Il 18 marzo il ministro degli Esteri libanese Mussa Kussa ha annunciato che la Libia accetta la risoluzione dell'Onu sull'istituzione di una no- fly zone sulla Libia, e cesserà immediatamente il fuoco e tutte le operazioni militari.
Il giorno 17 il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha approvato la risoluzione che autorizza l'istituzione della no fly zone sui cieli della Libia e chiede ai paesi interessati di adottare tutte le misure necessarie per proteggere la popolazione civile e le aree abitate dalla minaccia degli attacchi militari.
La portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, il 18 marzo, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato che la parte cinese è contraria all'utilizzo delle forze militari nelle relazioni internazionali e che nutre delle riserve rispetto ad alcuni contenuti della risoluzione. Considerando i rapporti tra i paesi arabi e la Lega Araba, le loro posizioni e la particolare situazione in cui si trova attualmente la Libia, la Cina e i paesi interessati si sono astenuti dal voto, non ostacolando l'approvazione della risoluzione. La Cina spera che la situazione di Libia si stabilizzi presto, evitando l'intensificarsi degli scontri armati e il peggioramento delle crisi umanitaria.
Lo stesso giorno il portavoce del governo francese Francois Baroin ha affermato che gli attacchi militari contro la Libia saranno avviati "entro qualche ora", e che la Francia vi prenderà parte.
Il 18 marzo a Berlino il ministro degli Esteri tedesco ha affermato che i militari tedeschi non parteciperanno alle possibili operazioni in Libia.