Il 20 luglio a Mosca, il ministro degli Esteri libico, Abdul Ati al-Obeidi, in visita in Russia, ha affermato che alla risoluzione del problema libico devono partecipare tutte le forze politiche del paese, e non solo l'opposizione di Benghazi.
Lo stesso giorno, dopo un colloquio a Mosca col suo omologo russo, Sergey Lavrov, Abdul Ati al-Obeidi ha detto a giornalisti che gli interventi esteri alla situazione libica, inclusa la fornitura di armi all'opposizione libica, non riusciranno a risolvere il problema del paese.
Lo stesso giorno, Mikhail Margelov, inviato speciale per l'Africa del presidente russo, ha affermato che le questioni libiche potranno essere risolte solo con la partecipazione dell'Onu e dell' Unione Africana.
In merito alla consultazione avvenuta in Etiopia il 19 luglio tra le fazioni libiche, e i rappresentanti dell'Onu e dell'Unione Africana, Margelov ha detto che questa consultazione è il risultato della lunga mediazione dell'Unione Africana con le altre parti. Attualmente fare in modo che le due parti in conflitto cessino il fuoco è il principale impegno.