La sera del 27 novembre a Roma, il presidente del Comitato nazionale della Conferenza Consultativa Politica del Popolo cinese, Jia Qinglin, ha presenziato al banchetto del mondo industriale e commerciale italo-cinese organizzato congiuntamente dal Ministero del Commercio cinese e dal Ministero dello Sviluppo Economico italiano, durante il quale ha pronunciato un discorso, avanzando delle proposte per l'approfondimento della cooperazione economica e commerciale bilaterale nella nuova situazione, e la speranza che gli investitori italiani rivolgano gli sguardi alla zona centro-occidentale della Cina.
I rapporti economico-commerciali sono un'importante componente delle relazioni sino-italiane. Sin dal 2004, quando è stata istituita la completa partnership strategica fra Cina e Itala, le relazioni tra i due paesi sono entrate nella migliore fase di sviluppo mai registrata. Jia Qinglin ha detto:
(Reg.1)
"Nel 2011, l'interscambio commerciale bilaterale ha superato i 50 miliardi di dollari. L'Italia è diventata la quinta partner commerciale della Cina in Europa, mentre la Cina è il maggiore partner commerciale dell'Italia in Asia. Nel frattempo, l'Italia è il quinto paese europeo per gli investimenti diretti in Cina."
La complementarità economica tra Cina e Italia è notevole. Negli aspetti tecnologico, artigianale, del design e dell' innovazione, l'Italia è all'avanguardia mondiale, mentre la Cina presenta delle superiorità evidenti nella manodopera, nei capitali e nella dimensione del mercato, il che ha gettato una solida base per l'ulteriore ampliamento della collaborazione economico-commerciale fra le due parti. Nel contempo, la dimensione degli investimenti delle due parti è ancora ridotta, per cui rimangono ancora dei grandi spazi e potenzialità da esplorare. Jia Qinglin ha proposto agli investitori italiani di rivolgere gli sguardi alla zona centro-occidentale della Cina:
(Reg.2)
"Spero che gli investitori italiani prestino maggiore attenzione alla zona centro-occidentale della Cina, afferrino l'ottima opportunità della trasformazione della struttura industriale del nostro paese, e sfruttino in maniera approfondita le potenzialità della Cina interna, ampliando ulteriormente il margine degli investimenti negli ambiti dello sviluppo sostenibile, come il risparmio energetico e la tutela ambientale, ed esplorino nuovi campi d'investimento."
Nel frattempo, Jia Qinglin ha espresso la speranza che la parte italiana spinga l'Ue ad alleggerire i controlli sull'esportazione in Cina di prodotti ad alta e nuova tecnologia.
L'Italia è considerata il paese delle PMI, perchè queste ultime occupano oltre il 98% del totale. Negli ultimi anni, la cooperazione fra le PMI di Cina e Italia nei campi del tessile e abbigliamento, industria leggera, macchinari, calzature e mobili ha visto una rapida crescita. Guardando al futuro, Jia Qinglin ha proposto di continuare ad approfondire gli scambi e la cooperazione tra le PMI delle due parti.
(Reg.3)
"Entrambi le parti devono intensificare ulteriormente la collaborazione nei campi dell'energia pulita, del design innovativo, della circolazione delle merci e dei servizi di outsurcing, e passare progressivamente dagli attuali semplici scambi commerciali alla collaborazione negli investimenti reciproci e nella ricerca e sviluppo congiunti."
Nel frattempo, Jia Qinglin ha proposto che le due parti privilegino la cooperazione nel campo delle infrastrutture, e ha aggiunto che la parte cinese incoraggia le sue aziende a partecipare alla costruzione delle infrastrutture in Italia, il che non soltanto può promuovere l'accelerazione della ripresa dell'economia reale italiana, ma anche offrire un'ottima base di crescita per le aziende cinesi.