Continuano i raid aerei della coalizione sulla Libia
  2011-03-23 12:16:02  cri

La sera del 22 marzo, Usa, Gran Bretagna, Francia e altri paesi occidentali hanno continuato i raid aerei su Tripoli, capitale libica, il quarto giorno consecutivo di attacchi aerei sulla Libia dalla sera del 19. Nel frattempo, circa la questione del comando dell'operazione, la NATO non ha ancora dato una risposta chiara.

La sera del 22, ora locale, Tripoli è di nuovo stata colpita dai caccia occidentali, a cui sono seguite delle forti esplosioni. La contraerea locale ha immediatamente risposto con dei fitti colpi di artiglieria. Nei pressi della residenza del leader libico Gheddafi, gli spari sono stati ancora più intensi, per una durata di una decina di minuti, tuttavia, in paragone ai giorni scorsi, i raid del 22 risultano molto ridotti.

Al seguito dei raid delle truppe occidentali su molti obiettivi militari libici, in parecchie città del paese i ribelli hanno anche avuto degli aspri scontri con le truppe governative.

A Misurata, la terza città libica situata 214 chilometri ad est di Tripoli, un portavoce delle truppe antigovernative locali ha affermato che nonostante gli intensi attacchi delle truppe fedeli a Gheddafi, la maggior parte della città è ancora in mano loro. I carri armati e i cecchini posizionati nelle arterie principali dalle truppe governative hanno anche sparato sui civili indifesi, provocando 5 morti, 4 dei quali bambini.

Secondo gli analisti, i paesi occidentali stanno consolidando le misure della no-fly zone, ma è impossibile che ciò possa por fine rapidamente alla guerra civile in Libia. Dopo l'Iraq e l'Afghanistan, il governo Usa si mantiene molto cauto nel lasciarsi coinvolgere in un'altra guerra. L'intervento militare in Libia ha già suscitato le critiche al paese di esponenti contrari alla guerra interni ed internazionali. Il presidente Obama ha dichiarato che gli Usa hanno in piano di trasferire rapidamente il comando dell'operazione.

Il pomeriggio del 22, il segretario generale della NATO Anders Fogh Rasmussen ha emesso una dichiarazione, che afferma che la NATO ha deciso di mobilitare navi militari e caccia per applicare l'embargo delle armi alla Libia nel Mediterraneo, incaricati di monitorare e intercettare le imbarcazioni implicate nel trasporto illegale di armi o di mercenari in Libia. Rasmussen ha aggiunto che è già stato elaborato il piano militare di assunzione del comando dell'attacco da Usa, GB e Francia, e resta da fissare solo il momento preciso dell'attivazione.

Secondo gli analisti, "resta da fissare il momento preciso dell' attivazione", è solo una metafora della mancata approvazione del piano militare. Per ben cinque giorni, Obama ha continuato a premere sulla NATO, esortandola ad assumersi quanto prima il comando dell'operazione Odyssey Dawn, senza che però i rappresentanti dei vari paesi siano riusciti ad approvare una risoluzione di attacco alla Libia. Ciò dimostra che tra i paesi membri esistono delle gravi ed inconciliabili divergenze. Secondo quanto rivelato da un funzionario NATO, durante la riunione a porte chiuse del 21, Rasmussen ha criticato chiaramente le posizioni di Germania e Francia, il che ha indotto i rappresentanti dei due paesi a lasciare la sala indignati.

I paesi membri della Nato, capeggiati da Usa, GB e Francia, sostengono fortemente e hanno attaccato militarmente la Libia, tuttavia tutte le risoluzioni della Nato, per essere approvate ed attuate, devono essere approvate da tutti i 28 paesi membri. La Turchia si oppone energicamente a qualsiasi operazione militare contro la Libia.

Sotto le forti pressioni Usa, è ancora da vedere se la NATO riuscirà ad approvare il piano militare già fissato. In ogni caso, se la NATO alla fine prenderà o meno il bastone del comando della guerra in Libia, il suo significato simbolico sarà molto maggiore di quello sostanziale. I paesi membri che propongono l'intervento militare in Libia sperano che il piano sia approvato, il che aiuterà a dimostrare "l'unità" della NATO sulla questione. Tuttavia i principali paesi membri della NATO hanno già iniziato la guerra, a cui quindi la NATO partecipa in forma incompleta, mentre le posizioni di opposizione di altri paesi membri sono state già espresse tramite altri canali. Va notato che riportando il tema, i principali media americani ed europei hanno evitato di parlare delle divergenze interne alla NATO, concentrandosi sul lato umanitario e sulle vittorie dell'operazione militare.

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