Cina: nuova fase di crescita nel 2010
  2009-12-30 13:50:57  cri

Il 21 dicembre, l'Accademia delle Scienze ha pubblicato il "Libro Blu sulla società cinese", in cui viene analizzata la tendenza dello sviluppo dell'economia e della società della Cina nel corso del prossimo anno. Secondo il rapporto, nel 2010 la Cina accoglierà una nuova fase di crescita. Alcuni esperti, inoltre, hanno affermato che il paese necessita di migliorare le varie cause sociali, innalzare ulteriormente la volontà di consumo degli abitanti e impegnarsi a risolvere i problemi della collettività, affinché si possa mantenere uno sviluppo continuo e sano dell'economia e della società. Ecco di seguito il reportage dettagliato in merito:

Il rapporto dell'Accademia delle Scienze osserva che, facendo un'analisi dal punto di vista di alcuni indici chiave, come la ripresa economica, il ristabilimento dell'occupazione, la crescita dei consumi e la stabilità dei prezzi, nel 2010 la Cina uscirà per prima dall'ombra della crisi finanziaria ed entrerà in una nuova fase di crescita. Allo stesso tempo, l'impulso della fase di crescita economica vivrà un notevole cambiamento e dipenderà maggiormente dall'intensificazione struttuale dei settori, dal trasferimento strutturale dell'economia e della società e dalla crescita dei consumi interni.

Il direttore dell'Istituto di sociologia dell'Accademia delle Scienze sociali, Li Peilin, ha affermato che questa fase di crescita indica che la Cina è già entrata in generale nella fase intermedia di accelerazione del processo di industrializzazione e di urbanizzazione, e che sia le strutture economiche che quelle sociali vivranno dei profondi cambiamenti:  

"Secondo l'esperienza internazionale, quando il valore aggiunto agricolo all'interno del valore totale del PIL scende al disotto del 5%, la proporzione dei lavoratori agricoli nelle strutture dell'occupazione diminuisce a meno del 30% e il livello dell'urbanizzazione supera il 50%, la struttura dell'economia e della società vivono una forte transizione. All'interno del PIL del nostro paese, la proporzione del valore aggiunto agricolo nel 2010 sarà inferiore al 10% e nel 2015 al 6%. Tra le strutture dell'occupazione, nel 2010 la proporzione dei lavoratori agricoli scenderà al disotto del 38% e, nel 2015 si aggirerà intorno al 33%. Per quanto riguarda le strutture urbane e rurali, nel 2010, il livello di urbanizzazione raggiungerà il 48% e nel 2015 il 53%. Questi indici dimostrano che la struttura dell'economia e della società cinesi vivranno una notevole transizione."

Secondo il Libro Blu, dal 2009, il reddito degli abitanti cinesi ha visto un continuo aumento e anche il livello dei consumi è continuato a crescere. Nei primi nove mesi di quest'anno, il reddito pro-capite indipendente degli abitanti urbani è aumentato del 10,5%, e quello degli abitanti rurali ha visto una crescita reale del 9,2%. Allo stesso tempo, i consumi di alto livello delle famiglie, come l'acquisto di case e automobili, sono già entrati in una fase comune, mentre le spese relative all'istruzione, quelle sanitarie, per le telecomunicazioni, il turismo e la cultura sono aumentate rapidamente.

Tuttavia, il direttore dello Studio di ricerca sulla supervisione statistica del Dipartimento di ricerca scientifica dell'Ufficio Nazionale di Statistica, Lu Qingzhe, ritiene che ci siano ancora delle questioni non marginali sul consumo degli abitanti interni:

"Primo, la percentuale dei consumi degli abitanti continua a scendere, ed è inferiore alla velocità della crescita economica dello stesso periodo; secondo, il divario dei consumi tra gli abitanti è in continua estensione; terzo, i consumi medi degli abitanti mostrano una tendenza al ribasso: la maggior parte degli abitanti deposita i propri risparmi in banca, creando il fenomeno dell'accumulo eccessivo, che non può trainare i consumi."

Lu Qingzhe ha proposto che il governo modifichi ulteriormente le connessioni di distribuzione delle entrate, innalzi i salari degli abitanti rurali e di quelli urbani a basso reddito, e aumenti gli investimenti nel campo dell'istruzione, dell'assistenza sanitaria di base e della previdenza sociale.

Il direttore dell'Istituto di sociologia dell'Accademia delle Scienze Sociali cinese, Li Peilin, ritiene che attualmente in Cina lo sviluppo delle città e quello delle campagne siano evidentemente sproporzionati. A causa della crisi finanziaria, nel 2009 è aumentato ancora il divario fra gli abitanti urbani e rurali, influenzando gravemente lo sviluppo sostenibile della società economica e provocando una serie di problemi nella comunità. In prospettiva, è necessario promuovere la costruzione dei vari settori e cambiare la situazione di squilibrio fra le città e le campagne.

"L'enorme divario fra lo sviluppo urbano e quello rurale è una caratteristica rilevante della struttura sociale cinese. Per rompere questa doppia struttura, è necessario eliminare non solo le barriere fra l'industria moderna e l'agricoltura tradizionale, ma bisogna soprattutto annullare le barriere all'interno del sistema sociale, come l'occupazione, l'educazione, la sanità e la previdenza sociale."

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