Dopo l'incidente nucleare causato dal sisma e dallo tsunami in Giappone, i governi di molti paesi hanno affermato che sebbene valga la pena di trarne lezione, ciò non influenzerà i loro piani di sviluppo di centrali nucleari.
Il 15 marzo presso la sede generale di Vienna, il segretario generale dell'AIEA Yukiya Amano ha affermato che i gravi danni provocati dal terremoto agli impianti nucleari in Giappone non implicano la necessità di rinunciare ai progetti di utilizzo pacifico dell'energia nucleare, fra cui le centrali nucleari.
Lo stesso giorno, il segretario alle Risorse energetiche Usa Steven Chu ha osservato che i reattori nucleari in territorio americano sono sicuri e che il Paese trarrà lezione dall'incidente delle perdite nucleari in Giappone.
Lo stesso giorno, anche il premier francese François Fillon ha affermato che il governo francese non ignorerà alcun problema di sicurezza nucleare, e che la sicurezza, affidabilità e trasparenza degli impianti nucleari francesi sono all'avanguardia mondiale.
Recentemente, anche Italia, Spagna, Bulgaria e altri paesi hanno comunicato che non ridurranno la loro dipendenza dall'energia nucleare; i governi di Malaysia, Polonia e Turchia hanno affermato che l'incidente nucleare in Giappone non influenzerà il piano di costruzione della loro prima centrale nucleare.