Dopo il forte sisma avvenuto nelle acque a nord-est del Giappone, la prima centrale nucleare di Fukushima ha subito diversi danni.
Alcuni esperti hanno proposto di attuare la stessa procedura dell'ex Unione Sovietica utilizzata per la catastrofe della centrale nucleare di Chernobyl, ossia smantellare il reattore ed evitare in questo modo ulteriori cause per una crisi nucleare in Giappone.
Di fronte all'attuale incidente avvenuto nella centrale nucleare di Fukushima, a molti tornerà alla memoria la catastrofe della centrale nucleare di Chernobyl in Ucraina avvenuta il 26 aprile del 1986. Rispetto a questo considerato il "più grande incidente nella storia del nucleare", la crisi nucleare in Giappone causata dal terremoto e dallo tsunami, per ora è senza dubbio meno grave di quanto si pensa. L'esperto nucleare Dmitri Pobro, vice direttore dell'Ufficio d'Amministrazione della quarantena di Chernobyl del Ministero ucraino per le Situazioni d'emergenza, ritiene che da un punto di vista della gravità, le due situazioni hanno delle differenze sostanziali:
"Innanzi tutto il reattore nucleare della prima centrale nucleare di Fukushima non è stato completamente distrutto, soltanto alcune parti hanno subito dei danni. Inoltre, il fuoco divampato nel reattore è stato di scarsa entità, senza distruggere tutte le attrezzature e compromettere il combustibile, di conseguenza i sistemi di sicurezza della centrale giapponese non sono andati fuori uso."
Attualmente, la crisi nucleare nella centrale di Fukushima non è terminata. Anche se sono stati ripristinati i sistemi di alimentazione esterna, la situazione generale per il momento rimane critica. Inoltre, continuano le notizie di un'alta concentrazione di radiazioni nelle aree circostanti e nelle acque prossime a Fukushima. Le varie parti compreso il governo giapponese, hanno affermato che per prevenire la continua fuoriuscita di materiale radioattivo non escludo lo smantellamento del reattore. A tal proposito, Dimtri Pobro ha affermato:
"Voglio sottolineare che la crisi nucleare in Giappone è ancora in corso e non posso stabilire se volge al peggio. Al momento la cosa principale da fare è impegnarsi a raffreddare il reattore ed evitare nuovi incendi. Dopo di che, mentre la situazione si stabilizza, si passa alla mossa successiva."
Il secondo giorno dopo la catastrofe della centrale nucleare di Chernobyl, il governo dell'ex Unione Sovietica ha deciso immediatamente di smantellare il reattore. Dimtri Pobro ricorda:
"Il reattore nucleare della centrale di Chernobyl era completamente distrutto e irreparabile, c'era una grandissima quantità di sostanze radioattive che continuavano a fuoriuscire, perciò decidemmo di sigillare il reattore per bloccare le perdite. Sebbene non abbiamo potuto far altro che sigillare il reattore, la misura è stata solo momentanea, in seguito abbiamo dovuto per forza di cose costruire nuove strutture e fortificare le schermature per evitare ulteriori perdite radioattive."
Dopo l'incidente della centrale nucleare di Fukushima, il panico si è diffuso in molti paesi, alcuni dei quali hanno addirittura iniziato a riesaminare la sicurezza, la necessità e la fattibilità dello sviluppo e utilizzo dell'energia nucleare. Riguardo a tutto questo, Dimtri Pobro ha detto:
"Io sono un convinto sostenitore dello sviluppo sicuro dell'energia nucleare. Certamente tutti gli incidenti che accadono hanno degli effetti negativi, compreso il dolore per le gravi perdite umane ed economiche, tuttavia, ci sono ancora molti aspetti positivi. Dopo ogni incidente, si hanno sempre dei dati per come migliorare la sicurezza ed altro. Ad esempio, dopo l'incidente di Chernobyl, il popolo cominciò ad avere maggiore consapevolezza della sicurezza nucleare, questo è stato il più importante effetto causato da Chernobyl."