Dopo l'esplosione d'idrogeno del 14 marzo dell'impianto n.3 della centrale nucleare Fukushima I, il giorno 15 si è sentita un'esplosione all'impianto n.2; tuttavia il capo di gabinetto giapponese Edano Yukio ha affermato che rimane bassa la possibilità di perdite radioattive di grande dimensione da Fukushima I, e le altre centrali nucleari nelle zone terremotate si trovano tutte sotto controllo.
Nel frattempo, il paese ha stabilito un quartier generale operativo, con a capo il premier Naoto Kan, per affrontare l'incidente della Fukushima I e risolvere i possibili problemi.
In seguito al forte sisma, 4 centrali nucleari nel paese hanno subito più o meno gravemente le conseguenze della catastrofe naturale e 11 reattori sono stati sospesi.