Nato costringerà Gheddafi a dimettersi tramite mezzi non militari
  2011-04-15 11:31:51  cri

Dal 14 al 15 aprile a Berlino, capitale della Germania, si è tenuta la Conferenza dei ministri degli Esteri dei paesi membri della Nato. La prima riunione si è concentrata sul problema della Libia. I vari ministri hanno acconsentito unanimemente che, insieme agli attacchi militari, costringeranno il leader libico Gheddafi ad uscire di scena anche tramite mezzi non militari.

Visto che gli attacchi aerei lanciati dalla Nato contro la Libia non hanno fatto sì che le forze dei ribelli prevalgano sulle truppe governative della Libia, negli ultimi giorni Francia e Gran Bretagna hanno condannato l'inefficacia della Nato nei raid aerei e l'hanno sollecitata a rafforzarne l'intensità, suggerendo agli Stati Uniti di ritornare ai bombardamenti. In realtà, la possibilità o meno di rafforzare gli attacchi aerei contro Gheddafi significa la soluzione finale alla crisi della Libia. Durante questa conferenza, i ministri degli Esteri dei vari paesi hanno svolto dei dibattiti riuscendo a trovare dei consensi. Nella dichiarazione della conferenza si afferma che le dimissioni di Gheddafi sono necessarie. Tuttavia i ministri degli Esteri dei vari paesi hanno rifiutato la richiesta di Gran Bretagna e Francia, rilevando che gli attacchi militari non risolveranno il problema, per cui l'obiettivo verrà raggiunto tramite canali politici, diplomatici ed economici. Alcuni ministri hanno anche osservato che le operazioni militari della Nato non devono superare l'autorizzazione della risoluzione n.1973 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il segretario di Stato americano Hilary Clinton ha dichiarato che gli Stati Uniti sostengono l'obiettivo di isolare Gheddafi attraverso mezzi diplomatici ed economici, costringendolo a lasciare la Libia. Evidentemente questa opinione è stata riconosciuta dai vari ministri degli Esteri.

Dietro richiesta della Germania, i vari ministri hanno chiarito ulteriormente l'obiettivo delle operazioni militari contro la Libia. Il segretario generale della Nato Ander Fogh Rasmussen ha affermato che la Nato osserverà rigorosamente la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e garantirà che i civili libici non vengano attaccati. Inoltre, Rasmussen ha elencato tre obiettivi delle operazioni militari della Nato: primo, proibire tutti gli attacchi contro i civili; secondo, tutte le truppe di Gheddafi e i loro mezzi militari dovranno ritirarsi nei campi militari, incluso il ritiro dalle 12 cittadine "invase"; terzo, i materiali di assistenza umanitaria potranno entrare normalmente in tutto il territorio libico. Rasmussen ha affermato che i bombardamenti della Nato non cesseranno finché i tre obiettivi non saranno raggiunti.

Durante la Conferenza dei ministri degli Esteri, Francia e Gran Bretagna hanno subito un "grave colpo". Dopo che gli Stati Uniti avevano dichiarato di ritirarsi, i raid aerei guidati dai due paesi si sono dimostrati evidentemente inefficaci. Il segretario di Stato americano Hilary Clinton ha lanciato un appello agli altri paesi affinché si impegnino negli attacchi, affermando però che gli Stati Uniti continueranno a svolgere solo un ruolo di sostegno. La Spagna e altri paesi hanno rifiutato con forza di partecipare agli attacchi.

Secondo l'opinione pubblica, gli attacchi aerei della NATO non cambiereranno molto dopo la decisione dei paesi occidentali della strategia da intraprendere verso Gheddafi, mantenendo ancora l'attuale intensità. Tuttavia, per evitare morti e feriti masse popolari, la NATO si concentrerò su attacchi più precisi. In realtà, sarà difficile mantenere l'effetto dell'attuale attacco: da un lato, tra i 28 membri della NATO ci sono solo 6 paesi che partecipano all'attacco contro la Libia; dall'altro lato, Gheddafi continua a cambiare tattica, rendendo molto difficile l'ulteriore eliminazione della sua forza vitale. Ecco principalmente perché la NATO deve rovesciare Gheddafi con mezzi non militari.

I ministri degli Esteri dei vari paesi hanno anche discusso la proposta dell'Italia di fornire armi alle forze d'opposizione in Libia, ma senza nessun consenso. Molti paesi non sono d'accordo con quest'azione perché l'armamento dell'opposizione della Libia è fuori dall'ambito della decisione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Il ministro degli Esteri danese, Lene Espersen, ha affermato che la Danimarca non fornirà armi alla Libia, e ciò che faranno gli altri paesi sono problemi dei paesi stessi. Un funzionario della NATO ha affermato che questo argomento è molto sensibile, quindi non è adatto alla discussione in occasione formale. Ecco forse perché il segretario generale della NATO, Ander Fogh Rasmussen, ha evitato di affrontarlo durante la conferenza stampa.

 Forum  Stampa  Email  Suggerisci
Messaggi
Dossier
• Concorso a premi sul tema "Amo studiare la lingua cinese"
Cari amici, con il continuo crescere della febbre per lo studio della lingua cinese, ora nel mondo coloro che tramite vari canali studiano la nostra lingua superano ormai i 40 milioni, ivi compresi molti italiani. La sezione italiana di RCI sta esplorando nuovi canali per aiutarvi ad apprendere e migliorare il vostro cinese in modo più facile e comodo...
Angolo dei corrispondenti
Foto
Eventi
• 60 anni della Nuova Cina
• Primo convegno letterario italo-cinese
• Amo il cinese
© China Radio International.CRI. All Rights Reserved.
16A Shijingshan Road, Beijing, China. 100040