Cina: continuerà a rafforzare la cooperazione internazionale contro la corruzione
  2014-11-27 21:02:03  cri

 

Quest'anno, la Cina ha continuato ad aumentare le punizioni per i reati di corruzione, ha effettuato una cooperazione internazionale anti-corruzione senza precedenti con i governi stranieri, ed ha incrementato gli sforzi volti a rintracciare gli oggetti rubati all'estero, al rimpatrio e all'estradizione. Il 26 novembre a Beijing, un diplomatico cinese del ministero degli esteri cinese ha affermato che i reati di corruzione stanno dimostrando un evidente carattere transnazionale. Tutti i paesi sono tenuti a rafforzare la cooperazione internazionale, in particolare nell'assistenza giudiziaria e nell'estradizione, in modo da impedire agli elementi corrotti di avere un posto dove fuggire e permettere la restituzione del maltolto ai proprietari originali. Egli ha invitato tutti i paesi del mondo, in particolare Stati Uniti, Canada e altri paesi in cui la concentrazione di elementi corrotti cinesi è più alta, a fare sforzi congiunti con la Cina per rafforzare la cooperazione nell'esecuzione giudiziaria e combattere i reati transnazionali di corruzione, al fine di evitare di diventare "paradisi" per gli elementi corrotti. Ecco di seguito il nostro servizio in merito.

Durante la conferenza stampa tenutasi il 26 novembre, il direttore del Dipartimento dei trattati e dei diritti del Ministero degli esteri cinese, Xu Hong, ha illustrato che a partire dagli anni 80 del secolo scorso, il Ministero degli esteri e le ambasciate e i consolati cinesi hanno cominciato a lavorare a stretto contatto tra loro per trattare i casi dei latitanti internazionali. In questo processo, uno dei grandi lavori del Ministero degli esteri è stato negoziare e concludere trattati di cooperazione giudiziaria e costruire reti di collaborazione giuridica per la confisca della merce rubata.

"Tra le mete principali dei fuggitivi criminali della Cina vi sono i paesi occidentali sviluppati, con i quali il Ministero degli Affari Esteri ha attivamente portato avanti lavori per la conclusione di trattati sulla cooperazione giudiziaria. La Cina ha in successione firmato trattati di estradizione con Francia, Spagna, Australia, Italia, Portogallo e altri paesi occidentali, ed ha firmato trattati di assistenza sulla giustizia penale con Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Portogallo, Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, e Belgio. "

Fino a novembre 2014, la Cina ha stipulato con le parti straniere 39 trattati di estradizione, di cui 29 in vigore, e 52 trattati di assistenza giudiziaria penale, di cui 46 in vigore. Di particolare interesse è che a giugno dello scorso anno, Cina e Canada hanno portato a termine negoziati stipulando l'"Accordo per la condivisione e la restituzione dei beni confiscati", il primo accordo speciale della Cina seguito a negoziati con l'estero sui proventi criminali. Si ritiene generalmente che per la Cina sia di grande importanza svolgere cooperazioni internazionali per la confisca dei beni rubati.

Secondo quanto rivelato, il ministero degli Esteri cinese ha già stabilito con Stati Uniti, Canada e altri paesi un meccanismo di consultazione sulla cooperazione nell'ambito dell'esecuzione giudiziaria, volto a fornire un importante canale per la cooperazione nell'inseguimento dei latitanti e dei beni illegali. Ciò è stato di notevole aiuto per molti importanti casi di anti-corruzione.

Negli ultimi anni, tramite il meccanismo multilaterale internazionale la Cina ha conseguito progressi positivi nell'ambito della cooperazione anti-corruzione. Xu Hong ha affermato che i trattati multilaterali, rappresentati dalla "Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione", e i meccanismi di cooperazione multilaterale, quali i gruppi anti-corruzione dell'APEC e del G20, hanno contribuito alla volontà politica dei vari paesi di cooperare nei settori dell'inseguimento dei latitanti e dei beni rubati, e di costruire un quadro istituzionale. Nonostante tutto ciò, a causa dell'influenza della differenza dei sistemi sociali e giudiziari, la cooperazione internazionale contro la corruzione si trova ancora a fronteggiare sfide enormi.

"Per quanto riguarda gli Stati Uniti, l'ostacolo è dato dal fatto che i due paesi non hanno ancora firmato un trattato di estradizione. Per molti paesi, la mancanza di un trattato di estradizione non rappresenta un ostacolo, in quanto è possibile svolgere la cooperazione nel rispetto della legge, basandosi sulla reciprocità. Tuttavia ciò non vale per gli Stati Uniti, la legge statunitense prevede infatti che solo dopo aver firmato un trattato bilaterale di estradizione sia possibile cooperare in materia. Serve dunque prendere un approccio flessibile, ad esempio attraverso il rimpatrio degli immigrati clandestini e attraverso un processo svolto negli Stati Uniti, il che renderebbe il clandestino punibile secondo la legge negli Stati Uniti. "

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