Gheddafi: non lascerò mai la Libia. Germania: riconosce il Consiglio Nazionale di Transazione come unico legittimo rappresentante del popolo libico
  2011-06-14 14:39:49  cri

Recentemente, in diverse località, ci sono stati intensi combattimenti tra le truppe governative libiche e i ribelli. Nonostante i numerosi morti e feriti, nessuna delle due parti è riuscita a superare l'attuale impasse. Il leader libico, Muammar Gheddafi, che continua ad affrontare con ostinazione l'enorme pressione della comunità internazionale, ha dichiarato che non lascerà la Libia. Il 13 giugno, il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, nel corso della sua visita a Bengasi, ha annunciato di riconoscere il Consiglio Nazionale di Transazione come l'unico legittimo rappresentante del paese. Per gli analisti tuttavia, ciò non significa che la Germania invierà direttamente le sue truppe per partecipare alle operazioni militari della NATO. L'obiettivo principale della Germania continuerà infatti ad essere la ricostruzione della Libia.

Nonostante i numerosi scontri, avvenuti negli ultimi giorni, in diverse importanti città, nelle montagne occidentali e nella capitale Tripoli, tra le truppe fedeli a Gheddafi e i ribelli abbiano provocato molte vittime, nessuna delle parti è tuttavia riuscita a superare l'attuale stato di impasse.

Nonostante l'enorme pressione della comunità internazionale, il leader libico Ghedaffi, che continua ad avere un atteggiamento molto duro, ha dichiarato che non lascerà mai la sua patria. Il 12 giugno il Colonnello ha incontrato il presidente della Federazione Internazionale di Scacchi, Kirsan Ilyumzhinov, il quale ha rivelato di aver giocato a scacchi con il Colonnello. Ilyumzhinov ha dichiarato che Gheddafi non intende né dimettersi, né lasciare la Libia. La Libia è la patria di Gheddafi, il luogo in cui sono morti il figlio e il nipotino. Secondo quanto appreso, l'obiettivo della visita di Ilyumzhinov è stato quello di promuovere lo sviluppo degli scacchi in Africa. Secondo l'analisi di alcuni media russi, è probabile che Ilyumzhinov, con questa sua visita, abbia voluto conoscere, prima dell'imminente visita a Tripoli dell-inviato speciale russo Mikhail Margelov, la recente situazione di Gheddafi e la sua posizione rispetto sull'attuale impasse militare e politica.

Inoltre, durante una conferenza stampa tenutasi la sera del 12 giugno, il portavoce del governo libico, Mussa Ibrahim, ha osservato che qualsiasi negoziato sulla partenza di Gheddafi dalla Libia sarà rifiutato. Egli ha affermato che nessuno ha il diritto di chiedere a Ghedaffi di andarsene e che nessun piano di richiesta in merito sarà accolto favorevolmente.

Nel frattempo, la mattina del 13 giugno, il ministro degli Esteri tedesco, Guido Westerwelle, è arrivato a Bengasi, la base dei rivoltosi, dove ha avuto un colloquio con i leader dei ribelli. Durante la successiva conferenza, Westerwelle ha annunciato che la Germania riconosce il Consiglio Nazionale di Transazione come l'unico legittimo rappresentante del popolo libico. Egli spera di fondare una Libia libera, pacifica, democratica e senza Gheddafi. Egli ha inoltre dichiarato che i capitali all'estero del governo Ghedaffi saranno scongelati e utilizzati per il popolo libico. La Germania è il 13° paese che ha riconosciuto il Consiglio Nazionale di Transazione come l'unico legittimo rappresentante del popolo libico.

In realtà la parte tedesca ha sempre mantenuto un atteggiamento negativo rispetto all'intervento militare in Libia. Quando il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione dell'istituzione della No Fly Zone, la Germania, in quanto membro non permanente del Consiglio di Sicurezza, si è astenuta dal voto, tracciando così una netta linea di separazione dall'Inghilterra, dagli Usa e dalla Francia, che hanno votato a favore. Anche se i 28 paesi della NATO, compresa la Germania, hanno raggiunto l'unanimità sulle azioni militari in Libia, fino ad oggi, solo nove paesi, tra cui l'Inghilterra, la Francia e gli Usa, hanno partecipato a tali operazioni. Nonostante il continuo incitamento degli Usa, la Germania si è sempre rifiutata di partecipare alle operazioni militari in Libia.

Secondo gli esperti interessati, il fatto che attualmente la Germania riconosca il Consiglio Nazionale di Transazione come l'unico legittimo rappresentante legale del popolo libico, non significa che la Germania manderà le sue truppe per partecipare alle operazioni militari in Libia. Sempre il 13 giugno, Dirk Niebel, ministro per la Cooperazione e Sviluppo Economico tedesco, che si è recato in visita a Bengasi insieme a Westerwelle, ha osservato che la Germania fornirà aiuto ai progetti di sviluppo della Libia e, in particolare, nei progetti relativi all'acqua e all'elettricità. Inoltre, rispondendo pochi giorni fa ad una domanda in merito postagli dai media, il ministro della Difesa tedesco, Thomas de Maiziere, ha affermato che la Germania non parteciperà alle operazioni militari in Libia e che si occuperà della ricostruzione del paese.

 Forum  Stampa  Email  Suggerisci
Messaggi
Dossier
• Concorso a premi sul tema "Amo studiare la lingua cinese"
Cari amici, con il continuo crescere della febbre per lo studio della lingua cinese, ora nel mondo coloro che tramite vari canali studiano la nostra lingua superano ormai i 40 milioni, ivi compresi molti italiani. La sezione italiana di RCI sta esplorando nuovi canali per aiutarvi ad apprendere e migliorare il vostro cinese in modo più facile e comodo...
Angolo dei corrispondenti
Foto
Eventi
• 60 anni della Nuova Cina
• Primo convegno letterario italo-cinese
• Amo il cinese
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040