Racconto dell'impegno dei diplomatici cinesi per il recupero dei cinesi evacuati dalla Libia
  2011-03-10 15:19:24  cri

Si è concluso con successo il rimpatrio dei cittadini cinesi dalla Libia e i diplomatici delle ambasciate e dei consolati cinesi all'estero che hanno fornito il loro supporto sono ritornati ai propri posti di lavoro. L'8 marzo, sei diplomatici dell'ambasciata cinese in Italia, che avevano lasciato la penisola per recarsi a Malta e in Grecia, hanno raccontato le loro esperienze personali ai colleghi. Alcuni di loro hanno lavorato per 163 ore consecutive sulle navi, altri hanno preparato a mano i documenti per gli oltre 10 mila operai evacuati, con le loro azioni hanno dimostrato il valore dei diplomatici cinesi. Ecco di seguito il nostro servizio in merito:

Secondo l'organizzazione generale interna al paese, l'ambasciata cinese in Italia ha inviato immediatamente a Malta e in Grecia l'ufficiale militare Ye Feng, il vice ufficiale militare Xue Feng e altri quattro giovani diplomatici, Liu Jie, Chen Wenfeng, Zhang Long e Yao Xianli per procedere all'evacuazione. Ye Feng ha oltre 50 anni e soffre di una grave ipertensione, tuttavia, dopo l'arrivo a Malta il 28 febbraio, è rimasto a bordo di un'imbarcazione già approdata per svolgere il suo lavoro.

Liu Jie e Chen Wenfeng sono andati a bordo di una nave ad accogliere i cittadini cinesi sfollati al porto di Misratah. Da quando sono saliti a bordo fino allo sbarco, dopo il rientro di tutto il personale a bordo di voli charter, hanno lavorato sulle navi per 163 ore consecutive, delle quali 66 ore le hanno trascorse in mare.

Secondo Liu Jie, il più impressionato è che dopo l'arrivo a bordo della nave, hanno sbarcato per riunire con l'ambasciatore cinese a Malta, e altri personali a visitare tutti le persone sfollate. E quando salgono nuovamente a bordo, hanno scoperto una sorpresa che i avoratori stavano tenendo volontariamente due bandiere cinesi, e gridando ritmicamente "Grazie alla patria! Grazie al partito!", questa voce profonde del cuore l'hanno fatto molto commosso e scosso.

Il ricordo più intenso di Chen Wenfeng è del giorno del suo ventottesimo compleanno, il più memorabile e commovente di tutta la sua vita.

"Per il mio compleanno ho ricevuto alcuni regali che non dimenticherò mai. La mattina, un pensionato mi ha regalato un uovo bollito. Mi ha ringraziato per il nostro duro lavoro e ha detto che nel suo paese c'è una consuetudine per i compleanni, ovvero mangiare un uovo come gesto augurale per vivere tutto l'anno in buona salute. Questo dono testimonia l'amicizia che abbiamo stabilito con i lavoratori in quell'ambiente in così pochi giorni."

Yao Xianli è l'unica diplomatica donna dell'ambasciata cinese in Italia inviata per assistere all'attività di rimpatrio. Si è recata a Creta, dove sono stati collocati tredicimila funzionari cinesi. Anche se la Grecia ha fornito grande aiuto per il passaggio rapido alla dogana, l'arrivo e la rapida evacuazione di tutti i tredicimila cinesi è dipeso da una base molto importante, cioè sulle statistiche accurate delle informazioni sul personale. Ogni giorno in Grecia Yao Xianli ha lavorato per oltre dieci ore, controllando le informazioni relative ad ogni singola persona:

"L'attuale situazione crea degli eroi. Probabilmente queste circostanze particolari ci hanno fatto diventare quelli che vengono detti appunto eroi, tuttavia durante tutto il processo di sgombro, la forza ce l'ha data il nostro grande paese, ognuno di noi ha solo messo in gioco la propria singola forza per raggiungere lo stesso scopo, la sicurezza, la felicità e la salute dei nostri compatrioti."

Certamente, la Cina ha dato grande supporto ai diplomatici perché portassero a termine il loro compito. Quando il Paese ha bisogno, loro non esitano a scendere in prima linea. Ecco cosa ha affermato l'ufficiale militare Ye Feng, che ha partecipato alle missioni di peacekeeping dell'ONU in Iraq:

"Essendo un soldato e un diplomatico, gli interessi della madrepatria sono per me al di sopra di ogni altra cosa, quando il paese ha bisogno, dobbiamo cercare con entusiasmo di essere in prima linea. Nella vita, è difficile vivere qualcosa di spettacolare, ma quando il paese ha bisogno e quando la troviamo, anche se bisogna soffrire, per noi è una benedizione. Tutto questo migliora il nostro spirito ed è per noi un allenamento. Dopo aver portato a termine il nostro incarico, possiamo dire con la coscienza tranquilla di fronte al Partito, all'organizzazione e alla patria che abbiamo davvero compiuto la nostra missione!"

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