Ucciso il comandante generale dei ribelli libici
  2011-07-29 15:39:08  cri

Il 28 luglio a Bengasi, maggiore città e centro delle forze anti governative libiche, il leader dei ribelli, Mustafa Abdul-Jalil, ha rivelato ai media che lo stesso giorno a Bengasi, il comandante generale delle truppe dei ribelli, Abdel Fattah Younis, è stato ucciso da alcuni assalitori, insieme a due suoi assistenti di alto livello. Mustafa Abdul-Jalil ha dichiarato che sta investigando sull'uccisione di Abdel Fattah Younis, mentre le truppe di sicurezza hanno arrestato già due autori principali dell'attentato. Allo stesso tempo, Mustafa Abdul-Jalil ha annunciato tre giorni di lutto.

Durante la conferenza stampa dello stesso giorno, Mustafa Abdul-Jalil non ha detto esplicitamente che gli autori dell'attentato sono collegati al governo libico. Tuttavia, egli ha condannato fortemente il governo di Gheddafi per il tentativo di danneggiare l'unità delle forze d' opposizione. Allo stesso tempo, Mustafa Abdul-Jalil ha ammonito alcune organizzazioni armate nelle zone sotto il controllo dei ribelli affinchè partecipino ai combattimenti anti Gheddafi, altrimenti saranno arrestati dalle truppe di sicurezza.

Abdel Fattah Younis aveva una lunga esperienza militare e una vasta esperienza di combattimento. In qualità di uno degli assistenti più vicini a Gheddafi, fu nominato da quest'ultimo ministro dell'Interno e comandante delle truppe speciali. A febbraio di quest'anno, Abdel Fattah Younis ha scelto di passare dalla parte dei ribelli, assumendosi l'incarico di comandante generale delle forze armate. Secondo quanto appreso, Younis non aveva buoni rapporti con gli altri, e alcune sue proposte non erano accettate da alcuni membri degli insorti. Questo lo indignava molto, tanto che una volta si lamentò per la mancanza di organizzazione e disciplina di alcune persone all'interno dei ribelli, dicendo che i loro modi di fare avevano indebolito la forza. All'inizio dell'aprile di quest'anno, sotto insistenti richieste di Younis, il Consiglio nazionale di transizione libico aveva proceduto alla ristrutturazione militare, rafforzando il suo status di capo militare. In questo modo, la forza di combattimento dei ribelli si era vista rafforzata.

Per quanto riguarda il motivo della morte di Younis, ci sono diverse tesi. Secondo una di queste, Younis è stato ucciso dagli uomini di Gheddafi per il suo tradimento. Younis rappresentava uno dei personaggi centrali delle forze armate anti governative, e si comportava in modo molto misterioso, tanto che solo pochi media al mondo avevano avuto modo di intervistarlo. Proprio lui aveva detto ai giornalisti che Gheddafi cercava qualcuno che potesse ucciderlo con un compenso di 400 mila USD, e che egli stesso era riuscito a scappare da tre tentativi di omicidio. Secondo un'altra versione, Younis è stato ucciso da qualcuno all'interno degli insorti che era in disaccordo con lui.

Inoltre, secondo quanto riportato da alcuni media, prima dell'uccisione di Younis, a causa dei continui contatti dei suoi familiari con il regime di Gheddafi, nel quartier generale della prima linea orientale, il personale di sicurezza dei ribelli aveva arrestato Younis e due dei suoi assistenti, pensando di portarli a Bengasi per un'inchiesta. Tuttavia, Younis e gli assistenti sono stati uccisi sulla strada di ritorno. In base a questa ipotesi, alcuni analisti hanno ritenuto che Younis e i suoi assistenti fossero stati fatti infiltrare da Gheddafi all'interno dei ribelli, e che dopo essere stati scoperti, sono stati uccisi da altre persone mandate da Ghedafi.

L'opinione pubblica ritiene che visto il suo incarico di comandante generale dei ribelli, Younis rappresentava l'anima e leader militare degli oppositori, perciò, la sua morte potrebbe portare enormi conseguenze ai ribelli.

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