La mattina del 16 marzo, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha iniziato una prima consultazione a porte chiuse sulla bozza di risoluzione relativa all'attuazione di una "no-fly zone" in Libia. A causa delle molteplici e importanti divergenze esistenti tra i Paesi membri del Consiglio rispetto ai contenuti delle bozza, alla fine della consultazione non è stato preso alcun accordo, per cui, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu continuerà la discussione il 17 marzo.
Il 12 marzo, a il Cairo, la Lega Araba ha tenuto una riunione d'emergenza dei ministri degli esteri dei Paesi membri, nella quale ha richiesto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di adottare dei provvedimenti e stabilire una "no-fly zone" in Libia. I ministri degli esteri della Siria e l'Algeria si sono manifestati contrari alla "no-fly zone".
Essendo il Libano l'unico Paese arabo membro del Consiglio di Sicurezza dell'Onu, il rappresentante permanente del Libano all'Onu, Nawaf Salam, il pomeriggio del 15 marzo, durante il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha distribuito il testo della bozza di risoluzione dell'istituzione di una "no-fly zone" in Libia. Nella bozza di risoluzione, presentata dalla Gran Bretagna e dalla Francia, si parla della necessità di stabilire una "no-fly zone" e della fondamentale importanza di applicare sanzioni ancora più rigide contro le autorità di Gheddafi e di proibire ai funzionari libici di recarsi all'estero.
Secondo quanto riportato dai media, un diplomatico dell'Onu ha riferito che attualmente, tra i Paesi membri del Consiglio di Sicurezza, esistono ancora delle divergenze sull'istituzione di una "no-fly zone" in Libia. La Russia, la Germania e la Cina nutrono delle riserve rispetto alla risoluzione e gli Usa hanno espresso la loro contrarietà a un intervento militare per il loro già grande investimento di forze militari in Iraq e Afghanistan. Gli Usa hanno sempre svolto un ruolo cruciale nell'attuazione della "no-fly zone", ma questa volta, gli analisti si mostrano preoccupati in quanto se gli Usa non saranno in grado di svolgere un ruolo così determinante, è probabile che una "no-fly zone" non sarà sufficiente a fermare le azioni militari di Gheddafi. Inoltre, alcuni esponenti politici americani di recente hanno dichiarato di non voler assistere ad un'altra azione militare dagli Usa verso un Paese islamico.
Secondo la parte russa, i contenuti di questa bozza di risoluzione coinvolgono gli affari interni di altri paesi, perciò si è dimostrata non favorevole. Nel frattempo continua a credere che in merito alle modalità con cui creare una "zona di interdizione al volo", esistono ancora alcuni problemi importanti non risolti. Gli Usa e gli altri Paesi membri del Consiglio di Sicurezza hanno affermato che la Lega Araba deve interpretare il ruolo di leader nell'attuazione della "no-fly zone".
Stando ad altre notizie, prima dei negoziati chiusi del Consiglio di Sicurezza, il ministro degli Esteri francese, Alain Juppe, ha affermato che nelle ultime due settimane, la Francia e la Gran Bretagna hanno provato a svolgere delle azioni militari aeree, ma per adottare tali azioni sono necessari l'ottenimento dell'autorizzazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e la partecipazione "valida" dei paesi arabi. Tuttavia egli ha anche osservato che alcuni paesi arabi avevano già affermato alla Francia e alla Gran Bretagna di partecipare all'iniziativa dell'istituzione della "no fly zone".
Il giorno precedente,il presidente di turno questo mese del Consiglio di Sicurezza e rappresentante permanente cinese all'Onu, Li Baodong, ha dichiarato ai media che le prossime azioni che il Consiglio di Sicurezza adotterà, dipendono dal risultato dei negoziati tra i paesi membri del Consiglio di Sicurezza. Da tali azioni dipenderanno anche la riuscita dello stabilizzarsi della situazione in Libia e della fine della violenza. Nel frattempo, egli ha sottolineato che è assolutamente necessario che le varie parti applichino in modo completo la risoluzione N°1970 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il 26 febbraio il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato all'unanimità la risoluzione N°1970, che ha stabilito l'embargo delle armi, il divieto di andare all'estero al leader libico Gheddafi e ai principali membri della sua famiglia e il congelamento delle proprietà all'estero di Gheddafi e delle persone interessate.