Secondo il rapporto reso noto la sera del 22 marzo dal governo francese, il presidente statunitense Obama ha telefonato lo stesso giorno al presidente francese Sarkozy, valutando la situazione di Libia.
Nel rapporto si legge che i due presidenti si sono mostrati contenti delle operazioni militari adottate finora dall'alleanza, ritenendo che tali azioni hanno garantito la diminuzione del numero dei morti e feriti tra la popolazione e dell'uso della forza militare contro i libici da parte di Gheddafi. Si sono inoltre manifestati d'accordo sulla necessità di continuare le loro operazioni in modo da garantire la piena applicazione delle Risoluzioni N° 1970 e N°1973 approvate dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Con l'intento di affrontare la complessa situazione della Libia, alcuni senatori francesi, il 22 marzo, nel corso di una riunione al Senato, si sono mostrati titubanti rispetto alle operazioni militari condotte dal governo francese contro la Libia, dichiarando che i raid aerei non porteranno alla Libia la democrazia e la pace.
Il 17 marzo, il Consiglio della Sicurezza dell'Onu ha approvato una risoluzione, in cui è stata approvata l'istituzione di una "no-fly zone". A partire dal 19 marzo, i caccia e le navi da guerra della Francia, della Gran Bretagna e degli Usa stanno portando avanti gli attacchi militari contro gli obiettivi interessati in Libia.