In merito all'imminente vertice del G20 di Cannes, Liu Mingli, responsabile dei progetti economici del Dipartimento dell'Europa dell'Istituto cinese di studi sulle moderne relazioni internazionali, ritiene che il maggiore auspicio dell'Ue in merito sia che le riserve in valuta estera delle economie emergenti svolgano un ruolo nella crisi del debito europea.
"L'Ue sta fronteggiando il problema della soluzione delle fonti di capitale nella crisi, su cui esistono anche delle divergenze tra Germania e Francia. A quanto pare, è difficile che all'interno dell'Ue si raggiunga l'unanimità, perché nessuno vuol tirare fuori dei soldi. Visto l'ammontare delle riserve in valuta estera delle economie emergenti, ora forse l'Ue spera che questi capitali entrino nel Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria. Tuttavia la risposta dei paesi emergenti necessita di ulteriori discussioni."
Liu Mingli ritiene che mentre le economie avanzate si trovano in un quadro di austerity finanziaria e di debole crescita, nel corso del vertice del G20 le aspettative sul ruolo delle economie emergenti nella promozione dello sviluppo economico mondiale potrebbero essere maggiori.
"Nel corso del G20, l'Ue potrebbe avere delle richieste circa lo stimolo economico, perché non solo l'Europa, ma anche gli Stati Uniti e il Giappone hanno di fronte forti rischi di recessione economica. Visto che i mercati emergenti ora rappresentano la principale forza motrice dell'economia mondiale, l'Ue potrebbe chiedere loro di stimolare ulteriormente l'economia, trainando l'esportazione dei paesi di Europa e America, così da realizzare la crescita economica. Tutti i paesi europei, per risolvere il problema del debito, stanno applicando una politica di austerity finanziaria, il che provoca inevitabilmente un contenimento della domanda interna. Nel caso di insufficienza della domanda interna, la si può trainare solo con la domanda esterna."
A parte questo, il tema ripetutamente discusso dell'imposta sulle transazioni finanziarie potrebbe ancora essere avanzato al vertice del G20. In merito, Liu Mingli ha detto:
"In merito all'imposta sulle transazioni finanziarie, l'Ue ne parla da tempo, ma senza esito, perché se la impone, sullo scenario internazionale potrebbe avere di fronte una cosiddetta concorrenza scorretta, visto che i suoi organismi finanziari potrebbero perdere alcuni vantaggi nella concorrenza. Se impone delle tariffe al suo interno, i suoi organismi finanziari sarebbero sottoposti a dei forti oneri fiscali, il che accrescerebbe i loro costi operativi. All'interno dell'Ue, soprattutto in Gran Bretagna, si ritiene che per imporre tariffe del genere occorra un coordinamento a livello internazionale. Un'imposizione a livello generale potrebbe impedire che gli organismi finanziari dell'Ue perdano i loro vantaggi concorrenziali, pertanto alcuni paesi dell'Ue considerano come premessa un'imposizione a livello globale. Tuttavia, a livello della piattaforma del G20 è difficile che i vari paesi raggiungano l'unanimità, visto che ognuno ha una sua posizione: se l'Ue impone un'imposta sulle transazioni finanziarie per via della sua crisi finanziaria, i paesi che non hanno crisi finanziarie sono privi della forza motrice per imporla."
Al riguardo, Liu Mingli afferma che sebbene si ritenga che la crisi del debito europea sarà il tema primario del vertice del G20, è ancora da vedere quale ruolo potrà svolgere il vertice per risolverla.
"A livello del G20, sono minime le possibilità di raggiungere un accordo unificato e vincolante sulla crisi del debito europea, sono implicati troppi paesi, quindi è difficile fare opera di coordinamento. Anche all'interno dell'Eurozona è difficile per i 17 paesi raggiungere un accordo unificato. Il G20 è soprattutto una piattaforma di contatti, di coordinamento e di comprensione reciproca."