flussi d'acqua. L'opera permise un'integrazione perfetta con l'ambiente naturale, infatti nei lavori non si è cercato di raggiungere l'obiettivo della costruzione definitiva senza interventi successivi, mentre la riparazione annuale permette un rinnovamento costante, il che esprime la filosofia orientale.
Vale la pena ricordare che dalla "bocca del pesce", che suddivide l'acqua, all'irrigazione della pianura, il progetto dell'opera idraulica di Dujiangyan conduce la corrente, che viene suddivisa in due, in quattro ecc., senza cateratte, formando una rete naturale di canali.
A partire dalla costruzione dell'opera di Dujiangyan, dall'impero Qin alla dinastia degli Han occidentali, l'economia della regione di Shu registrò una prosperità mai vista in precedenza, il che valse alla zona il titolo di Tianfuzhiguo, "La Capitale Celeste".
400 anni dopo la costruzione del progetto idraulico di Dujiangyan, nel 143 d.C., dopo aver viaggiato a lungo, un vecchio di più di 100 anni, in abito lungo, arrivò al Monte Qingchengshan, situato a sud-ovest di Dujiangyan, iniziando a meditare sulla filosofia taoista, creata da Laozi. Egli ne propagò la dottrina e creò il Tao del Maestro del Cielo, l'unica religione autoctona cinese, il Taoismo religioso. Si tratta di Zhang Ling.
In seguito, partendo dal Monte Qingchengshan, il Taoismo religioso si è diffuso in tutta la Cina.
Oggi sul Monte Qingcheng, dove Zhang Ling studiò il Tao, si possono vedere molti edifici di stile taoista. I templi taoisti locali sono costruiti sulla base delle condizioni naturali e secondo il principio del tre, ossia il concetto taoista dell'universo che il Tao è uno, dall'uno nasce il due, dal due nasce il tre, e dal tre le diecimila cose, ossia il tutto, l'universo. Gli edifici recano motivi e bassorilievi che rappresentano i concetti taoisti di quiete e di longevità.
Davanti alla sala Tianshidong, dove Zhang Ling studiò il Tao, sulla roccia è inciso il simbolo taoista Taiji, che rappresenta lo Yin e lo Yang, ed esprime il supremo stato d'unione tra uomo e cielo. Zhang Li diffuse nella zona la dottrina di Laozi, grande pensatore del periodo dei Regni Combattenti (475 al 221 a.C.).
Come culla del Taoismo religioso, il Monte Qingcheng è sempre stato frequentato sia da fedeli che da intellettuali. Storicamente, molti celebri taoisti hanno studiato sul monte, creando proprie scuole e sviluppando la cultura taoista. Verso la metà dell'8° secolo d.C, un taoista chiamato Qingxuzi, nel corso di un esperimento di alchimia, fece esplodere un misto di zolfo, carbonella e nitro. Con questa esplosione, i cinesi padroneggiarono la tecnica di produzione della polvere da sparo più di mille anni prima degli occidentali.
Il Monte Qingchengshan non è solo un monte sacro al Taoismo, ma è anche un'area ricca di piante, con 730 tipi di piante legnose e una gran quantità di erbe medicinali, che attirarono nel tempo molti taoisti alla ricerca del segreto della longevità. Durante il periodo di regno dell'imperatore Tang Taizong (626 al 649 d.C.), il taoista Sun Simiao raggiunse il Monte Qingchengshan, dove raccolse molte erbe medicinali, ne studiò le caratteristiche, e compilò il classico della medicina cinese "Qianjinfang", che fino ad oggi è ancora un testo obbligatorio per chi si occupa di medicina cinese. Sun Simiao venne chiamato dai posteri "re dei medicinali".
Sul Monte Qingchengshan, la cultura taoista si integra con la cultura locale di Shu, che considera l'acqua come fonte di vita. Anche nella cultura taoista esiste il culto dell'acqua. Tra le tre maggiori divinità taoiste, oltre a quelle del cielo e della terra, figura anche quella dell'acqua.
Diversamente dalle altre religioni del mondo, il Taoismo sottolinea l'adeguamento alle regole della natura, nel frattempo sostiene la trasformazione della natura. Il concetto filosofico di resistere alla forza con materiali teneri nella costruzione del progetto idraulico di Dujiangyan, la sorgente della riccchezza della pianura di Chengdu, e lo spirito scientifico di Li Bing, coincidono con la dottrina taoista, perciò Li Bing venne onorato dai taoisti come la divinità Qingyuanmiaodao. Per ricordarlo, sul monte Jianshan venne eretto il tempio Erwang.
Durante il regno dell'imperatore Xianfeng della dinastia Qing (metà del 19° secolo), il taoista Zhang Kongshan praticò il Tao nel tempio Erwang. Abitò per anni sulla riva del fiume Minjiang, accanto all'antica diga di Dujiangyan, ascoltando il variabile suono dell'acqua. Sulla base dei suoi studi sul Guqin, la cetra cinese, creò l'aria "Acqua corrente", per Guqin, che rappresenta il culmine della musica taoista. Il motivo è considerato un classico della musica orientale.
Il fiume Minjiang attraversa i monti, formando innumerevoli torrenti, a volte tranquilli, a volte torrenziali. L'antica opera idraulica di Dujiangyan riunisce fiumi, monti e acqua, il che ne fa un monumento eterno alla filosofia cinese.