Il 10 maggio, il premier libico Al-Bagdadi Ali Al-Mahamudi, nel corso dei colloqui telefonici avuti con il segretario generale dell'Onu Ban Kimoon e il primo ministro greco George Papandreou, ha parlato delle gravi conseguenze dei raid aerei della Nato contro il paese, condannandone le operazioni militari.
Secondo quanto riportato dai media libici, Mahamudi ha detto che i raid della Nato hanno superato i limiti delle risoluzioni dell'Onu e violato pertanto la legge internazionale e la Carta delle Nazioni Unite. Le continue violazioni delle risoluzioni dell'Onu costituiscono anche una violazione contro il popolo libico.
Durante una conferenza stampa a Ginevra, il portavoce dell'alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, Melissa Fleming, ha lanciato l'appello ai paesi europei affinché costituiscano immediatamente un meccanismo efficace di soccorso sulle acque del Mediterraneo, aiutando le navi partite dalla Libia verso l'Europa e chiedendo ai comandanti delle navi in transito nelle aree suddette di soccorrere le persone in pericolo.