Il primo aprile, il governo libico ha rifiutato la proposta sul cessate il fuoco condizionato avanzata dalla parte opposta, affermando che l'altra parte non ha espresso la sincerità per la pace.
Il primo aprile, il presidente del Consiglio Nazionale di Transizione Libico degli oppositori libici, Abdel Jalil, ha affermato che la sua parte è d'accordo col cessate il fuoco, ma a condizione che le truppe del governo che stanno accerchiando le città occidentali si ritirino. In seguito, il portavoce del governo libico ha risposto che la parte opposta non ha sempre espresso la sincerità per la pace, il "cessate il fuoco" avanzata da loro è "una richiesta impossibile da esaudire".
Inoltre, gli oppositori hanno affermato che i bombardamenti della Nato hanno già causato tra loro 13 morti. Il 2 aprile la Nato ha affermato che sta procedendo all'indagine sulla morte dei membri degli oppositori causata dai bombardamenti.
Rispetto al problema umanitario portato dalla guerra in Libia, il primo aprile l'Ue ha riferito che quando l'Onu avanzerà la richiesta, offrirà le assistenze umanitarie alla Libia con l'esercito dell'Ue.