Ambasciatore italiano in Cina: prospettive positive per il viaggio di Xi Jinping in Italia
  2011-06-01 14:59:24  cri

Il 1 giugno, il vice presidente cinese Xi Jinping ha iniziato la sua visita ufficiale in Italia, Cuba, Uruguay e Cile. Si tratta della prima visita all'estero di Xi Jinping di quest'anno, che riveste significati importanti per la promozione dello sviluppo dei rapporti della Cina con i quattro paesi e con l'UE e l'America Latina. La sua visita alla prima tappa del viaggio, l'Italia, ha catturato l'interesse dei mass media. Alcuni giorni fa, abbiamo intervistato l'ambasciatore italiano in Cina, Attilio Massimo Iannucci, che ha mostrato il suo grande apprezzamento per la visita del vicepresidente cinese in Italia.

Quest'anno ricorre il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. La visita del vice presidente cinese mira ad approfondire la cooperazione concreta tra Cina e Italia e a promuovere l'ulteriore sviluppo dei rapporti di partnership completa sino-italiani e sino-europei. Durante la visita, Xi Jinping parteciperà alla cerimonia per la celebrazione dei 150 Anni dell'Unità d'Italia del 2 giugno a Roma, incontrando a colloquio il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Con i due leader italiani, Xi Jinping avvierà uno scambio di opinioni sul rafforzamento della fiducia politica reciproca, sull'ampliamento del commercio, sulla cooperazione nei settori tecnico-scientifici e umanistici e sulle questioni di comune interesse. Inoltre, Xi Jinping incontrerà anche gli esponenti nei vari settori italiani. L'ambasciatore Innuncci ha affermato che, come prima tappa della sua visita, il viaggio in Italia riveste grandi significati:

"La visita del vice presidente, per la quale noi siamo tutti tutti molto felici, perché è un segno di grande attenzione per il nostro paese. Ovviamente la Cina, per i legami storici e per la sintonia che c'è anche oggi su tante questioni, è considerato un paese particolarmente amico. La risposta del vice presidente Xi Jinping è stata apprezzatissima in Italia. Non solo avrà colloquio con il presidente e con il primo ministro Berlusconi, dove le tematiche economiche affrontate in maniera più generica, più superficiale, ma avrà anche a Milano degli incontri con il ministro delle Attività produttive e con rappresentanti dell'industria italiana, con l'ICE, con la Camera di Commercio, con il presidente della Regione Lombardia. Avrà un contatto diretto con il centro produttivo dell'Italia, con la regione che produce di più in Italia, quindi sicuramente nasceranno delle idee, nasceranno delle iniziative, saranno raggiunte delle intese da questa sosta a Milano."

Lo scorso ottobre, il premier cinese Wen Jiabao ha svolto una visita in Italia, durante la quale insieme al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fissato l'obiettivo di 80 miliardi di euro per il commercio bilaterale. Dal canto suo, Innunci ha espresso la sua fiducia sulla realizzazione di tale obiettivo.

"Io ero presente all'incontro fra i due primi ministri perché ancora lavoravo a Roma. Ci fu un'intesa per arrivare a 80 e poi il presidente del Consiglio Berlusconi disse 'No, arriviamo anche a 100'. 100 mi auguro che possa essere raggiunto. 80 sono sicuro che ce la faremo, perché dall'anno scorso a quest'anno, l'interscambio è salito da 35 miliardi a 45, quindi andiamo forte, andiamo molto forte. "

Nel piano quinquennale varato recentemente dal governo cinese, l'ampliamento della domanda interna è diventato un tema importante. Iannuncci ritiene che questo provvedimento rivesta significati positivi per gli investimenti delle imprese italiane in Cina:

"Nel dodicesimo piano quinquennale, è stato confermato che invece delle esportazioni, la Cina deve promuovere la domanda interna. Questo significa che per le piccole imprese e medie imprese italiane, qui c'è un mercato nuovo che sta aumentando, un mercato interno cinese, questo non solo però a Pechino, a Shanghai, nelle zone costiere, ma in tutta la parte occidentale del Paese."

Anche per quanto riguarda gli investimenti della Cina in Italia, Innuncci ha dato un giudizio positivo.

"Noi siamo assolutamente favorevoli agli investimenti cinesi in Italia, abbiamo degli esempi molto positivi di questi investimenti che hanno salvato delle imprese italiane. Faccio il caso di una fabbrica di abbigliamento sportivo, un'altra di motorini. Sono nomi storici dell'industria italiana, che ancora esistono perché c'è un capitale cinese che è intervenuto. La particolarità di questi interventi è che non c'è una trasformazione in fabbrica cinese, la struttura rimane la stessa, le persone rimangono le stesse, nel caso dei motorini, il presidente è una signora cinese, ma tutti gli operai sono rimasti italiani, nel caso anche dell'azienda di articoli sportivi di abbigliamento. "

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