Il governo giapponese aumenta i soccorsi, mentre la squadra di soccorso cinese raggiunge il Giappone
  2011-03-13 18:16:24  cri

Il 12 marzo, la centrale nucleare n.1 a Fukushima della Tokyo Electric Power Company è stata bloccata per un'esplosione improvvisa. Allo stesso tempo, il governo giapponese ha accelerato l'andamento dei soccorsi nelle zone sinistrate.

Il primo ministro giapponese Naoto Kan alle 6 del giorno 12, ora locale, è partito dalla sua residenza in elicottero verso le zone sinistrate. Egli ha ispezionato la centrale nucleare di Fukushima ed è venuto a conoscenza della situazione dal personale in luogo. In seguito, sempre con l'elicottero ha ispezionato la situazione nei due distretti di Fukushima e Miyagi, e le zone Sud-asiatiche del Pacifico. Dopo più di 4 ore, Naoto kan è ritornato nella residenza del primo ministro, convocando la quinta conferenza del quartier generale per la risposta d'urgenza alle calamità. Il primo ministro ha richiesto a tutti i ministri del gabinetto di impegnarsi al massimo per soccorrere i sinistrati e risolvere ad ogni modo il problema delle perdite radioattive nella centrale nucleare di Fukushima.

Durante il briefing tenutosi la stessa sera, il capo del gabinetto giapponese Edano Yukio ha affermato che l'esplosione nella centrale nucleare di Fukushima è stata causata dalla perdita di vapore esterno al nucleo dei reattori nucleari, provocando una violenta reazione tra idrogeno e ossigeno. Ha sottolineato che l'esplosione ha causato il crollo di un muro, tuttavia l'esplosione non ha avuto ripercussioni all'interno dell'edificio. La deflagrazione non ha causato una grossa perdita di sostanze radioattive, secondo i dati rilevati la sera stessa, la concentrazione di materiale radioattivo esterno alla centrale nucleare è molto inferiore rispetto a prima dell'esplosione. Edano Yukio ha anche rivelato che il ministro dell'Economia e dell'Industria Kaieda Banri ha ordinato alla Tokyo Electric Power Company di riempire tutto il nucleo con acqua di mare. Dopo l'esplosione, il quartier generale per la risposta alle calamità del governo giapponese ha subito ordinato di aumentare a 20 km. il raggio di evacuazione degli abitanti.

Al momento, le squadre di soccorso dei vari dipartimenti e della difesa (SDF) giapponesi sono tutte sulle zone sinistrate, compiendo ufficialmente i soccorsi.

Diversi servizi hanno riportato che la squadra di soccorso internazionale cinese composta da 15 persone è arrivata a Tokio alle 12 a.m. del 13 marzo, gli elicotteri della difesa giapponese trasporteranno la squadra nelle zone costieri a nord-est gravemente colpite per svolgere da subito i soccorsi umanitari

Alle 12:20 ora locale, la squadra di soccorso internazionale cinese composta da 15 persone è arrivata all'aeroporto Haneda di Tokio, ricevendo il benvenuto dai ministri giapponesi e dall'ambasciatore cinese in Giappone. La parte giapponese ha ringraziato la Cina per gli aiuti della squadra di soccorso internazionale cinese.

Peng Bipo, è l'unico esperto in soccorsi sanitari dell'Asia certificato dall'Ufficio per gli affari umanitari dell'Onu ed ha partecipato molte volte ai soccorsi nei terremoti. Egli ritiene che le calamità causate dal sisma che seguiranno, saranno molto serie e renderanno ancor più difficili i soccorsi. Il sisma giapponese ha delle caratteristiche specifiche e i sinistri che ne deriveranno saranno estremamente gravi. Per prima cosa il maremoto, poi gli incendi, gli smottamenti e le perdite di radioattività dalle centrali nucleari. Queste sono tutte peculiarità di un sisma che avviene in paese industriale altamente sviluppato. La situazione è abbastanza complessa.

Sono state rinviate le partenze della missione italiana coordinata dalla Protezione Civile, di quella francese, inglese e tedesca. Per il momento le autorità nipponiche hanno deciso di accettare gli aiuti soltanto dai Paesi geograficamente più vicini.

Un responsabile del Dipartimento del soccorso umanitario svizzero ha affermato che una squadra di soccorso del suo paese composta da 700 persone sarà la responsabile per la ricerca dei sopravvissuti sotto le macerie.

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