Italia: Berlusconi si dimetterà dopo l'approvazione della legge di stabilità
  2011-11-09 15:44:04  cri

L'8 novembre, la Camera dei deputati ha approvato, con 308 voti a favore e un'astensione, il "Il rendiconto dello Stato 2010" del governo Berlusconi. La Camera ha in totale 630 seggi, è necessario quindi ottenere 316 voti favorevoli per garantire la stabilità della leadership di governo. Tuttavia, lo stesso giorno, sono mancati 8 voti per garantire questo vantaggio, ciò significa che Berlusconi ha perso la maggioranza alla Camera. Dopo la votazione, Berlusconi ha affermato che rassegnerà le dimissioni dopo l'approvazione, da parte del Parlamento, del progetto di legge mirante alla stabilità finanziaria nazionale.

In precedenza, i media italiani avevano ampiamente previsto che sullo sfondo della crisi del debito e della difficoltà economica, nonostante le ripetute richieste di dimissioni, non sarebbe stato difficile approvare il "Rendiconto dello Stato 2010". In primo luogo, perchè questo rapporto svolge un ruolo cruciale nell'ambito del reperimento del governo italiano sullo sfondo della crisi, per cui l'opposizione non aveva nessuna intenzione di creare complicazioni alla sua approvazione, complicazioni che avrebbero creato malcontento all'interno del paese. Allo stesso tempo, anche il presidente italiano, Giorgio Napoletano, sperava di non assistere ad alcun voto contrario, altrimenti la fiducia del mercato per l'economia italiana avrebbe ricevuto un grave colpo. Berlusconi invece auspicava che questa votazione potesse testare la stabilità della sua base dirigente. Tuttavia, per Berlusconi l'esito della votazione è stato palesemente inaccettabile.

Dal risultato del voto dell'8 novembre è emersa la difficoltà di Berlusconi di ottenere la maggioranza dei voti favorevoli alla Camera, e nel momento in cui l'opposizione dà il voto di sfiducia, sarebbe costretto a dimettersi. Secondo alcune analisi, all'interno della coalizione, l'insoddisfazione ed il mancato riconoscimento della leadership di Berlusconi da parte di alcuni, è arrivato a un punto inconciliabile. Pertanto, in questa circostanza, sarà difficile per il premier capovolgere la situazione e continuare a governare.

Tuttavia, prima del voto sul rendiconto, Berlusconi si mostrava totalmente sicuro del suo modo di governare, rifiutando con fermezza i vari appelli a dare le dimissioni. Tuttavia, riguardo alle richieste e alle obiezioni all'interno della coalizione, lo stesso Berlusconi non ha osato prenderle alla leggera. Secondo quanto appreso, la sera del 7 novembre, gli espomenti del Popolo della Libertà guidati da Berlusconi hanno convocato una riunione urgente. Per l'occasione, i partecipanti hanno affermato che in una tale situazione, Berlusconi avrebbe dovuto dimettersi per evitare un crollo del Popolo della Libertà.

Secondo un comunicato emesso l'8 novembre dal Quirinale, dopo il voto in parlamento, nel corso del colloquio con Napolitano, Berlusconi ha affermato che presenterà al presidente le sue dimissioni dopo la votazione per "Emendamento sulla legge di stabilità", che verte su un'importante modifica alla "legge di stabilità", una delle due importanti norme economiche italiane, così da rispondere alla crisi del debito e alla difficoltà economica da una parte e soddisfare le esigenze dell'Ue per la riforma economica dall'altra. Il primo ministro aveva espresso la speranza di presentare questo progetto di legge a metà novembre e chiedere il voto di fiducia in merito.

Vista l'attuale situazione nazionale, è stato naturale che, lo stesso giorno, Berlusconi annunciasse le proprie dimissioni. Da parte della coalizione di governo, molti membri, compresi quelli del Popolo della Libertà, sperano che Berlusconi si dimetta, così che l coalizione formi un nuovo governo di centro destra per rispondere alla grave crisi che l'Italia si trova ad affrontare e ripristinare la fiducia del mercato.

In precedenza, gli investitori ritenevano che Berlusconi ostacolasse la riduzione dell'onere del debito mirante alla lotta contro la crisi. Il debito pubblico che dura da 10 anni, a breve sarà inevitabilmente svenduto dagli investitori, ottenendo un alto rendimento. Gli investitori si preoccupano che se la terza economia dell'Ue presenterà un default, ci saranno inevitabilmente gravi conseguenze. Dopo aver reso noto il voto dell'8 novembre, l'indice azionario della borsa italiana è caduto di più di 200 punti. Mentre l'annuncio di Berlusconi delle sue dimissioni ha stimolato la fiducia degli investitori. L'8 novembre, la Borsa di New York ha registrato un aumento, il Nasdaq e l'indice di 500 azioni di Standard & Poor hanno visto una crescita superiore all'1%.

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